domenica 31 dicembre 2017

BUONA ADOLESCENZA! - Lettera di Daniele Novara


   Ragazzi, ecco come vivere con coraggio l'adolescenza
   Viaggia
- Inizia a conoscere i tuoi limiti e le tue risorse nell’avventura
del viaggio, nello spostamento per conoscere nuove città, lingue
diverse, altre persone. Non perdere queste occasioni. Convinci i tuoi
genitori. Digli che non sono capricci e che il viaggio conta come
andare a scuola. Forse di più.
    Vivi le relazioni
- Non isolarti. Le relazioni aumentano le tue possibilità. L’indice sociale nel concreto della vita è più importante del quoziente intellettivo. I rapporti che costruisci resteranno. Le amicizie potranno perdersi ma tu avrai imparato a interagire con gli altri, a dare e a prendere, a comunicare e a gestire i tanti conflitti che si creano. Un vantaggio enorme per affrontare le mille sfide che ti aspettano.
  Lavorare stanca, ma fa crescere
- Appena puoi, appena un’occasione te lo consente, fai un’esperienza di lavoro. D’estate è l’ideale. Non arrivare a 25 anni senza aver mai lavorato. Si
impara da ragazzi a farlo. Metti questa esperienza nel tuo curriculum. Non stare ad aspettare che tutte le pedine siano al loro posto. Provaci subito.
   Giocare su un prato è meglio che su videoschermo
- Non farti fregare. Usare la realtà virtuale è comodo: videogiochi, siti web, contatti anonimi. Ma se ti lasci prendere troppo, ti trovi improvvisamente senza radici stabili, perso in un mondo che ti sembra vero ma che è solo apparenza.
  Impara
- La facilità con cui si impara in questa tua età non tornerà più. Sfrutta al meglio questo momento. Le lingue anzitutto. Il nostro caro italiano all’estero serve poco. E poi la musica, lo sport, le competenze tecnologiche, l’affettività e la sessualità. E non snobbare lo studio scolastico. Tutto questo ti resterà per sempre.
     Leggi
- L’eccesso di immagini spegne l’immaginazione. Un libro non ti toglie nulla, aggiunge piuttosto alla tua fantasia la sensibilità che ci metti tu, i collegamenti che puoi fare con la tua vita, le mille emozioni che ti incendiano, le mille riflessioni che ti possono venire.
     Condividi
- Un futuro migliore dipende anche dalla tua voglia di esserci quando serve il tuo aiuto, dalla capacità di prenderti cura della città in cui vivi, della natura, degli altri. La solidarietà inizia con te.
Sei all’inizio di un lungo viaggio. Prendi tutto quello che puoi. Fai una bella scorta di esperienze. Le parole del grande poeta greco Costantino Kavafis, nella poesia Itaca, sembrano fatte apposta per accompagnarti:
... Devi augurarti che la strada sia lunga, che i mattini d'estate siano tanti, quando nei porti - finalmente e con che gioia - toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre, tutta merce fina, anche aromi penetranti d'ogni sorta, più aromi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull'isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca ...
  Buona adolescenza!
Daniele Novara, pedagogista
www.cppp.it

venerdì 8 dicembre 2017

Monache Benedettine di San Raimondo a Piacenza

Visitare le monache di clausura significa immergersi in un mondo di spiritualità tutto particolare.
L'abbiamo fatto con delle classi ITAS di Piacenza per approfondire gli studi sul monachesimo cristiano.
E' stata l'occasione per parlare con le suore e capire il significato della loro scelta dedicata alla preghiera e al lavoro.
"Il monastero prende il nome dal Santo, Raimondo appunto, padre di famiglia, uomo di preghiera e di azione, pellegrino instancabile e innamorato della croce, che fu il fondatore dei primi ospedali di Piacenza. Infatti nel 1175 Raimondo fondò il suo Ospedale e quando il 28 luglio 1200 il pellegrino della croce tornò alla casa del Padre fu portato in trionfo dal suo popolo. E' sepolto nell'omonima chiesa.
Nel 1414 il complesso conventuale passò alle monache cistercensi, che cambiarono il loro nome in Monache di S. Raimondo, e vi rimasero fino al 1810 quando Napoleone soppresse gli ordini religiosi.
Toccò a Madre Teresa Maruffi, monaca benedettina, restaurare e riaprire il monastero (1827) e dar vita ad un educandato che nel corso del tempo è divenuto collegio e scuola media.
Dopo l'impulso dato dal Concilio Vaticano II nel 1967 vennero chiusi il collegio e la scuola e la comunità monastica si dedicò completamente all'Opus Dei divenendo monastero di clausura.
Essendo una comunità monastica benedettina l'Opus Dei, la lectio, il silenzio e il lavoro formano la sua peculiarità ancor oggi nel cuore della città.
Infatti la Chiesa e il monastero attiguo, trovandosi nel centro storico di Piacenza sono divenuti centro di spiritualità e scuola di preghiera.
La chiesa apre alle 6.00 del mattino. Il canto delle Lodi, alle 6.45, a cui tutti possono accedere e partecipare dà la sveglia alla città.
All'interno delle Lodi c'è la lectio, tenuta dalla Madre Abbadessa che spezza la Parola di Dio, quale strumento e pane quotidiano con cui Dio ci viene incontro. Segue la S. Messa alle 7.30.
Alle 17.30 si canta il Vespro.
Il monastero permette la preghiera personale e la liturgia insieme alle monache e offre la possibilità di colloqui spirituali, sia personali che di coppia. Si tengono lectio e meditazioni per gruppi, associazioni e movimenti che ne fanno richiesta". (monasterosanraimondo.com)


Santa Maria in Campagna in Piacenza: uno sguardo sull'arte rinascimentale

La basilica di Santa Maria di Campagna è una stupenda chiesa rinascimentale di Piacenza.
Con una classe dell'Itas l'abbiamo visitata cercando di coglierne tutta la sua magnificenza.
Dedicata alla Madonna della Campagna, sorge in piazzale delle Crociate, presso le mura della città. Ospita numerose opere d'arte fra cui un vasto ciclo pittorico del primo Cinquecento  eseguito da Giovanni Antonio de' Sacchis detto il Pordenone e Bernardino Gatti detto il Soiaro, inoltre vi troviamo tele barocche di Guido Reni e dei Procaccini.
Nel novembre 1954 papa Pio XII l'ha elevata alla dignità di basilica minore.

domenica 10 settembre 2017

Domande sul senso della vita

Il blog "La mente è meravigliosa" è una pagina web di estremo interesse. Si tratta di post che si fondano sulla psicologia partendo anche da emozioni e curiosità con pure proposte di film e di libri.
Questo articolo, che qui ripropongo, presenta interrogativi che aiutano a riscoprire il senso della vita. (sotto il link)

Ci sono giorni in cui ci svegliamo e ci domandiamo perché stiamo insieme ad una persona che non ci ama o non ci rispetta, perché facciamo tutti i giorni un lavoro che non ci appassiona o, in generale, perché non viviamo la vita che abbiamo sempre sognato.
Tutte queste domande ci portano a riflettere sull’insieme delle scelte fatte durante la nostra intera esistenza, scelte che talvolta sono state di altri, strade che abbiamo intrapreso per paura o per la mancanza del coraggio necessario per vivere i nostri sogni. Esiste una serie di domande che possiamo farci per dare un senso alla nostra vita e scoprire se stiamo vivendo secondo i nostri desideri. Qui di seguito ve ne proponiamo dieci.
“Solo se mi sento prezioso per essere come sono, posso accettarmi, posso essere autentico, posso essere vero.” -Jorge Bucay-

Come vedete la vostra vita tra 5 anni?
Pensate per un attimo a come sarà la vostra vita fra 5 anni, se la situazione sarà la stessa di adesso. Forse l’idea di un tale avvenire vi rende felici e non vorreste cambiare nulla o magari vi spaventa l’idea di vivere quel futuro. L’esercizio che vi proponiamo consiste nel cercare di capire se la vita che state vivendo attualmente vi porterà fra qualche anno all’ideale di vita che avete sempre sognato o se è necessario cambiare le cose affinché ciò accada.

Cosa fareste se non provaste paura?
La paura paralizza, e quando si tratta di uscire dalla propria zona di comfort, ci inventeremmo qualsiasi scusa pur di lamentarci, non fare nulla per trovare una soluzione e cambiare ciò che non ci soddisfa. Pensate a ciò che fareste se non aveste paura, cosa avreste il coraggio di fare, visualizzate la situazione che vi piacerebbe vivere e realizzatela, senza paura. Come vi sentite?
“Fa davvero bene battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perché il mondo appartiene a chi osa! La Vita è meravigliosa se non se ne ha paura!” -Charles Chaplin-

Quali sono i vostri 3 più grandi talenti?
Talvolta ci concentriamo esclusivamente sui nostri difetti, incapaci di apprezzare i nostri talenti. Qual è la cosa che sapete fare meglio? Cosa vi appassiona? E ancora più importante: vi ci dedicate? Queste domande vi aiuteranno a capire i vostri punti di forza e i motivi per i quali non vi dedicate a ciò che più vi piace.

Cos’é la cosa più importante della vostra vita?
Pensate per un momento all’aspetto più importante della vostra vita, ciò che vi rende realmente felici. Chiedetevi se è presente o meno nella vostra vita. Forse è arrivato il momento di cambiare qualcosa o magari di cambiare tutto.

Qual è il sogno della vostra infanzia rimasto incompiuto?
Ciascuno di noi conserva un desiderio che fin da piccolo sognava di realizzare una volta adulto. Pensate a qual era il vostro sogno e ai motivi per i quali non lo avete ancora realizzato. Provate anche a pensare a come potreste fare per avvicinarvi a poco a poco al vostro sogno d’infanzia.

Vi state aggrappando a ciò che dovreste lasciare andare?
Tendiamo ad aggrapparci a cose e persone che in realtà dovremmo lasciare andare, perché non ci portano nulla di positivo, perché ci fanno male o perché è arrivato il momento di crescere e cambiare. Imparare a lasciare andare è un atto fondamentale: ci farà soffrire, ma con il passare del tempo, ci renderemo conto di come a volte sia necessario lasciare andare aspetti o persone per lasciare il posto a una boccata di aria nuova.

Cosa cambiereste della vostra vita se sapeste che nessuno vi giudica?
L’opinione degli altri è un aspetto che consideriamo sempre con timore prima di accingerci a cambiare qualcosa nella nostra vita. Immaginate per un attimo una situazione in cui nessuno vi giudichi: cosa cambiereste nella vostra vita? Proprio come la paura del cambiamento, temiamo anche l’opinione altrui.

Vi dedicate alle vostre passioni?
Tendiamo spesso a lamentarci del nostro lavoro, del nostro capo, dei nostri orari, dei nostri colleghi, ma non facciamo mai nulla affinché qualcosa cambi; per paura, per timore delle opinioni altrui, per non affrontare un cambiamento, anche se così non ci piace. Ci accontentiamo della situazione, senza osare correre il rischio di vivere al massimo la nostra vita.

Se vi rimanesse un mese di vita, come lo impieghereste?
Sprechiamo la maggior parte del nostro tempo sui social network, con il cellulare o alla televisione. Domandatevi se è questo che fareste se vi rimanesse un mese di vita. Sicuramente no, sicuramente vi dedichereste a godervi ogni secondo in compagnia delle persone che amate, nei posti che vi piacciono, circondandovi di tutto ciò che vi rende felici. Perché non cominciare fin da subito?
“Mi è ritornata un’immensa voglia di vivere
quando ho scoperto che il senso della mia vita
era quello che io avrei voluto darle.” -Paulo Coelho-






sabato 9 settembre 2017

Ora di religione perché...


Ho trovato due simpatici video, in rete, sull'ora di religione realizzati dalla Diocesi di Livorno.
Si parla di religione in modo nuovo per coinvolgere i ragazzi a fare un'ora in più rispetto al nulla o poco altro.
Sono i ragazzi stessi a dirlo nei video, durante l’ora di religione si cresce, si imparano cose nuove, ci si diverte e si discute in modo diverso di quello che succede del mondo. Uno dei video è stato volutamente girato in diverse lingue perché nella realtà delle nostre scuole sono sempre di più gli studenti immigrati che devono conoscere questa opportunità che viene loro offerta.





martedì 4 luglio 2017

Marc Mero parla ai giovani

Marc Mero, ex wrestler statunitense è nato a Buffalo nel 1960.
È noto per i suoi trascorsi nella World Championship Wrestling dove lottò con il ring name Johnny B. Badd, e nella World Wrestling Federation dove lottò con il ring name di Marc Mero.
Mero si ritirò ufficialmente dal mondo del wrestling nel 2005.
Nel 2007, in un'intervista, ammise di aver usato steroidi per sette anni e che molti altri wrestler ne abusavano e ciò aveva portato alla loro morte. Ciò provocò la rabbia di molti wrestler che si sentivano accusati di abusare droga come Mr. Kennedy e Finlay che risposero dicendo che Mero era solo un fallito che non aveva niente a che fare con il wrestling.
Un suo discorso ai giovani di una scuola americana è diventato virale sul web.
Sono parole commoventi che ricordano i veri valori della vita...

sabato 8 aprile 2017

Giochi di Gruppo con Africa Mission


Le operatrici Valeria e Marcella hanno saputo coinvolgere gli studenti con tecniche di animazione di gruppo.

Ecco un gioco proposto che fa riflettere i giovani sulla distribuzione delle risorse.

Anche il Direttore di Africa Mission Carlo Ruspantini ha portato il suo saluto ai giovani dell'ITAS.
Carlo Ruspantini tra gli studenti Itas

Gioco Banchetto Mondiale
Scaletta
v  Raggruppare sedie al centro
v  Cartellini negli angoli
v  Introduzione gioco: partecipanti rappresentano popolazione mondiale
v  Divisione in gruppi
v  Correzione
v  Sedie
v  Correzione
v  Cartellini cibo distribuiti per tipo
v  Correzione di tutti i cartellini
v  Riflessione

Materiale
v  Scotch
v  Cartellini (aree e alimenti)
v  Scheda gioco 

Distribuzione della Popolazione
I partecipanti devono dividersi in gruppi in base alla loro percezione della distribuzione della popolazione nelle aree geografiche prestabilite: Europa, Africa, Sud America, Asia, Pacifico e Oceania, Nord America.
Una volta avvenuta la loro divisione, si confronta con la reale proporzione popolazione/partecipanti e vengono ridistribuiti in caso non combacino.

Distribuzione della Popolazione: Riflessioni
v  Europa: 10.5%, con 739.
v  Africa:  15%, con1.044.
v  Asia: 61%, con 4.220.
v  Nord America:  5%, con 347.
v  Sud America:  8.5%, con 591.
v  Totale:  6.941

  


Distribuzione della Ricchezza
In base al numero dei partecipanti viene messo a disposizione un certo numero di sedie. Quest’ultime rappresentato la ricchezza. Ogni gruppo deve decidere quante sedie prendere in base alla loro percezione della ricchezza dell’area geografica che rappresentano.
Quando ogni gruppo ha preso il numero di sedie scelte, vengono fatte le correzioni di dovere (se necessarie) e vengono forniti i dati reali. NB: i membri dei vari gruppi devono sedersi sulle sedie assegnate.

Distribuzione della Ricchezza: Riflessioni
v  PIL Europa: 18.799.894 US$
v  PIL Africa: 1.594.777 US$
v  PIL Asia: 11.641.426 US$
v  PIL Nord America: 17.506.458 US$
v  PIL Sud America: 3.632.841 US$



* Nota bene: per realizzare questa attività dovrà essere considerata sempre almeno 1 sedia per l'Africa,
anche se la tabella di riferimento indica zero. Per attribuire il valore di 1 sedia all’Africa dovrà essere tolta 1 sedia al continente con più sedie. Spiegare ai partecipanti questa circostanza.

Distribuzione del Cibo
Vengono messe a disposizione dei gruppi delle tessere. Queste rappresentano in totale dodici ciotole di riso, otto forme di pane, due litri di latte, venti tazze di tè, dodici succhi di frutta, dieci fette di carne e undici ciotole di fiocchi di cereali. Si ripete lo schema dei passaggi successivi: ciascun gruppo decide cosa crede che l’area geografica rappresentata abbia in relazione agli altri.
In seguito viene fatta una riflessione sulla distribuzione del cibo a confronto con l’idea del gruppo.

Distribuzione del Cibo: Riflessioni
v  Quali sono le impressioni dei gruppi/singoli sull’attività? Quali sono le differenze riscontrate? Che cosa hanno provato i partecipanti? Riflessione su disuguaglianza e ingiustizia.



Europa
Africa
Asia, Pacifico e Oceania
Nord America
Sud America
Totale
Riso
2
/
7
2
1
12
Pane
3
/
2
3
/
8
Latte
1
/
/
1
/
2
6
/
8
6
/
20
Succo di Frutta
6
/
/
6
/
12
Carne
4
/
2
4
/
10
Cereali
2
1
5
2
1
11





La storia di Africa Mission

Nell'incontro con le classi ITAS Piacenza, Africa Mission ha presentato la sua storia che si innesta nelle vicende della cooperazione made in Piacenza.











Africa Mission - ITAS Piacenza

Nei giorni dal quattro all'otto aprile 2017 due operatrici di Africa Mission, Valeria e Marcella, hanno incontrato le classi prime e seconde dell'ITAS Piacenza.
Sono stati momenti interessanti e ricchi di spunti di riflessione.

Valeria e Marcella
Anche attraverso tecniche di gruppo con giochi sulla mondialità, i giovani hanno scoperto tematiche significative che vanno dalla cooperazione internazionale alla distribuzione dei beni sulla terra.
Ecco le slide che riguardano questo tema













TRASHED Verso rifiuti zero


Il film  documentario Trashed, una produzione Blenheim Films, prodotto e diretto dalla regista britannica Candida Brady, ha ricevuto una proiezione speciale al Festival di Cannes 2012.
Il protagonista, Jeremy Irons, vuole proporci l'enorme problema dei rifiuti sul nostro pianeta.
Nel documentario Irons viaggia in tutto il mondo testimoniando la distruzione di luoghi bellissimi, ormai irrimediabilmente contaminati dall’inquinamento.
Si tratta di un percorso investigativo, realizzato con precisione di informazioni e coraggio della denuncia.
I sentimenti che vuole suscitare il filmato passano dallo scetticismo e dal dolore ad un sentimento di speranza.
Il film di Brady è accompagnato dalla partitura musicale originale creata dal compositore premio Oscar Vangelis.


Stralci dall'intervista a Jeremy Irons
"Il film parla del termine, oggi molto in voga, “rifiuti zero”. Realisticamente quanto possiamo avvicinarci a questo obiettivo? Qual è il nostro traguardo più importante: ridurre il nostro ciclo dei rifiuti o adottare dei modi più sensibili di gestire i nostri rifiuti?
San Francisco ha raggiunto quest'anno l'80% di raccolta differenziata, o “rifiuti zero”. New York, invece, che produce il 1,5% dei rifiuti totali del pianeta ricicla attualmente solo il 15%. Il governo statale e quello federale dovrebbero adoperarsi per una legislazione che faccia una seria politica di gestione dei rifiuti in tutto il paese. Nel Regno Unito vi è una situazione analoga, con le politiche di gestione dei rifiuti che cambiano di città in città. Credo che la maggior parte delle persone sia pronta a collaborare nella riduzione dei rifiuti, ma per incoraggiarle la politica nazionale dovrebbe essere chiara, e coerente e cercare di coinvolgere tutti.

Anche all'interno di una grande metropoli come Londra vi è un'enorme discrepanza tra le politiche comunali. Credo che debba essere progettata e realizzata un'iniziativa di portata nazionale nella gestione dei rifiuti, che non vanno bruciati o seppelliti. Va invece promossa una la loro riduzione, accompagnata dal riciclaggio. Quest'epoca, in cui soffriamo un aumento della disoccupazione, potrebbe essere il momento ideale per la creazione di un settore nuovo, che potrebbe essere redditizio, creando anche nuovi posti di lavoro. Se riuscissimo a diventare leader nella tecniche di riciclaggio questa esperienza potrebbe essere esportata in tutto il mondo.
Come singoli consumatori quanto siamo responsabili di questi problema globale dei rifiuti? Oppure la responsabilità è tutta da addossare ai politici, alle autorità e ai leaders del settore?
Il problema riguarda tutti noi e la responsabilità è collettiva. Siamo tutti informati ed è il momento di essere arrabbiati oppure di provare vergogna per noi stessi. I nostri politici devono fare quello per cui sono stati votati.
Devono fare gli interessi veri di chi li ha eletti. Devono organizzare un sistema che sia capace di ridurre la quantità di rifiuti che produciamo, sia a livello domestico che a livello industriale, e dovrebbero lanciare una campagna per incoraggiare il riciclo. La popolazione, e in particolare i nostri figli, hanno bisogno di essere educati al problema dei rifiuti. Ad esempio, l'uso di un sacchetto di plastica è sensibilmente aumentato nell'ultimo anno nel Regno Unito. Se si fosse saputo che c'era la possibilità che quel sacchetto di plastica sarebbe “ritornato” nel vostro cibo, la gente avrebbe pensato due volte prima di usarlo. A differenza di tanti problemi che affliggono il pianete questo è quello più facilmente superabile."

Il film
Emblematico è l'inizio del film Con Jeremy Irons seduto su una montagna di rifiuti.
Siamo su una spiaggia vicino all'antica città libanese di Sidone, nel pieno del Mediterraneo a poca distanza dai mari di Egitto, Grecia e Italia...
L'immagine è devastante.
Siamo di fronte a rifiuti medici e domestici, di liquidi tossici e animali morti, risultato di 30 anni di consumo di una città come ce ne sono tante nel mondo.
Ogni giorno, nuovi carichi di spazzatura vengono scaricati in alto, mentre i detriti e il percolato cadono in basso, nelle acque del Mediterraneo.
Circondato da una vasta colonia di bottiglie di plastica abbandonate, Jeremy Irons fissa l'orizzonte ed esclama: "Spaventosa!"
Nel film Jeremy viaggia in tutto il mondo testimoniando la catastrofe che potrebbe realizzarsi...
La bellezza del nostro pianeta visto dallo spazio forma un contrasto violento con le scene di detriti sparsi ormai in tutto il mondo.
Queste sono le scene che vengono raccontate dal documentario:
"Vastissimi paesaggi in Cina sono coperti da tonnellate di spazzatura; le acque del fiume Ciliwung, in Indonesia, sono ormai appena visibili, a causa di una marea di plastica che le copre: i bambini nuotano tra masse putride di sacchetti; le madri lavano i panni nel filtro delle fogne.
Ogni anno buttiamo via 58 miliardi di bicchieri usa e getta, miliardi di sacchetti di plastica, 200 miliardi di bottiglie d'acqua, miliardi di tonnellate di rifiuti domestici, tossici ed elettronici.
Li compriamo, li seppelliamo, li bruciamo e poi li ignoriamo.
Qualcuno pensa a che cosa succede a tutti i rifiuti che produciamo?
Continuiamo a produrre e a utilizzare cose che non si degradano."
Jeremy nel film assurge a figura di guida per farci comprendere gli effetti devastanti dell'inquinamento sul nostro pianeta, egli vuol farci scoprire  cosa veramente succede a quei miliardi di tonnellate di rifiuti che vanno dispersi ogni anno.
Su una barca nel Pacifico settentrionale, l'attore affronta la realtà della grande Pacific Garbage Patch e l'effetto provocato dei rifiuti di plastica sulla vita marina.
"Scopriamo che le diossine clorurate e altri inquinanti artificiali organici persistenti sono attratti proprio dai frammenti di plastica.
Questi sono poi mangiati dai pesci, che così assorbono le tossine.
Noi poi ci nutriamo di questo pesce, accumulando così prodotti chimici tossici nel nostro corpo, già gravato dall’inquinamento."

Pensiamo di più all'ambiente
Jeremy insieme con la regista Candida Brady ha fatto, con questo film, un lavoro eccellente.
“Abbiamo fatto questo film perché ci sono tante persone che sentono il bisogno urgente di affrontare il problema dei rifiuti e della sostenibilità - dice Irons - C'è bisogno che questo fastidioso argomento sia compreso e condiviso dal maggior numero possibile di comunità in tutto il mondo per cercare insieme le soluzioni migliori.
In questo i film possono giocare un ruolo importante, educando la società, e portando anche argomenti così 'difficili' a un pubblico il più ampio possibile.
Pensiamo ad esempio a Un Inconvenient Truth di Al Gore.
Lo si ama o lo si odia, ma tutti ne hanno sentito parlare.
I film hanno il potere di arrivare a tutti, ci toccano a livello emotivo e ci spronano all’azione”.
Candida Brady ha trascorso più di due anni nella ricerca e nella realizzazione di Trashed, ma la regista si è occupata del problema di rifiuti e di tematiche ambientali per gran parte della sua vita.
“In quanto asmatica dalla nascita, mi sono sempre interessata agli effetti dell'inquinamento – spiega Brady - Ma è stato l’incontro con un medico ambientale (che mi ha salvato la vita) a farmi aprire gli occhi sugli effetti che l'ambiente ha sulla nostra salute.
Quando ero giovane ero l'unica ragazza con un inalatore, oggi il numero di ragazzi che lo hanno è cresciuto vertiginosamente”.

Verso lo spreco zero
Il viaggio di Jeremy in mezzo ai tanti disastri sul pianeta non vuole essere però una lamentosa denuncia senza soluzioni.
Il documentario vuole proporci delle vie d'uscita.
Jeremy incontra persone che hanno cambiato la loro vita e che oggi non producono quasi più nessun rifiuto.
Il film denunciando con forza la grande economia mondiale, vuole stimolare una legislazione anti-rifiuti.
Presentando delle realtà che cercano di vivere senza sprechi il film vuole dirci che il cambiamento è essenziale ed è già partito.

Quindi nel complesso, a mio avviso, siamo di fronte ad un film che è uno sprone per passare dalla realtà inquinante degli inceneritori e affini,  verso la nuova civiltà dello spreco zero.


venerdì 31 marzo 2017

I valori dello sport - Incontro con la Bakery Basket Piacenza

Suggestivo e denso di emozioni l'incontro con gli atleti della Pallacanestro piacentina che si è svolto, giovedì 23 marzo 2017, nell'Aula Magna dell'Istituto Raineri Marcora di Piacenza.
Il Coach Furio Steffè ha saputo trascinare i circa 400 giovani studenti in una riflessione avvincente sui valori dello sport.
Guidati dalla slide "LO SPORT E' ...." i ragazzi sono stati stimolati a comprendere il valore dell'impegno e la gioia di raggiungere le mete.
Anche i video sono stati preziosi per capire l'importanza dei sogni da realizzare...
Le testimonianze dei campioni del Basket sono state poi il fiore all'occhiello della manifestazione.