tag:blogger.com,1999:blog-15041461745630229872024-03-21T18:45:32.952+01:00Dentro la classeOra di religione: un blog aperto a tutti gli studenti per confrontarsi e riflettere insieme...Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.comBlogger152125tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-69055233762767433662023-12-30T11:04:00.003+01:002023-12-30T11:04:55.296+01:00Il senso della vita tra filosofia, letteratura e psicologia<div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_QbGFrHapXiTRD_yZ4H8L4QMq7BdBIa06Xmyz-Ktzzr8CbV9_TdjBiQDB7u5Uf5k3JAuIlgvyOcvlaOIqj2I6Wg003qS31pzmTeJKaHAhpOAm1bH1OTLq0U6_sM9sfoLQ9fShn9BEETJDuwVqqbSrVqA8ZlBQghTLl5eL31L3jgkD8jr-bMU_Hn7GZkI/s284/senso%20vita1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="177" data-original-width="284" height="177" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_QbGFrHapXiTRD_yZ4H8L4QMq7BdBIa06Xmyz-Ktzzr8CbV9_TdjBiQDB7u5Uf5k3JAuIlgvyOcvlaOIqj2I6Wg003qS31pzmTeJKaHAhpOAm1bH1OTLq0U6_sM9sfoLQ9fShn9BEETJDuwVqqbSrVqA8ZlBQghTLl5eL31L3jgkD8jr-bMU_Hn7GZkI/s1600/senso%20vita1.jpg" width="284" /></a></div>Fine anno, tempo di bilanci e riflessioni. C’è chi è ossessionato dal significato della vita e ricerca infruttuosamente il senso senza trovarlo. C’è chi pensa di averlo trovato ed è felice per questo.</div><div style="text-align: justify;">C’è chi pensa di avere trovato il senso e perciò cambia completamente vita; c’è chi, pensando di averlo trovato, continua a vivere come prima, lasciandosi sopraffare dagli eventi, continuando a procedere per inerzia: si lascia quindi trascinare dalla corrente. Non necessariamente pensare di aver trovato il senso della vita significa sapere cosa fare della propria vita.</div><div style="text-align: justify;">La stragrande maggioranza di noi continua a vivere, lasciando in sospeso la questione, spesso dimenticandola o addirittura rimuovendola dalla mente.</div><div style="text-align: justify;">Ci sono alcuni aspetti della condizione umana che ci terrorizzano: lo scorrere inesorabile del tempo, la nostra precarietà, la nostra incertezza esistenziale, la nostra finitezza. Alcuni ritengono che il senso della vita sia seguire fedelmente i principi e le regole della loro religione. Altri pensano che il senso dell’esistenza sia vivere in armonia con gli altri e con la natura. Altri pensano che bisogna perseguire la felicità; altri ritengono che l’importante sia mettere ordine nella propria vita; altri ancora si impegnano nell’autoperfezionamento; altri aspettano l’illuminazione interiore; altri pregano; altri ancora lavorano per lasciare un patrimonio ai figli; altri fanno del bene agli altri; altri ancora vogliono dare un apporto significativo in qualche ambito della conoscenza umana.</div><div style="text-align: justify;">Ci sono alcuni che vivono un’esperienza pre-morte e dopo sono totalmente cambiati: sisentono nuovi o, quantomeno, rinnovati. Già da bambini ci facciamo quelli che Popper considerava gli interrogativi ultimi (dove eravamo prima di nascere?; Verso dove andiamo?; Esiste Dio?; Esiste la vita dopo la morte?).</div><div style="text-align: justify;">Da adulti facciamo di tutto per non pensarci. Siamo in mille faccende affaccendati e siamo distratti. La maggioranza di noi non cerca il senso della vita, ma si adegua totalmente al senso che le danno familiari ed amici.</div><div style="text-align: justify;">Di solito si vive in modo superficiale, perché il divertissement è l’unico modo per non pensare alla morte, secondo <a href="https://www.sololibri.net/Blaise-Pascal-pensatore-attuale.html">Pascal</a>. Siamo molto conformisti anche in questo. Spesso non ci sforziamo, non andiamo oltre.</div><div style="text-align: justify;">Non solo ma, come scriveva <a href="https://www.sololibri.net/oscar-wilde-vita-opere-stile.html">Oscar Wilde</a>:</div><div style="text-align: justify;"><i>Chi scende sotto la superficie, lo fa a proprio rischio.</i></div><div style="text-align: justify;">Andare in profondità significa approfondire per l’appunto e ciò significa fare sforzi, fare fatica, oltre a scoprire tare e magagne. Essere superficiali è molto più comodo. Così abbracciamo il conformismo. Di solito ereditiamo non solo i geni ma anche religione,convinzioni politiche, comportamenti sociali.</div><div style="text-align: justify;">Alcuni, per puro spirito di contraddizione, si mettono contro i propri familiari e scelgono per ribellismo e antitesi.</div><div style="text-align: justify;">Tutto ciò mi ricorda il verso di una vecchia canzone di Guccini:</div><div style="text-align: justify;"><i>Ma quali scelte hai fatto in piena libertà?</i></div><div style="text-align: justify;"><i><br /></i></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;">Il senso della vita tra filosofia e letteratura</span></b></div><div style="text-align: justify;">Alcuni pensatori credono che il vero senso della vita sia nel ricercarlo incessantemente; il fine ultimo sarebbe la “ricerca”, quindi “cercare”, anche senza trovare. Per <a href="https://www.sololibri.net/Martin-Heidegger-vita-opere-pensiero.html">Heidegger</a> siamo “gettati nel mondo”.</div><div style="text-align: justify;">Per <a href="https://www.sololibri.net/Albert-Camus-vita-opere-scrittore-assurdo.html">Albert Camus</a> nell’esistenza umana esiste l’assurdo, che supera la nostra intelligenza. Ogni uomo è perciò costretto a fare la fatica di Sisifo.</div><div style="text-align: justify;">Per <a href="https://www.sololibri.net/hermann-hesse-libri-da-leggere-almeno-una-volta-nella-vita.html">Hermann Hesse</a> la vita non ha un senso in sé, ma siamo noi che dobbiamo attribuirle un senso. Per dare un nuovo senso alla vita bisogna imbattersi in un evento, in una persona, in un’idea o in un valore che per noi siano veramente significativi e che ci aiutino a far cambiare rotta.Alle volte penso che più che la logica per comprendere la vita ci voglia l’istinto.Un tempo cercavo delle “ragioni razionali per credere nell’assurdo”, come scriveva un poeta minore e dimenticato della Beat Generation. La vita talvolta mi mostrava la sua illogicità. Non è con la logica deduttiva e con il principio di non contraddizione che si può decifrare la vita, che ha i suoi aspetti contraddittori e conflittuali.</div><div style="text-align: justify;">Negli anni Settanta secondo un celebre slogan La vita era altrove, quando ancora pochissimi conoscevano l’<a href="https://www.sololibri.net/La-vita-e-altrove-Milan-Kundera.html">omonimo romanzo di Milan Kundera</a>, scritto nel 1973 ma pubblicato in Italia con Adelphi solo nel 1992.</div><div style="text-align: justify;">Alcuni in crisi mistica lasciano tutto ed entrano in convento oppure si mettono a girare il mondo per trovare una risposta. Alcuni cercano risposte nell’ipnosi regressiva e una volta che sanno chi sono stati nelle vite precedenti ritengono di essere più consapevoli. Alcuni vogliono sperimentare qualsiasi cosa, vogliono arricchire la loro esperienza, si drogano per espandere la coscienza. Alcuni in odore di santità cercano di annullare il loro io, di annullarsi per dedicarsi totalmente a Dio.</div><div style="text-align: justify;">Altri si aspettano una risposta da religiosi, mistici, scienziati, artisti, intellettuali.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHpVJRLl65fso52W4FAydop_f3T915MPE_5UIfDdAfQK7cQYkvzATOayem18A1Q5LKpYiSQKgP2P3fO66G4zSgBPI2-76oNVKwCMmnVdojCu_PXw9OvuicU4mdrnT9LIenyBFhyKa81O9IQ-7kmA7FT1ln3xk2QEgrxgXyyBpGmwoGOzezWUWXSb0dzs0/s284/senso%20vita2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="177" data-original-width="284" height="177" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHpVJRLl65fso52W4FAydop_f3T915MPE_5UIfDdAfQK7cQYkvzATOayem18A1Q5LKpYiSQKgP2P3fO66G4zSgBPI2-76oNVKwCMmnVdojCu_PXw9OvuicU4mdrnT9LIenyBFhyKa81O9IQ-7kmA7FT1ln3xk2QEgrxgXyyBpGmwoGOzezWUWXSb0dzs0/s1600/senso%20vita2.jpg" width="284" /></a></div><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;">Perché il senso della vita ci sfugge</span></b></div><div style="text-align: justify;">Altri rivalutano la follia e pensano come <a href="https://www.sololibri.net/eugenio-montale-vita-poetica-pensiero.html">Montale</a>, che solo i pazzi possano capire la vita “a lampi e sprazzi”: la follia quindi come dispensatrice di conoscenza ultima, tutto il contrario di quello che accadeva secoli fa con l’emarginazione dei folli, con le navi dei folli. Già prima della legge Basaglia qualcuno pensava che i pazzi fossero fuori (dai manicomi). Quasi impossibile capire la nostra vita, quella degli altri e come queste si intrecciano. È bene che ce lo mettiamo in testa: non siamo fatti per capire la vita e non abbiamo alcuna certezza assoluta sul suo significato.</div><div style="text-align: justify;">Il senso della vita spesso sfugge irreprensibile.</div><div style="text-align: justify;">Ci sono degli istanti di raccoglimento interiore o anche degli attimi comuni in cui ci sembra di aver capito tutto, ma sovente un istante dopo ci accorgiamo che è solo una piccola e povera illusione, un effimero autoinganno. C’è chi pensa come i religiosi che bisogna vivere, pensando all’aldilà, essendo perciò timorosi di Dio, rispettando i suoi precetti. C’è chi pensa come <a href="https://www.sololibri.net/Nietzsche-5-cose-da-sapere.html">Nietzsche</a> che non bisogna mortificare l’aldiqua per un aldilà di cui non c’è nessuna certezza. Di solito avere fede aiuta prima di tutto i credenti. Chi crede di solito sta meglio, è più in pace con sé stesso, vive più serenamente la vita. Ma questo è vero solo a grandi linee perché è difficile penetrare nell’animo umano, che è per definizione insondabile.</div><div style="text-align: justify;">La vita può rivelarsi inesauribile per le opportunità e le sorprese che riserva. Quando tuttosembra perduto un evento o un incontro possono cambiare completamente direzione alla vita.</div><div style="text-align: justify;">Alcuni si affidano ai santoni, ai guru dell’occulto. Altri studiano le filosofie orientali, praticano esercizi spirituali e meditazione per raggiungere l’assenza di sé.</div><div style="text-align: justify;">La stragrande maggioranza di noi si adegua allo spirito dei tempi. Per i filosofi si dovrebbe pensare spesso alla nostra morte.</div><div style="text-align: justify;">La verità è che già difficile per noi pensare alla “morte” in senso lato, quasi impossibile pensare spesso alla nostra dipartita. È una cosa che tendiamo a rimuovere. Solo andare al cimitero, vedere tutte quelle tombe ci ricorda brutalmente che anche noi un giorno avremo un posto lì, che è quello il nostro destino.</div><div style="text-align: justify;">Non possiamo sottrarci in nessun modo a questa sorte. Si vive nella nostra comfort zone, ci si affida al solito circolo di pensieri abituali e alle nostre abitudini, che sono lì a confermarci che tutto procede in modo ordinario e che tutto va bene. Le nostre abitudini sono rassicuranti. È meglio il solito grigiore dell’esistenza di una disgrazia inaspettata, della morte di un familiare o un amico. Solo un imprevisto, un triste evento, un fatto irreparabile rompe la monotonia, ci angoscia, ci deprime, ci travolge. Continuiamo la solita vita fino all’ineluttabile, al “rien ne va plus”.</div><div style="text-align: justify;">Wittgenstein nel Tractatus scrisse:</div><div style="text-align: justify;"><i>Noi sentiamo che, persino nell’ipotesi che tutte le possibili domande scientifiche abbiano avuto risposta, i nostri problemi vitali non saranno neppure sfiorati.</i></div><div style="text-align: justify;"><i><br /></i></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;">Il senso della vita tra scienza e religione</span></b></div><div style="text-align: justify;">Sembra impossibile che la scienza ci renda immortali. Allo stato attuale delle conoscenze i medici ritengono che al massimo si possa vivere 120 anni e non oltre. Per soddisfare il desiderio di immortalità gli uomini fanno figli, perpetuando la specie, oppure cercano di creare opere creative memorabili, cercando quindi la gloria postuma. Nonostante lo scientismo attuale il progresso scientifico non può fare chiarezza nel cuore dell’uomo. Può migliorare le nostre condizioni sanitarie, igieniche, economiche, insomma materiali. Però, come si suol dire, l’uomo non vive di solo pane. Almeno in Italia esiste un conflitto latente tra preti e psicologi. Gli uni nutrono scetticismo e perplessità nei confronti degli altri. Sono avversari. I preti dovrebbero curare l’anima. Gli psicologi dovrebbero curare la psiche.</div><div style="text-align: justify;">Un tempo psiche significava “anima”. In questa sede ci occuperemo per sommi capi delle scienze umane e del loro studio sul senso della vita.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;">Il senso della vita secondo la psicologia</span></b></div><div style="text-align: justify;">Anticamente si riteneva che uno dei fini principali dell’esistenza fosse ricercare il piacere ed evitare il dolore, ma poi si sono accorti che ciò era troppo riduttivo, gretto e materialista. Cercare di dare un senso alla vita significa anche sommariamente e approssimativamente dare un senso all’ignoto, all’esistenza della sofferenza, delle ingiustizie, del male e della solitudine.</div><div style="text-align: justify;">La psicologia ha superato perciò la dicotomia del principio di piacere e del principio di realtà freudiani. Insomma non era tutto lì e c’era molto di più. Secondo R. Henrik nel 1980esistevano 250 orientamenti psicoterapici. Oggi probabilmente sono leggermente aumentate le scuole di psicoterapia e sono sicuramente aumentati in modo esponenziale psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, almeno in Italia.</div><div style="text-align: justify;">Secondo Mahoney, un epistemologo della psicologia, bisogna sempre ricordarsi che:</div><div style="text-align: justify;"><i>La scienza di oggi potrebbe essere l’alchimia di domani</i>.</div><div style="text-align: justify;">In questo articolo mi limiterò a dare alcuni input in estrema sintesi sugli psicologi, che hanno affrontato in modo più esistenziale e approfondito il senso della vita, anche se ogni psicologo ha una sua particolare concezione della vita.</div><div style="text-align: justify;">Un limite intrinseco della psicologia è, come sottolinea S. Marhaba, la “soggettività del ricercatore”, che può deformare i risultati.</div><div style="text-align: justify;">Jung nel <a href="https://www.sololibri.net/libro-rosso-Liber-novus-Jung.html">Libro rosso</a> scrisse:</div><div style="text-align: justify;"><i>Le cose che accadono sono sempre le stesse. Non è sempre uguale invece la profondità creativa dell’essere umano. Le cose di per sé non significano nulla, assumono un significato soltanto dentro di noi. Siamo noi a dare significato alle cose. Il significato è ed è sempre stato artificiale. Siamo noi a crearlo.</i></div><div style="text-align: justify;">Secondo Adler, fondatore della psicologia individuale, l’uomo per dare un senso alla propria vita deve risolvere il problema occupazionale, il problema sociale e deve trovare l’amore.Secondo il costruttivismo ogni “uomo è inventore della realtà” e ha una sua particolare visione del mondo. Ogni uomo è allo stesso tempo costruttore e portatore di significato. Ogni uomo è come uno “scienziato”, che elabora teorie e cerca di dare un senso alla sua esistenza.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrkl5rhqHewXW-U7Ke8Ae7iNJTS0A2w5XuMzVsUsks2Aw7cSCQ-wD07jJVJHyFyY-OG5HdiVhcSUiyD5z7ApWleF_GZpp2ttkqIIGMe5_hW2mTQkScaxvOkPhxPShefgxktXoDJggKyDXStkIrp-OE_4znni4iueHgBudTfSWPA6-8cOSadhZh3guBw3c/s275/senso%20vita3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="275" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrkl5rhqHewXW-U7Ke8Ae7iNJTS0A2w5XuMzVsUsks2Aw7cSCQ-wD07jJVJHyFyY-OG5HdiVhcSUiyD5z7ApWleF_GZpp2ttkqIIGMe5_hW2mTQkScaxvOkPhxPShefgxktXoDJggKyDXStkIrp-OE_4znni4iueHgBudTfSWPA6-8cOSadhZh3guBw3c/s1600/senso%20vita3.jpg" width="275" /></a></div><br />Tra psicologia transpersonale e piramide dei bisogni di Maslow</span></b></div><div style="text-align: justify;">Secondo la fenomenologia ogni coscienza è intenzionale, cioè orientata verso l’altro, e ogni visione del mondo è determinata dall’esperienza vissuta.</div><div style="text-align: justify;">Viktor Frankl elaborò la sua psicoterapia, la logoterapia, dopo essere sopravvissuto all’esperienza del campo di concentramento. Secondo la logoterapia l’uomo per vivere non deve accontentarsi di ripristinare l’omeostasi, ripristinando l’equilibrio dell’organismo. Deve cercare un senso nell’altro da sé.</div><div style="text-align: justify;">Il concetto chiave di questa scuola di psicoterapia è l’auto-trascendenza. Frankl chiedeva a ogni paziente non per quale ragione vivesse ma perché non si uccidesse. Secondo Frankl:</div><div style="text-align: justify;"><i>L’uomo deve andare oltre sé stesso, deve cercare qualcosa o qualcuno, insomma un obiettivo esterno grazie a cui realizzarsi pienamente.</i></div><div style="text-align: justify;">Secondo la psicologia transpersonale, in particolare secondo lo schema psichico di Roberto Assagioli ogni uomo dovrebbe valicare il campo di coscienza ordinario, andare oltre la realtà ordinaria e giungere al proprio Sé per approdare quindi all’inconscio collettivo.</div><div style="text-align: justify;">Secondo la psicologia transpersonale l’uomo dovrebbe provare esperienze mistiche, espandere la propria coscienza, anche con lo sciamanesimo. Dovrebbe riconoscersi perciò una <a href="https://www.sololibri.net/I-fiumi-Ungaretti-parafrasi-analisi-testo.html">“fragile fibra dell’universo”</a> come scriveva <a href="https://www.sololibri.net/giuseppe-ungaretti-migliori-poesie.html">Ungaretti</a>.</div><div style="text-align: justify;">L’uomo è un “animale simbolico”. All’uomo non bastano solo le equazioni, la logica deduttiva e i nessi causali: vuole anche intuire le forme ed esprimere la propria parte più profonda. Lo psicologo Maslow intervistò migliaia di persone, chiedendo quali fossero i momenti più felici della loro vita. Definì questi momenti peak experience, ovvero esperienze culminanti o di punta. Soltanto chi vive spesso questi particolari momenti, secondo Maslow, è capace di autorealizzarsi. Secondo la piramide dei bisogni di Maslow quelli fisiologici sono solo il primo gradino. Al vertice della piramide c’è l’autorealizzazione dell’individuo.</div><div style="text-align: justify;">La fruizione artistica, la creatività, il rapporto con la natura, l’ascesi, la riflessione intellettuale, fare l’amore sono tutte peak experience.</div><div style="text-align: justify;">Lo stesso <a href="https://www.sololibri.net/Giacomo-Leopardi-5-cose-da-sapere.html">Leopardi</a> ne <a href="https://www.sololibri.net/Lo-Zibaldone-di-Giacomo-Leopardi-contenuto-analisi.html">Lo Zibaldone</a> scriveva che aveva provato la più grande felicità nel comporre. Ciò va ricordato in quest’epoca contrassegnata dalla decostruzione del simbolico.</div><div style="text-align: justify;">Concludendo, ogni cervello umano è unico. Anche i gemelli omozigoti hanno cervelli differenti. La nostra vita è unica e noi stessi siamo unici e irripetibili. Ognuno è una storia a sé. Quindi ognuno può dare un senso unico alla propria vita, se non si lascia appiattire e livellare dai mass media e dalla pressione degli altri.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><a href="https://www.sololibri.net/_Davide-Morelli_.html">Davide Morelli</a> Pubblicato il 28-12-2023 (<a href="https://www.sololibri.net/Qual-e-senso-della-vita-analisi-letteratura-scienza-filosofia.html">sololibri.net</a>)</div><div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div> Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-32379331460545900772023-12-01T11:38:00.004+01:002023-12-01T11:41:07.564+01:00Don Claudio e Baby Gang<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU3dAJx3M4DkgwNNBBa_SBTHAJImdHhfYBXjDec3bLUBFgcDwGxMudN4fnt1UL-DTV_oPVsYGMC0vWM800GOGYCuEJmPpu0Dit4KSqRZgZAY1c8no-beudjI7W6yADNX3Baun0lrU6RrCE6KJP3O4W5Qkc8fenCd1FDnLXJLyuWZsy0oUBAZ2AxS5Oa5Q/s244/baby.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="244" data-original-width="217" height="244" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU3dAJx3M4DkgwNNBBa_SBTHAJImdHhfYBXjDec3bLUBFgcDwGxMudN4fnt1UL-DTV_oPVsYGMC0vWM800GOGYCuEJmPpu0Dit4KSqRZgZAY1c8no-beudjI7W6yADNX3Baun0lrU6RrCE6KJP3O4W5Qkc8fenCd1FDnLXJLyuWZsy0oUBAZ2AxS5Oa5Q/s1600/baby.jpg" width="217" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><span face="arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: white; font-size: 12pt; text-align: justify;">“Ma è vero che non esistono ragazzi cattivi, ma ragazzi che mi fanno impazzire, sì, e ne ho parecchi... Io vivo con una cinquantina di adolescenti. Quasi tutti autori di reato e il lunedì sera, alle 19, un incontro che chiamiamo koinè, una assemblea dove affrontiamo le varie problematiche emergenti della settimana o del periodo, per cui devo dire che in questo periodo abbiamo ragazzi belli, tosti”. </span><span face="arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: white; font-size: 12pt; text-align: justify;">Così don Burgio, arrivato a Piacenza, dalla sua comunità di Milano, ha iniziato l’intervento, il 27 novembre, alla parrocchia di San Vittore alla Besurica. L’incontro, organizzato dal Centro Culturale “Incontriamoci”, ha visto una sala gremita di giovani e adulti. </span><span face="arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: white; font-size: 12pt; text-align: justify;">Don Claudio Burgio, nato a Milano nel 1969, ordinato sacerdote l’8 giugno 1996, nel Duomo di Milano, dal cardinale Carlo Maria Martini, cappellano al carcere minorile “Beccaria” di Milano, è il fondatore della comunità Kairos che accoglie minori adolescenti e giovani maggiorenni (14 - 25 anni) con procedimenti penali, provvedimenti amministrativi e civili in atto allo scopo di promuovere progetti personalizzati finalizzati al reinserimento sociale autonomo e responsabile. Don Claudio coniuga l’attività pedagogica, che lo vede impegnato quotidianamente con i ragazzi delle comunità, a quella di esperto del mondo giovanile, come protagonista di numerosi interventi in dibattiti e incontri pubblici su temi sociali di attualità.</span><p></p><p class="Standard" style="background-color: white; color: #666666; font-family: sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 1.5em; text-align: justify;"><span style="color: #993300; font-family: "arial black", "avant garde"; font-size: 14pt;">La fragilità dei ragazzi</span></p><p class="Standard" style="background-color: white; color: #666666; font-family: sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 1.5em; text-align: justify;"><span face="arial, helvetica, sans-serif" style="color: black; font-size: 12pt;">“I giovani che incontro - ha affermato don Claudio - sono di una fragilità estrema. Quando poi sono in confidenza con me, mi dicono di aver subito bullismo. Ciò significa che il bullismo nasce, non per attaccare, non perché vuoi prenderti la soddisfazione di mettere in difficoltà un altro ragazzo, ma perché è come un sistema di difesa. Io ti attacco per evitare che tu scopri la mia debolezza che mi rende fragile. Allora, prima di subire ancora ti faccio vedere chi sono. Tiro fuori i miei artigli, anche se non li ho”. In questo modo don Burgio ha spiegato l’accentuarsi di tanti fenomeni di bullismo oggi.</span></p><p class="Standard" style="background-color: white; color: #666666; font-family: sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 1.5em; text-align: justify;"><span style="color: #993300; font-family: "arial black", "avant garde"; font-size: 14pt;">Don Claudio e Baby Gang</span></p><p class="Standard" style="background-color: white; color: #666666; font-family: sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 1.5em; text-align: justify;"><span face="arial, helvetica, sans-serif" style="color: black; font-size: 12pt;">“Qualche anno fa è arrivato in carcere - ha aggiunto don Burgio - un quindicenne che non parlava mai, né con gli assistenti sociali, né con con gli psicologi. Dopo un anno e mezzo finalmente mi chiede: “Don, ci ho pensato su tanto, e vorrei venire nella tua comunità”. Gli rispondo come mai volesse venire da me, e lui mi ha risposto che era appassionato di musica. “So che nella tua comunità - mi dice - si fa musica, ed io farò il cantante”. Allora io ci ho pensato un paio di giorni e gli ho detto che l’avrei accolto: “Lo chiediamo al giudice, però farai musica - gli ho fatto presente - e la farai sul serio, quindi comincia a scrivere le tue canzoni. Ti porterò io personalmente a registrarle in studio di registrazione”.<br />Certo adesso i ragazzi sanno di chi parlo. Lui mi spalanca la sua vita e così è iniziata la fiducia tra noi. Il ragazzo in questione è Baby gang, pseudonimo di Zaccaria Mouhib, nato a Lecco, 26 giugno 2001, uno dei più inquietanti rapper del momento. Per gli adulti è un pericolo sociale, per me è un ragazzo. Ascoltando le sue canzoni, mi sono chiesto: come è possibile che tanti ragazzi delle case popolari abbiano già vissuto tutte queste cose? La trap è il racconto di storie impossibili, eppure vere. E’ iniziato tutto così…con un incontro imprevedibile”. </span></p><p class="Standard" style="background-color: white; color: #666666; font-family: sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 1.5em; text-align: justify;"><span style="color: #993300; font-family: "arial black", "avant garde"; font-size: 14pt;">La testimonianza di Daniel</span></p><p class="Standard" style="background-color: white; color: #666666; font-family: sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 1.5em; text-align: justify;"><span face="arial, helvetica, sans-serif" style="color: black; font-size: 12pt;">Un altra storia descritta da don Claudio è quella di Daniel, al Beccaria per una rapina in banca. “Tre anni di carcere - racconta don Burgia - con vari trasferimenti per cattiva condotta. Uscito dal carcere, ne passa due anni da noi in comunità, ma, terminato il periodo, finisce nuovamente in cella, a San Vittore stavolta. Allora mi ricontatta per chiedermi di nuovo aiuto. Lo riprendo senza ombra di dubbio, nonostante tutti me lo avessero sconsigliato. Quella è stata la volta buona: è tornato a scuola a 23 anni e poi si è anche scritto all’università. E’ appena uscito il suo libro, dal titolo “Ero un bullo”, che vi consiglio (“Ero un bullo – La vera storia di Daniel Zaccaro” di Andrea Franzoso, De Agostini editore)”. Una testimonianza - per don Burgio - che evidenzia come dei giovani, immersi nella devianza, grazie ad incontri significativi, sono riusciti a cambiare”.</span></p><h3 style="background-color: white; font-family: sans-serif; font-size: 24px; font-weight: normal; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;"><span style="color: #993300; font-family: "arial black", "avant garde"; font-size: 14pt;">Riscoprire l'umanità dietro le sbarre</span></h3><p class="Textbody" style="background-color: white; color: #666666; font-family: sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black;"><span face="arial, helvetica, sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 18.4px;">Il carcere come istituzione ha sempre suscitato dibattiti e controversie, ma raramente si è riusciti a focalizzare l'attenzione sulla reale necessità di rieducazione e sulla mancanza di un approccio umanitario verso i detenuti. A Piacenza, l'intervento del cappellano del carcere minorile di Milano "Beccaria", ha gettato nuova luce su questa questione, evidenziando con forza come la detenzione spesso prevalga sulla rieducazione nelle strutture carcerarie.<br />Don Claudio ha ribadito con fermezza che il carcere non dovrebbe essere solo un luogo di punizione, bensì un ambiente finalizzato alla ricostruzione delle vite. Ha sottolineato come la mentalità giustizialista, che si concentra esclusivamente sulla punizione senza un reale impegno nella riabilitazione, debba essere superata. È essenziale passare da un'ottica repressiva a un approccio che ponga al centro l'educazione.<br /></span><span face="arial, helvetica, sans-serif" style="font-size: 12pt;">“Si può costringere un ragazzo, una volta che ha sbagliato, - ha sottolineato don Burgio - a buttarlo dentro una cella e sperare che cambi, si pensa che una cella possa fare da deterrente, ma può in qualche modo avviare un cambiamento? Nei miei 18 anni di cappellano al Beccaria e nei miei 23 anni di comunità vi dico la verità, non ho veramente mai avvertito che solo in forza delle regole si possa cambiare”.</span></span></p><p class="Textbody" style="background-color: white; color: #666666; font-family: sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #993300; font-family: "arial black", "avant garde"; font-size: 14pt;"><span style="line-height: 21.4667px;">Adulti credibili</span></span></p><p class="Textbody" style="background-color: white; color: #666666; font-family: sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 0cm; text-align: justify;"><span face="arial, helvetica, sans-serif" style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 18.4px;">Don Claudio ha evidenziato l'importanza di offrire ai giovani figure adulte credibili e autentiche. La mancanza di adulti capaci di trasmettere autenticità e fiducia ha portato a una deriva in cui i valori positivi vengono banalizzati. Don Claudio ha criticato coloro che, purtroppo, esprimono superficialmente concetti come "fai il bravo", senza comprendere appieno il significato del bene e del male. Per questo, secondo lui, risulta più affascinante per i giovani il male, poiché la mancanza di autenticità rende il bene poco convincente.<br />Nel suo discorso, don Claudio ha anche evidenziato una critica verso una visione distorta del cristianesimo, spesso presentato come una serie di riti tradizionali senza profondità e autenticità. Questo modo superficiale di trasmettere la fede rischia di privare i giovani della possibilità di esplorare la propria spiritualità in modo significativo e personale.<br />È interessante notare come, nonostante tutto, don Claudio abbia sottolineato che i giovani, ognuno a modo proprio, nutrono comunque una forma di fede.</span></p><p class="Textbody" style="background-color: white; color: #666666; font-family: sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 1.3pt; text-align: justify;"><span style="color: #993300; font-family: "arial black", "avant garde"; font-size: 14pt;"><span style="line-height: 21.4667px;">Spiccare il volo</span></span></p><p class="Textbody" style="background-color: white; color: #666666; font-family: sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 1.3pt; text-align: justify;"><span face="arial, helvetica, sans-serif" style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 18.4px;">Don Claudio Burgio, concludendo il suo intervento a Piacenza, ha consegnato un messaggio potente e motivante ai giovani presenti. Con voce carica di speranza, ha incoraggiato i ragazzi a osare, a sognare in grande, e a credere nelle loro capacità.<br />Invitandoli a "spiccare il volo" e a "volare alto", don Claudio ha sottolineato l'importanza di avere fiducia in se stessi, di perseguire i propri obiettivi con determinazione e di non limitarsi dalle difficoltà o dalle circostanze avverse. Ha esortato i giovani a credere nelle proprie potenzialità, a non temere di sognare grandi traguardi e di perseguire i propri sogni con coraggio e determinazione.<br /><br /></span></p><p class="Textbody" style="background-color: white; color: #666666; font-family: sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 1.3pt; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/HhrcKRLFhlc" width="320" youtube-src-id="HhrcKRLFhlc"></iframe></div><br /><span face="arial, helvetica, sans-serif" style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 18.4px;"><br /></span><p></p>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-70036347372925357682023-04-18T10:46:00.001+02:002023-04-18T10:46:15.189+02:00Visita alla Basilica di Sant'Antonino a Piacenza<p><span style="background-color: white; color: #212529; font-family: merriweather, georgia, times, "Times New Roman", serif; font-size: 17.6px;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKkswJ1wWU_MgoAGNcIMMz27MyXpNLCx9tMZYsmmMS_b4NzG-x3DzMWwpqoKRYKqgBtWSQxCdscH-H4g6cA80jpeSi_NyBkM66ixVskGQYzSYcscswLlfXrCxN5ZpHqFIIedo1sgEHqzVmokThdxGaP8qvtnZzTAS5hgC7R9wOC-mZ1kVnP4cEZ0CA/s1600/antonino1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKkswJ1wWU_MgoAGNcIMMz27MyXpNLCx9tMZYsmmMS_b4NzG-x3DzMWwpqoKRYKqgBtWSQxCdscH-H4g6cA80jpeSi_NyBkM66ixVskGQYzSYcscswLlfXrCxN5ZpHqFIIedo1sgEHqzVmokThdxGaP8qvtnZzTAS5hgC7R9wOC-mZ1kVnP4cEZ0CA/s320/antonino1.jpg" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 17.6px;">Le uscite didattiche sono considerate in ambito didattico parte integrante e qualificante dell’offerta formativa e momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione; esse collegano l’esperienza scolastica all’ambiente esterno nei suoi aspetti culturali e storico-artistici.</span></div><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white; color: #212529; font-family: merriweather, georgia, times, "Times New Roman", serif; font-size: 17.6px;">La visita alla basilica di Sant'Antonino a Piacenza, dello scorso 1 aprile, con la guida di Marco Carubbi, è stata un'esperienza che ha suscitato grande interesse ai ragazzi della 2B ITAS del Raineri-Marcora.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAH8Bah9K0LLdIeIZ-FdRV85h91K6jJomlTDuuikp1kbv3rbvDbNuiOzl6_p9DK8pnGrZ2ZHNJw_BhouHyOAtlyA4Un18BAXuR1LP2bpE0yxAIvBsKRizmEmFTj1qUmLGb4OG6RxQ4J2_FdX9Au3g1u2uua2Qkpl5PyDSeNzGkR9VPkQ6XZ9X2HK_l/s1535/antonino2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="919" data-original-width="1535" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAH8Bah9K0LLdIeIZ-FdRV85h91K6jJomlTDuuikp1kbv3rbvDbNuiOzl6_p9DK8pnGrZ2ZHNJw_BhouHyOAtlyA4Un18BAXuR1LP2bpE0yxAIvBsKRizmEmFTj1qUmLGb4OG6RxQ4J2_FdX9Au3g1u2uua2Qkpl5PyDSeNzGkR9VPkQ6XZ9X2HK_l/s320/antonino2.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFBRuELHV8VJtVoUbN4663omE8ndADhcDevWc4G8IZzQ2uWDsq5dctpEArnD2dC1ZDQhCFoAhwbPkW8M0MU4_fHblLziy_Kb3Hil4_BBap1KhZtp4PjJb1FznhSJ2fm-Yf0B6KdOTHgbrqJo7FGcnb5YuoVx5ixvPiDgjHwynrv2PcyCkRe9s5t2kE/s1600/antonino3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFBRuELHV8VJtVoUbN4663omE8ndADhcDevWc4G8IZzQ2uWDsq5dctpEArnD2dC1ZDQhCFoAhwbPkW8M0MU4_fHblLziy_Kb3Hil4_BBap1KhZtp4PjJb1FznhSJ2fm-Yf0B6KdOTHgbrqJo7FGcnb5YuoVx5ixvPiDgjHwynrv2PcyCkRe9s5t2kE/s320/antonino3.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF5no_lD7ggFq8RLNe_L6rfzzqMuJ5Htqn8GAZos4yWSZRAE90k2gcKj4fI2bMM4prH3HGutJBvKHGtkawKTcwdoi-K-9jsbkrSovA1lWdO3GjaCUtzBkPMXboSSLmOgcGZHEmv7t5npEjacMp8XcDibo647KxZv_JGcBzZCkzwqrMpWVg2nL-jXhs/s1600/antonino4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF5no_lD7ggFq8RLNe_L6rfzzqMuJ5Htqn8GAZos4yWSZRAE90k2gcKj4fI2bMM4prH3HGutJBvKHGtkawKTcwdoi-K-9jsbkrSovA1lWdO3GjaCUtzBkPMXboSSLmOgcGZHEmv7t5npEjacMp8XcDibo647KxZv_JGcBzZCkzwqrMpWVg2nL-jXhs/s320/antonino4.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgz0fAPHFJv39HHGK76DptqopyqrhC72ABsn5Z1n5j7F1zQUwIcHCnLbDaXmU4lsBCg9vq_JKrvp2vdJkxmC8vyjyZuTxRGAqW0uQeFyk1U9tlat1_jeYQ_ODXk59uwzDejxBZhTulm7J7TP9Zgn6GXhsT_5H0_19E1ef1ahhUKzajHYkAZU8X1xBeA/s1600/antonino5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgz0fAPHFJv39HHGK76DptqopyqrhC72ABsn5Z1n5j7F1zQUwIcHCnLbDaXmU4lsBCg9vq_JKrvp2vdJkxmC8vyjyZuTxRGAqW0uQeFyk1U9tlat1_jeYQ_ODXk59uwzDejxBZhTulm7J7TP9Zgn6GXhsT_5H0_19E1ef1ahhUKzajHYkAZU8X1xBeA/s320/antonino5.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzuw-gAeAIQg_Dbn8lHG5n4Y-ufC--Ixjhpcd25aGbRr1F9nFrdOnDRdtqADRpD15-aRME2VmDULBiK_GOOImQCj-k8-QHyxigzB-iSAkXQ5QKDavi3bKF3aqAHtmaercKWtkD-Fips4t2igzgsghmyyrboN47j0df9Wrc1g-FtlLlmYDOYKXCJXVj/s1464/antonino6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="992" data-original-width="1464" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzuw-gAeAIQg_Dbn8lHG5n4Y-ufC--Ixjhpcd25aGbRr1F9nFrdOnDRdtqADRpD15-aRME2VmDULBiK_GOOImQCj-k8-QHyxigzB-iSAkXQ5QKDavi3bKF3aqAHtmaercKWtkD-Fips4t2igzgsghmyyrboN47j0df9Wrc1g-FtlLlmYDOYKXCJXVj/s320/antonino6.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><span style="background-color: white; color: #212529; font-family: merriweather, georgia, times, "Times New Roman", serif; font-size: 17.6px;"><br /></span><p></p>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-36725123994236843262023-01-31T10:44:00.001+01:002023-01-31T10:44:30.648+01:00...passato per il camino e adesso sono nel vento...<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/PE9mKg-byBg" width="320" youtube-src-id="PE9mKg-byBg"></iframe></div><br /> <p></p>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-6645807405257097112022-12-13T09:55:00.003+01:002022-12-13T09:55:48.206+01:00Dapprincipio: l'adolescenza<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/11FNks1pbnM" width="320" youtube-src-id="11FNks1pbnM"></iframe></div><br /><span style="background-color: rgba(0, 0, 0, 0.05); color: #0f0f0f; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Capita a volte di sgridare i ragazzi per i loro atteggiamenti un po’ lunatici o per la propensione a lanciarsi in comportamenti rischiosi o lasciarsi trascinare dal gruppo. Ma la realtà dei fatti è che gli adolescenti attraversano una fase fondamentale della vita, anche dal punto di vista dello sviluppo cerebrale. All’origine di comportamenti sociali bizzarri o apparentemente inadeguati dimostrati a questa età ci sono precise basi neurologiche. Alcune regioni, come la corteccia prefrontale, responsabile dell’inibizione di atteggiamenti inappropriati, devono ancora svilupparsi completamente; altre, come il sistema limbico, centro delle sensazioni di piacere o ricompensa, sono invece particolarmente sensibili ed eccitabili.</span><p></p>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-13521953564419064792022-10-29T08:39:00.004+02:002022-10-29T08:39:34.862+02:00Senso della vita<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/SmnoG0CGfsI" width="320" youtube-src-id="SmnoG0CGfsI"></iframe></div><br /><p></p>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-8605628905149220702022-09-29T11:29:00.005+02:002022-09-29T11:29:49.933+02:00La sfida dell’insegnamento della religione cattolica in questo “cambiamento d’epoca”<div class="separator" style="clear: both; font-size: large; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcCKtsT7b08Rue9LKt8ZOASfQc88u4FxEb1WQQiwlK-W0ErqEG_oeLiJfHr9q1i849UmuPFLBX6yamRemI3zPfqE04py_TRcRzpOOxRiP2XTqmrTDoSIy0WxtAhmFDgJR-N6wkbSrIMcG_M13VSU3r3giu0Hka08fqqbMwuzHxU-_bGDMC2Bt4i-rS/s1024/religione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="682" data-original-width="1024" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcCKtsT7b08Rue9LKt8ZOASfQc88u4FxEb1WQQiwlK-W0ErqEG_oeLiJfHr9q1i849UmuPFLBX6yamRemI3zPfqE04py_TRcRzpOOxRiP2XTqmrTDoSIy0WxtAhmFDgJR-N6wkbSrIMcG_M13VSU3r3giu0Hka08fqqbMwuzHxU-_bGDMC2Bt4i-rS/s320/religione.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="font-size: large;">“Viviamo un tempo nuovo, non tanto un’epoca di cambiamenti quanto un “cambiamento d’epoca” come ci ricorda Papa Francesco. Vale per tutte le donne e gli uomini segnati da anni di fatica, ma anche di nuove risorse incontrate. Vale anche per la scuola e per noi Idr all’interno di questa”: sono le parole introduttive formulate dall’equipe dell’Ufficio Scuola della diocesi di Piacenza-Bobbio, per presentare la Giornata di formazione e presa di servizio degli idr diocesani, svoltasi il 3 settembre, nella Sala degli Arazzi, al Collegio Alberoni di Piacenza. <br /><br /><b>Il saluto ai neopensionati<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC0ddK0_gt-W0s_EFVtrF0a6ROY4M00ghwOig6mBWN0_qtLQAbKp7LnzTTIAzMbcLUuGCyyUWjDlctAynOzb1qYcFVfOhE9HfHQwrMMDi4kCacuDfFbKQ4d2rXR3UVbQukYf6J-XS4-aH0T1XAm8N14dYjxKAqNxAZys_GVY1HQ9ax4-4RpXBWMSz_/s2774/idr1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2774" data-original-width="2469" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC0ddK0_gt-W0s_EFVtrF0a6ROY4M00ghwOig6mBWN0_qtLQAbKp7LnzTTIAzMbcLUuGCyyUWjDlctAynOzb1qYcFVfOhE9HfHQwrMMDi4kCacuDfFbKQ4d2rXR3UVbQukYf6J-XS4-aH0T1XAm8N14dYjxKAqNxAZys_GVY1HQ9ax4-4RpXBWMSz_/s320/idr1.jpg" width="285" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(Daniela Mazzoni, don Stefano Garilli e Giovanni Marchioni)</td></tr></tbody></table></b><br />L’incontro è stato preceduto dal saluto e la consegna della targa ricordo ai due neo-pensionati insegnanti di religione: don Stefano Garilli e Daniela Mazzoni.<br />Il Direttore Ufficio Scuola, prof. Giovanni Marchioni, ha ricordato l’impegno dei due docenti che si sono spesi per tanti anni nell’insegnamento della religione cattolica: don Garilli, docente alla scuola media di Ferriere e Mazzoni al liceo Colombini. Intense e sentite le parole di Daniela Mazzoni che ha ripetuto la poesia di congedo letta agli alunni fra cui le frasi: “Ho incontrato tanti mondi… Ho vissuto una bellezza profonda, ho cercato di ascoltare, capire, abbracciare… In quegli incontri ho trovato risposte…”.<br /><br /><b>Nuovi paradigmi</b><br />La tavola rotonda, coordinata dalla prof.ssa Federica Bassi, si è focalizzata sul tema: “Leggere e interpretare i segni dei tempi. La scuola alla ricerca di nuovi paradigmi di senso”. Con l’aiuto dei relatori: prof.ssa Maria Antonietta Maggio, collaboratrice di pedagogia speciale all’Università di Parma, prof. Dimitris Argiropoulos, docente di didattica e pedagogia speciale all’Università di Parma e don Giordano Goccini, parroco e teologo, già incaricato della pastorale giovanile dell’Emilia Romagna, si è riflettuto sulla disciplina della Religione Cattolica che ha bisogno di essere letta, interpretata e insegnata con paradigmi nuovi, capaci di leggere la storia in cui siamo immersi per “guardare” con occhi di speranza ai bambini/ragazzi/giovani che vengono affidati agli idr.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHmgD24Zuj_EZoyYYTZDnXQM9YBcxns1k_5uhfmU7jRAWqQvzsCrRNu3v6jMeCg0BlMn1_iloDJdT4fFjSjgJggp2ZImLFphLo3MR5BQfEINucmL7YR8R-pNj2wn89Sr5yTik0mRWqY9_fuYwDuRk_37yvL8NosEUO6zVQGrbeGdHEIAWXiQfau4MH/s1935/idr2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1683" data-original-width="1935" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHmgD24Zuj_EZoyYYTZDnXQM9YBcxns1k_5uhfmU7jRAWqQvzsCrRNu3v6jMeCg0BlMn1_iloDJdT4fFjSjgJggp2ZImLFphLo3MR5BQfEINucmL7YR8R-pNj2wn89Sr5yTik0mRWqY9_fuYwDuRk_37yvL8NosEUO6zVQGrbeGdHEIAWXiQfau4MH/s320/idr2.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(I relatori: Maggio, Argiropoulus, Goccini)</td></tr></tbody></table><br /><br /><b>Il mondo adulto in crisi</b><br />“Oggi il mondo adulto - sintetizziamo il pensiero del prof. Argiropoulos - non propone relazioni vere, c’è una aridità comunicativa, manchiamo di “entropatia”, cioè la necessità di sentire dentro l'altro, il farsi recettivi rispetto alla sua interiorità, ci affidiamo all’effimero, consumiamo istanze di non senso”. Quindi per il docente universitario c’è bisogno di un autentico modo di rientrare in relazione con l’altro basato sulla capacità spirituale di accedere e di comprendere come se si fosse al posto dell’altro.<br />“Oggi è cambiato tutto tranne il pranzo domenicale dalla nonna”: ha affermato sorridendo don Giordano Goccini. “Non c'è più un mondo adulto stabile - ha aggiunto - anche la scuola è friabile, gli adulti sono evanescenti e i ragazzi trovano stabilità dalla nonna che sempre è guardata con affetto”.<br />Anche la prof. Antonietta Maggio ha sottolineato la doppia visione che si vive nel quotidiano: la nostalgia di un passato e la paura del futuro. “Essere docenti oggi - ha precisato - significa essere professionisti della complessità, gestire mondi diversi, prendere ciò che di buono c'è stato e superare lo scollamento tra ciò che crediamo e ciò che vediamo”.<br /><br /><b>Vi precede in Galilea</b><br />Un altro aspetto del nostro modo di vivere odierno è la mancanza di un sano conflitto. È ciò che ha evidenziato Dimitris Argiropoulos, sottolineando come, nelle relazioni, viviamo una pace generica. “Si deve invece - ha aggiunto - convivere pacificamente pur nella divergenza di opinioni. Se litigo, se sono in conflitto con l’altro, sviluppo interesse nei suoi confronti. È un processo di reciprocità e di conoscenza di cui abbiamo bisogno”.<br />Altra cosa da lasciare - per don Giordano Goccini - è l’idea dell'impero, cioè del mondo dominato dal progresso, dalla sovrabbondanza dei beni…<br />“Quel modello ha dominato fino a qualche anno fa, - ha spiegato il teologo - mentre oggi viviamo in un modello sociale de-istituzionalizzato, dobbiamo avere la percezione che siano in un mondo disordinato e nei nostri progetti bisogna sempre trovare una sfida”.<br />L’allusione conclusiva al vangelo di Matteo: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea” di Maria Antonietta Maggio è stata significativa perché ha evidenziato l’importanza di riprendere tutto il cammino personale, fatto anche di delusioni, di sconfitte. “Significa entrare in classe con una storia alle spalle, anche con il dolore, le negatività che però maturano e fanno crescere”.<br />È lo stesso pensiero, nell’ omelia alla Veglia Pasquale, di papa Francesco:<br />“Ritornare in Galilea vuol dire rileggere tutto a partire dalla croce e dalla vittoria; senza paura, “non temete”. Rileggere tutto - la predicazione, i miracoli, la nuova comunità, gli entusiasmi e le defezioni, fino al tradimento - rileggere tutto a partire dalla fine, che è un nuovo inizio, da questo supremo atto d’amore”.</span>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-3925979098793172382022-07-24T14:20:00.001+02:002022-07-24T14:20:20.120+02:00Nel segno di San Benedetto<p> <span style="background-color: white; color: #2e3b42; font-family: "Source Sans Pro", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; text-align: justify;">"Subiaco, nel segno di Benedetto" è il titolo del Tg2 Dossier di Tommaso Ricci andato in onda sabato 25 giugno alle 23 e in replica domenica 26 giugno alle 10 su Rai 2. Viaggio nell'epicentro della impresa, silenziosa ed epica insieme, di San Benedetto da Norcia, primo patrono d’Europa, che a Subiaco si rifugiò dalla corruzione romana e, dopo tre anni di eremitaggio nella grotta del Sacro Speco - meta oggi di turisti e pellegrini da tutto il mondo - fondò qui, 1500 anni fa, i suoi primi monasteri ponendo le radici della civiltà occidentale. L'incontro con l'abate Mauro Meacci, con il Bibliotecario dom Fabrizio, custode del primo libro stampato in Italia, con il novantenne dom Giovanni, lo stilista ex braccio destro di Pierre Cardin e diventato monaco in tarda età, e con Giovanni, il 24enne postulante che desidera seguire per la vita l'aurea regola benedettina dell'ora et labora. Dai tesori d'arte che adornano il Santuario, tra cui l’unico ritratto in presa diretta risalente al 1223 di San Francesco, alle raffigurazioni diaboliche - San Benedetto, oltre ad essere uomo di pace e comunione venerato tuttora anche in Oriente, fu anche potente esorcista -, dai numerosi Papi che hanno frequentato Subiaco a personaggi come dom Egidio Gavazzi, nipote di Anna Kuliscioff e Filippo Turati, padri del socialismo italiano, convertitosi e diventato abate di Subiaco, alle rare immagini del rinomato pittore americano William Congdon, espressionista astratto, che qui soggiornò a lungo. Dalle attività agricole e d'allevamento, oggi ridotte ma che al tempo dell'Europa barbarica salvarono il Vecchio Continente all'esperienza eremitica di fratel Alberto, oblato benedettino. Un viaggio affascinante in un luogo mai abbandonato, a differenza di Montecassino, dai benedettini e dove si è iniziato a scrivere il glorioso capitolo dell''Europa cristiana.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/RJ_rUUP1RYI" width="320" youtube-src-id="RJ_rUUP1RYI"></iframe></div><br /><span style="background-color: white; color: #2e3b42; font-family: "Source Sans Pro", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 20px; text-align: justify;"><br /></span><p></p>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-82324806982042145372021-05-18T12:48:00.006+02:002021-05-18T12:50:58.351+02:00Salvaguardia del creato<p> </p><p align="left" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Amiri;"><span style="font-size: small;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Amiri;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1V51aoAn4cMGGyZ5Vbax1qOiy5O7g1S0c16FVHeFFpugyJPvq8P8-U8dSkbW07tYCjFx1vkxt1-hEQ6Y1rwuF_z-2uyqUNpT2PbWugiw2r1KiHKzasMqSCMIzIZtU8L2VVZBhHWITVTc/s1000/A222.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="462" data-original-width="1000" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1V51aoAn4cMGGyZ5Vbax1qOiy5O7g1S0c16FVHeFFpugyJPvq8P8-U8dSkbW07tYCjFx1vkxt1-hEQ6Y1rwuF_z-2uyqUNpT2PbWugiw2r1KiHKzasMqSCMIzIZtU8L2VVZBhHWITVTc/s320/A222.jpg" width="320" /></a></span></span></div><br />Verso il 1224 Francesco d’Assisi compose il Cantico delle Creature. Questo testo poetico ci introduce al tema della natura, della sua bellezza ed del ruolo che l’uomo ha nei suoi confronti. Per San Francesco la Terra è “sorella e madre”. Questa personificazione della Terra ci suggerisce che essa meriti rispetto e cura. Il progresso umano ha avuto un forte impatto sull’ambiente molte delle modificazioni operate dall’uomo hanno compromesso equilibri delicati.<br /><br /><b> Inquinamento </b><br /><br /> Il termine inquinamento descrive i danni ambientali causati dall’uomo, ma vi sono casi originati dai fenomeni naturali come per esempio le eruzioni vulcaniche. Il tema dell’inquinamento è legato alle prospettive di sviluppo sostenibile e all’uso dell’energia. Molti pensano che proteggere l’ambiente sia una delle prime responsabilità che l’uomo ha nei confronti delle generazioni future. Numerosi eventi degli ultimi decenni, il disastro di Chernobil nel 1986, il naufragio della petroliera Exxon Valdez nel 1989 hanno accresciuto la consapevolezza pubblica. Molte associazioni oggi operano per l’ambiente e si oppongono alle pressioni delle forze economiche più spregiudicate. <br /><br /><b> Cambiamenti climatici </b><br /><br /> Dal 1970 gli studiosi hanno riscontrato una variazione del clima mondiale caratterizzato dall’aumento della temperatura media, dalla riduzione delle masse di ghiaccio ai poli e sui continenti, e da un lieve innalzamento dei livelli dei mari. La maggior parte degli esperti attribuisce il fenomeno all’accresciuto rilascio di gas serra, in particolare CO2 causato principalmente dalle attività industriali e dall’agricoltura. Le previsioni per il XXI secolo lasciano ipotizzare un notevole riscaldamento anch’esso dovuto al fenomeno del rilascio di gas serra e l’aumento di fenomeni meteorologici estremi: uragani, siccità, piogge intense. Il problema del riscaldamento globale è affrontato, a livello internazionale, con l’adozione di provvedimenti che mirano a ridurre progressivamente l’emissione di gas serra.<div><br /></div>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-44038494516335243702021-05-17T19:45:00.003+02:002021-05-29T09:22:33.537+02:00La Terra su cui viviamo non l’abbiamo ereditata dai nostri padri, l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli<p> </p><div style="border: 1pt none black; mso-border-alt: none black 0cm; mso-element: para-border-div; padding: 0cm;">
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="background: white; color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRU6WhrxenICSQgPYto3NFX8CatmR0SDrZjLA2l-mKtB3FPe6GBWqitmzY-0SDv7UM9Wdossf6kbLJJzVHXYYePppNLJnUrNOopchLFElNbajlANdch6iyfdDCVwo5h3BGYsdSiahYmdc/s1920/madre+terra.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="972" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRU6WhrxenICSQgPYto3NFX8CatmR0SDrZjLA2l-mKtB3FPe6GBWqitmzY-0SDv7UM9Wdossf6kbLJJzVHXYYePppNLJnUrNOopchLFElNbajlANdch6iyfdDCVwo5h3BGYsdSiahYmdc/s320/madre+terra.jpg" width="320" /></a></div><br />Traduzione del testo considerato autentico della Lettera del
Capo Seattle<b><span style="background: white; color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text1;">, </span></b><span style="background: white; color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text1;">noto anche come
Sealth, Seathl o See-ahth (Blake Island, 1780 circa – Port Madison, 7 giugno
1866), </span>un condottiero nativo americano, <span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; float: none; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; orphans: 2; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;">Capo delle tribù Duwamish </span><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; orphans: 2; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;">e</b><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; float: none; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; orphans: 2; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; widows: 2; word-spacing: 0px;"> Squamish</span><span style="background: white; color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;"> il quale, nel 1855, rispose alla proposta degli Stati
Uniti d’America di acquistare la terra indigena. Il testo proviene dallo UNEP –
Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;">. La risposta del Capo indiano Seattle rimane
ancor oggi il più bello e profondo documento ecologico mai scritto!<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;">COME È POSSIBILE COMPRARE O
VENDERE IL CIELO, IL TEPORE DELLA TERRA?</span></p>
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;">“Il
Grande Capo a Washington ci manda a dire che desidera comprare la nostra terra.
Il Grande Capo ci manda anche parole di amicizia e di buona volontà. Questo è
gentile da parte sua perché noi sappiamo che egli ha poco bisogno della nostra
amicizia in cambio. Ma noi prenderemo in considerazione la sua offerta. Perché
sappiamo che se noi non vendiamo la nostra terra l’uomo bianco può venire con i
fucili e prendersela.<br />
Come è possibile comprare o vendere il cielo, il tepore della terra? L’idea è
estranea a noi. Se noi non possediamo la freschezza dell’aria e lo scintillio
dell’acqua sotto il sole, come potete voi comprarli?</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua", serif; line-height: 115%;"> </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;">Ogni
zolla di questa terra è sacra al il mio popolo. Ogni lucente ago di pino, ogni
riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi, ogni radura ed ogni
ronzio di insetti è sacro nella memoria e nell’esperienza del mio popolo. La
linfa che scorre nel cavo degli alberi reca con sé la memoria dell’uomo rosso. </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;">I morti
dell’uomo bianco dimenticano la loro terra natale quando vanno a passeggiare
tra le stelle. I nostri morti non dimenticano mai questa terra meravigliosa,
perché essa è la madre dell’uomo rosso. Noi siamo parte della terra e la terra
è parte di noi. I fiori profumati sono nostre sorelle; il cervo, il cavallo, la
grande aquila sono nostri fratelli; le creste rocciose, il profumo delle
praterie, il calore dei pony e l’uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia. </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;">Per
questo, quando il Grande Capo di Washington ci manda a dire che vuole comprare
la nostra terra, ci chiede molto. Il Grande Capo ci manda a dire che ci
riserverà uno spazio ove muoverci affinché possiamo vivere confortevolmente fra
di noi. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli. </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;"> </span></p>
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">QUESTA TERRA È SACRA PER NOI</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;">Prenderemo,
dunque, in considerazione la sua offerta. Ma non sarà facile. Questa terra è
sacra per noi. Quest’acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non
è solo acqua, è il sangue dei nostri padri. Se vi venderemo la nostra terra,
dovete ricordarvi che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa
è sacra e che ogni riflesso spirituale nell’acqua chiara dei laghi parla di
avvenimenti e di ricordi nella vita del mio popolo. Il mormorio dell’acqua è la
voce del padre di mio padre. I fiumi sono nostri fratelli, essi ci dissetano
quando abbiamo sete. I fiumi trasportano le nostre canoe e nutrono i nostri
figli.</span></p>
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;">LA
TERRA È MADRE<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;">Se vi
venderemo le nostre terre, dovete ricordarvi ed insegnarlo ai vostri figli, che
i fiumi sono i nostri e i vostri fratelli e dovete usare per essi le stesse
gentilezze che usereste per un fratello.</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua", serif; line-height: 115%;"> </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;">L’uomo
rosso si è sempre ritirato di fronte all’uomo bianco che avanzava, come la
foschia delle montagne corre prima del sole del mattino. Ma le ceneri dei
nostri padri sono sacre. Le loro tombe sono suolo sacro, e così queste colline,
questi alberi, questa parte di terra è per noi consacrata. Sappiamo che l’uomo bianco
non comprende i nostri costumi. Per lui una parte di terra è uguale ad
un’altra, perché è come uno straniero che irrompe furtivo nel cuore della notte
e carpisce alla terra tutto quello che gli serve. La terra non è suo fratello
ma suo nemico e quando l’ha conquistata passa oltre. Egli abbandona la tomba di
suo padre dietro di sé e ciò non lo turba. Rapina la terra ai suoi figli, e non
si preoccupa. La tomba di suo padre, il patrimonio dei suoi figli cadono
nell’oblio. Egli tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come
cose da comprare, sfruttare, vendere come si fa con le pecore o con le perline
luccicanti. La sua ingordigia divorerà la terra e lascerà dietro di sé solo
deserto. </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;"> </span></p>
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">L’ARIA PER NOI È PREZIOSA</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; mso-themecolor: text1;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;">Io non
so. I nostri modi sono diversi dai vostri. La vista delle vostre città provoca
dolore agli occhi dell’uomo rosso. Ma forse ciò è perché l’uomo rosso è
selvaggio e non capisce. Non c’è nessun posto silenzioso nelle città dell’uomo
bianco. Nessun luogo ove percepire lo schiudersi delle gemme a primavera, o ascoltare
il fruscio delle ali di un insetto. Ma forse è perché io sono un selvaggio e
non comprendo. Un assordante frastuono sembra insultare le orecchie. E quale
significato ha vivere in quei posti se l’uomo non può ascoltare il grido
solitario del caprimulgo o il chiacchierio delle rane attorno ad uno stagno? Io
sono un uomo rosso e non capisco. L’indiano preferisce il suono dolce del vento
che si slancia come una freccia sulla superficie di uno stagno, e l’odore del
vento reso terso dalla pioggia meridiana o profumato dal pino pignone.</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua", serif; line-height: 115%;"> </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;">L’aria
è preziosa per l’uomo rosso, giacché tutte le cose condividono lo stesso
respiro: gli animali, gli alberi, gli uomini tutti condividono lo stesso
respiro. L’uomo bianco non sembra dare importanza all’aria che respira; come un
uomo in agonia da molti giorni egli è intorpidito dal puzzo. Ma se noi vi
venderemo la nostra terra dovrete ricordarvi che l’aria per noi è preziosa, che
l’aria condivide il suo spirito con tutto ciò che essa fa vivere. Il vento che
diede il primo alito ai nostri nonni è lo stesso che raccolse il loro ultimo
sospiro. E il vento deve dare anche ai nostri figli lo spirito della vita. E se
noi vi venderemo la nostra terra voi la dovete custodire divisa come sacra,
come un luogo dove anche l’uomo bianco può andare ad assaggiare il dolce vento
che reca le fragranze della prateria. </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;">Così prenderemo in esame la tua offerta di comprare la nostra terra. Se
decideremo di accettare io porrò una condizione: l’uomo bianco dovrà trattare
gli animali di questa terra come suoi fratelli. </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;">Io sono
un selvaggio e non conosco altro modo. Ho visto migliaia di carcasse di bisonti
imputridire sulla prateria abbandonati dall’uomo bianco che gli ha sparato da
un treno in corsa. Io sono un selvaggio e non comprendo come il “cavallo di
ferro” fumante possa essere più importante del bisonte, che noi uccidiamo solo
per vivere. </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;">Che cos’è l’uomo senza gli animali? Se tutti gli animali scomparissero, l’uomo
morirebbe per la grande solitudine del suo spirito. Perché quello che accade agli
animali, presto accadrà all’uomo. Tutte le cose sono collegate tra loro. </span></p>
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">IL NOSTRO DIO È LO STESSO
DIO</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; mso-themecolor: text1;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;">Dovrete
insegnare ai vostri figli che il suolo che calpestano è la cenere dei nostri
nonni. Affinché i vostri figli rispettino la terra, dite loro che essa si
arricchisce con la dipartita dei nostri congiunti. Insegnate ai vostri figli
quello che noi abbiamo insegnato ai nostri figli: che la terra è la madre di
tutti noi. Tutto ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. Se gli
uomini sputano sulla terra essi sputano sé stessi. Così noi sappiamo. La terra
non appartiene all’uomo; l’uomo appartiene alla terra. Così noi sappiamo. Tutte
le cose sono collegate come i membri di una famiglia sono legati dallo stesso
sangue. Tutte le cose sono collegate. Tutto ciò che accade alla terra accade ai
figli della terra. Non è l’uomo che tesse la trama della vita: egli ne è
soltanto un filo. Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a sé stesso.<br />
Persino l’uomo bianco, il cui Dio cammina e dialoga con lui come amico con
amico, non può sottrarsi al destino comune. Dopo tutto, possiamo essere
fratelli. Vedremo. Una cosa noi sappiamo che forse l’uomo bianco scoprirà un
giorno: il nostro Dio è lo stesso Dio. Voi forse pensate che lo possedete come
volete possedere la nostra terra; ma non lo potete. Egli è il Dio dell’uomo, e
la Sua misericordia è uguale per l’uomo rosso e per l’uomo bianco. La terra è a
Lui preziosa e nuocere alla terra è accumulare disprezzo sul suo
Creatore. <br />
Anche i bianchi passeranno, forse prima di tutte le altre tribù. Continuate a
contaminare i giacigli dei vostri focolari e una notte soffocherete nei vostri
stessi rifiuti.<br />
Ma nel morire risplenderete luminosamente, infiammati dalla forza del Dio che
vi ha portato in questa terra e per qualche motivo speciale vi ha dato il
dominio su questa terra e sull’uomo rosso. Questo destino è per noi un mistero,
perché non capiamo quando tutti i bisonti vengono massacrati, i cavalli
selvaggi domati, i luoghi più segreti delle foreste violati da molti uomini e
la vista delle colline fiorite rovinata dai fili che parlano. Dov’è </span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; mso-themecolor: text1;">andato
</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;">il bosco</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; mso-themecolor: text1;">?</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;"> Dov’è</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; mso-themecolor: text1;"> andata</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;">
l’aquila?</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua", serif; line-height: 115%;"> </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Come
dire addio all’agile pony e alla caccia?</span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif;"> È</span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"> la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza.</span></p>
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">PRESERVATELA PER I VOSTRI
FIGLI E AMATELA<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoBodyText" style="border: none; margin-bottom: 0cm; mso-border-alt: none black 0cm; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm; padding: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;">Così
prenderemo in considerazione la tua offerta di comprare la nostra terra. Se
saremo d’accordo dovrai assicurarci la riserva che ci hai promesso. Là, forse,
potremo finire i nostri brevi giorni come desideriamo. Quando l’ultimo uomo
rosso sarà scomparso dalla terra e la sua memoria sarà solo l’ombra di una nube
attraverso la prateria, queste spiagge e queste foreste conterranno ancora gli
spiriti del mio popolo. Perché essi amano questa terra, come il neonato ama il
battito del cuore di sua madre. Quindi se noi vi venderemo la nostra terra
amatela come noi l’abbiamo amata. Abbiatene cura come noi ne abbiamo avuta.
Conservate nella vostra mente la memoria della terra come è quando la prendete.
E con tutta la vostra forza, con tutta la vostra mente, con tutto il vostro
cuore, preservatela per i vostri figli e amatela … come Dio ama tutti noi.</span><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua", serif; line-height: 115%;"> </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;">Una
cosa noi sappiamo. Il nostro Dio è lo stesso Dio. Questa terra è preziosa per
Lui. Nemmeno l’uomo bianco può essere esonerato dal comune destino. </span><span style="font-family: "Book Antiqua", serif; font-size: 12pt;">Possiamo essere fratelli, dopo tutto. Vedremo.”</span></p>
</div>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="color: black; font-family: "Book Antiqua",serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-themecolor: text1;"><o:p> </o:p></span></p>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-43872970904682922622021-05-17T18:21:00.002+02:002021-05-17T18:21:19.710+02:00La ricetta della vita<p> </p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgszpR15Vgh0cu1ivWq-e_LRmrJEzuLSa-DFIPvJT0JgE3a5nh946-XWIL5nKa2fZOzqRVcThMFR9fuqLRJZzvJat8y2mbO1yu16pN1yxn6K0XFmaoDB8sGuBsy1BQwB5GigxedRfOtaAQ/s1896/Raineri-Marcora2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1896" data-original-width="1862" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgszpR15Vgh0cu1ivWq-e_LRmrJEzuLSa-DFIPvJT0JgE3a5nh946-XWIL5nKa2fZOzqRVcThMFR9fuqLRJZzvJat8y2mbO1yu16pN1yxn6K0XFmaoDB8sGuBsy1BQwB5GigxedRfOtaAQ/s320/Raineri-Marcora2.jpg" /></a></div><br />“Come scuola Agraria e
Alberghiera siete dentro a dei capitoli dell’esperienza umana che sono
singolari e li avete ricordati nei vostri interventi: il tema dell’ospitalità,
il rapporto con la natura, il tema del banchetto e della convivialità. “Così si
è espresso il Vescovo, mons. Adriano Cevolotto che ha ricordato la sua
provenienza da Castelfranco Veneto, dove esiste una scuola simile a quella del
Campus Agroalimentare Raineri-Marcora di Piacenza, l’istituto che ha incontrato
nella mattinata del 7 maggio. Il Vescovo ha visitato l’azienda agricola,
presente al Campus, con 60 bovine da latte, i vari laboratori dell’alberghiero
e si è poi riunito con una rappresentanza dei giovani dell’Istituto in Aula
Magna. “Voi siete inseriti, come scuola, - ha aggiunto Mons. Cevolotto - su
dei punti cruciali della vita. Quindi l’essere dentro al creato, alla
convivenza, alle relazioni, sentitelo come una opportunità singolare e
significativa”.<o:p></o:p><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;">NON AVER PAURA DELLA CRISI</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7o23lL4QFuNu0WmCwSG4FuMeQMDVwpcX48gzcKUpIEskddBFKceN9knUd0ryIjUm5CB0UCiMMjAUMbo9GryzdKHyqwZ8Ct2UhL04j9ZcUsiaPYenuqyUY5WppJe8ud6hTrC3K0CGej54/s2048/Raineri-Marcora3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1283" data-original-width="2048" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7o23lL4QFuNu0WmCwSG4FuMeQMDVwpcX48gzcKUpIEskddBFKceN9knUd0ryIjUm5CB0UCiMMjAUMbo9GryzdKHyqwZ8Ct2UhL04j9ZcUsiaPYenuqyUY5WppJe8ud6hTrC3K0CGej54/s320/Raineri-Marcora3.jpg" width="320" /></a></div><br /><o:p></o:p><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;">Dinanzi alla domanda sulla fede e
sul distacco da essa dei giovani, posta da Simone, uno studente
dell’Alberghiero, il Vescovo ha risposto che la fede, se la vediamo solo come
un apparato di regole, di gesti e di riti, si fa fatica a darle un senso. Se
invece la si osserva come qualcosa che ha a che fare con le domande
fondamentali della vita, la fede acquista interesse. </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">“Anche la mia fede - ha spiegato
mons. Cevolotto - è cresciuta insieme a me negli anni. Ci sono stati momenti di
crisi e insieme di scoperta. Non dobbiamo aver paura della crisi. Tante
testimonianze nella Bibbia a partire dai profeti, da Giobbe, dalle espressioni
dei salmi, esprimono una battaglia, una lotta, un travaglio interiore che
spesso fanno dubitare di Dio, ma poi trovano in Lui una risposta”.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBGez3Vpnaj1LC9o0oHOI1FQA8wIADZBkU_Rf3v4Md6MubK0mdvypVg3WKrSKRAcgsFTUd-9_jwz9xdnc-BLrPDfJI3WaW5slof3iE4DbwENqzUZPCLYCrw7oFQiFo4Rnqu8pJo9zZW18/s2048/Raineri-Marcora4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBGez3Vpnaj1LC9o0oHOI1FQA8wIADZBkU_Rf3v4Md6MubK0mdvypVg3WKrSKRAcgsFTUd-9_jwz9xdnc-BLrPDfJI3WaW5slof3iE4DbwENqzUZPCLYCrw7oFQiFo4Rnqu8pJo9zZW18/s320/Raineri-Marcora4.jpg" width="320" /></a></div><br />LA CHIESA SONO TUTTI I BATTEZZATI<o:p></o:p><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;">“Cosa cambierebbe lei della
Chiesa?”. È la domanda di Susanna, studentessa dell’Agraria. </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">“La chiesa, fin dall’inizio, - ha
puntualizzato il Vescovo - non è mai stata perfetta. Tra gli apostoli di Cristo,
uno lo ha tradito, uno lo ha rinnegato e gli altri, tranne Giovanni, sono
scappati dinanzi alla croce. Della Chiesa molte sono le cose che si potrebbero
cambiare. I riflettori però sono posti maggiormente sugli scandali, sulle
ricchezze… Ma la chiesa è anche qualcos’altro: è quella giovane missionaria che
è stata uccisa, proprio in questi giorni, in Perù, dopo quasi trent’anni di
volontariato gratuito verso i bambini che non avevano possibilità di andare a scuola,
di avere una casa, una famiglia. È anche quella di quel giovane vescovo ferito
in Sudan, una settimana fa. È fatta di tante persone che anche in questa scuola,
con motivazioni di fede, sono a vostro servizio, facendo il loro lavoro con
passione, vivendo la carità educativa. La Chiesa sono tutti i battezzati: ce ne
sono molti che testimoniano con coraggio il Vangelo ed altri che lo possono
smentire e tradirlo, ma questo è da sempre”.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX9cIbQ9MPvd7RCsrPvj_MVRyO890otTL8gooR5yvk7KPwUi51wFCnuYaqZfuwSIyvA09nNGTC3IMVqJDM71LYlNNH8OMIrBFcOLhqBxfuBgMYRys4NbvU7gcYmVwcFzBm9awWPsmEjXw/s259/ricetta1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="194" data-original-width="259" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX9cIbQ9MPvd7RCsrPvj_MVRyO890otTL8gooR5yvk7KPwUi51wFCnuYaqZfuwSIyvA09nNGTC3IMVqJDM71LYlNNH8OMIrBFcOLhqBxfuBgMYRys4NbvU7gcYmVwcFzBm9awWPsmEjXw/s0/ricetta1.jpg" /></a></div><br />LA RICETTA DELLA VITA<o:p></o:p><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="background: white; color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;">“Esiste una
ricetta che ci permetta di dare gusto e sapore alle azioni quotidiane della
nostra vita?”. È la domanda di Alice e Lucrezia, studentesse dell’indirizzo
“Pasticceria” dell’Alberghiero. </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">“Ho imparato dalla mia vita - ha
risposto mons. Cevolotto - che il pericolo più grande è la superficialità. Ricordo
che nell’adolescenza mi stancavo di giornate sempre uguali dicendo “che noia…”.
Poi qualcuno mi ha suggerito di provare ad andare più in profondità ed ho scoperto
che ogni giornata non è uguale all’altra, anche se facciamo sempre le stesse
cose. Ho imparato a fare una revisione e mi sono reso conto che, quotidianamente,
se avevo pazienza di ascoltare e di osservare, c’era qualcosa che non era come
quella del giorno prima. Quindi la prima ricetta è questa: se facciamo le cose
in un modo diverso e nuovo non ci annoieremo mai e troveremo sempre qualcosa di
interessante da vivere e da scoprire anche nelle relazioni. </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Poi dobbiamo sempre “togliere i calzari”
come dice la Bibbia, quando ci avviciniamo ad un altro perché è un terreno sacro.
L’altra ricetta proprio è scoprire il valore dell’altro. Quindi per dare gusto
alla vita non bisogna stare nella superficialità, ma avere grande cura di sé e
degli altri.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="background: white; color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGsJ08Z08NTCcDPxz8u4qvhAE1BM4cAj-tKkOuV62INYkbXhfjIcN5byu5wlSu1nOKhS2KcA01ttPSkkKZsHsU_bemPb4MmxyTsAOMPZCtit4GjW748hA7MO-DZfGsQb2AwAOiMvezgHA/s596/ricetta2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="420" data-original-width="596" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGsJ08Z08NTCcDPxz8u4qvhAE1BM4cAj-tKkOuV62INYkbXhfjIcN5byu5wlSu1nOKhS2KcA01ttPSkkKZsHsU_bemPb4MmxyTsAOMPZCtit4GjW748hA7MO-DZfGsQb2AwAOiMvezgHA/s320/ricetta2.jpg" width="320" /></a></div><br />NON DITE LE
BUGIE A VOI STESSI<o:p></o:p><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="background: white; color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;">“In un mondo
dove noi giovani siamo distratti da mille proposte. Che cosa dobbiamo seguire
per fare le scelte per il nostro futuro?”. È la domanda di Andrii, studente
dell’Alberghiero.</span><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-font-kerning: 0pt; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;"> </span><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;">Il discernimento è la parola usata da mons. Cevolotto per
la risposta a questo interrogativo, cioè la capacità di considerare bene le
cose per fare la scelta migliore. </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">“Oggi ci sono mille proposte,
mille sollecitazioni - ha affermato il Vescovo Adriano -, ma cosa desidero
veramente? Vorremmo una cosa, ma anche il suo contrario. Non dite mai le bugie
a voi stessi!”. È stata la forte provocazione del Presule, perché spesso ci si
giustifica per stare nella tranquillità e tranquillizzare gli altri. È
importante domandarsi ciò che si vuole veramente. Non sentirsi costretti a fare
scelte, ma esprimere il meglio di sé stessi.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIiLmmT-BshX-gNJezSwkajixI_leivCEi3_i4b7CX-V6W2pBAJV0u5Z4zSGOCUg4EQvHUifdqqlQ8-o-zZLxoOUalp0cPwfewCVQn7HhxvVJfhm6yrLGxF-xqK1vc670Cj9ROvmV9wJo/s225/ricetta3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="131" data-original-width="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIiLmmT-BshX-gNJezSwkajixI_leivCEi3_i4b7CX-V6W2pBAJV0u5Z4zSGOCUg4EQvHUifdqqlQ8-o-zZLxoOUalp0cPwfewCVQn7HhxvVJfhm6yrLGxF-xqK1vc670Cj9ROvmV9wJo/s0/ricetta3.jpg" /></a></div><br />SIAMO FRAGILI E VULNERABILI<o:p></o:p><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Calibri",sans-serif; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; mso-themecolor: text1;">“In che modo ha affrontato la
difficile situazione che il Covid ha portato?”. È la domanda di Gloria,
studentessa dell’Agraria. </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">“All’inizio ho avuto
l’impressione - ha risposto il Vescovo - che la vita non era più nelle mie mani. </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Ho condiviso la sofferenza di
tante persone. Il tempo del lockdown ci ha portato anche delle cose molto belle
come la riscoperta di certi valori semplici, dei momenti di incontro e di
gratuità, che, purtroppo, finita l’emergenza, abbiamo dimenticato. La pandemia
infine ci ha insegnato che non siamo onnipotenti e spesso siamo molto più
fragili e vulnerabili di quello che crediamo di essere. Sarebbe utile ricordare
sempre tutto questo”.</span></p>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-36163154306072074322021-05-17T18:02:00.000+02:002021-05-17T18:02:03.764+02:00Cosa pensi della vita?<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/jDvx4maAZtc" width="320" youtube-src-id="jDvx4maAZtc"></iframe></div><br /> <p></p>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-68260185520623684692021-03-15T08:52:00.000+01:002021-03-15T08:52:10.960+01:00Libertà di volare<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/WOQ3IlO3o2I" width="320" youtube-src-id="WOQ3IlO3o2I"></iframe></div><br /><p></p>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-24305065607178860112021-03-06T11:45:00.002+01:002021-03-06T11:45:14.436+01:00Accettare se stessi: il primo passo per la realizzazione di sé<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/qCM9nC6Gi4k" width="320" youtube-src-id="qCM9nC6Gi4k"></iframe></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">#autostima</div><p></p>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-40385186213906446722021-03-06T11:42:00.006+01:002021-03-06T11:42:55.898+01:00Adolescenza: cambiamenti, problemi e definizione di quella che possiamo definire un'età difficile<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/mJo8xq7C84A" width="320" youtube-src-id="mJo8xq7C84A"></iframe></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"> Rosalia Virga. #adolescenza #studenTALK </div><p></p>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-44666466536581016532021-01-18T23:11:00.001+01:002021-01-18T23:11:15.397+01:00Jerusalema<br /><br />Gerusalemme è la mia casa,<br /><br />guidami,<br /><br />portami con te<br /><br />non lasciarmi qui<br /><br />Gerusalemme è la mia casa<br /><br />guidami,<br /><br />portami con te,<br /><br />non lasciarmi qui<br /><br />Il mio posto non è qui,<br /><br />il mio Regno non è qui<br /><br />guidami<br /><br />portami con te<br /><br />il mio posto non è qui<br /><br />il mio Regno non è qui<br /><br />guidami<br /><br />guidami<br /><br />guidami<br /><br />portami con te.<br /><br />Ma perché piace così tanto il brano Jerusalema? <div>Ha ottenuto un successo incredibile e probabilmente inaspettato la canzone scritta dal musicista e produttore africano Master KG, con il feat della cantante Nomcebo.<div>Prima di diventare quello che comunemente definiamo tormentone, la canzone nasce come un brano gospel dal sound moderno, un inno di salvezza e speranza. Si canta la lotta alla sopravvivenza in una terra difficile come Gerusalemme, ma anche nel mondo intero, oggi ancora in piena pandemia. Un tormentone anomalo che non è spinto da case discografiche o radio, ma che si è affermato liberamente, secondo il gusto dalle persone e chiaramente con l’aiuto dei social media.</div><div><div>La canzone è una preghiera a Dio, un'invocazione a portarlo con sé: "Gerusalemme è la mia casa, guidami, portami con te non lasciarmi qui – canta Master KG -. Il mio posto non è qui, il mio Regno non è qui, guidami, portami con te".</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/fCZVL_8D048" width="320" youtube-src-id="fCZVL_8D048"></iframe></div><br /><div><br /></div><br /><br /><br /></div></div>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-69435960501737232572020-09-15T16:45:00.007+02:002023-12-30T11:25:29.608+01:00NOAH<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/6qmj5mhDwJQ" width="320" youtube-src-id="6qmj5mhDwJQ"></iframe></div>COMMENTI sul film<div><br />Sarebbe utile creare anche oggi un'arca contenente tutte le specie animali per far fronte alle numerose guerre, alle numerose catastrofi come incendi delle foreste, plastica che si trova in ogni luogo e uccide numerosi animali , a causa della nostra presenza e della nostra maleducazione contro il prossimo, e contro il mondo? Sarebbe una soluzione molto utile e semplice ma penso che solo rimanendo in questo mondo, senza creare nessuna barca per far estinguere l'essere umano, si possa imparare dai propri sbagli e migliorarsi e riuscire finalmente a pensare a un futuro migliore. (Francesca)<br /><br />Noah ha una missione da compiere: salvare lui, la sua famiglia e tutte le specie animali presenti sulla terra dal Diluvio Universale. Ciò che mi ha colpito maggiormente del film è la determinazione di Noah che affronta e riesce a superare tutti gli ostacoli che gli si presentano: infatti egli riesce a prendere, talvolta forse con un certo cinismo ai nostri occhi, anche le decisioni più dolorose, sia per lui sia per i suoi famigliari, pur di portare a termine il proprio compito e di rispettare il volere di Dio. (Marco)<br /><div><br /></div><div>Noah, nonostante tutto, le privazioni date ai figli, di non avere una ragazza d’amare a Cam, e di non poter il bimbo in grembo della figlia Ila. La costruzione di una barca, può anche essere interpretato nel mondo moderno, cioè come un mezzo di fuga dai problemi, delle cattiverie dell’uomo verso la natura, e di voler fuggire solamente con le uniche creature buone e degne di amore, gli animali. (Silvia)<br /><br /></div><div>La figura della barca potrebbe essere usata nel presente come figura per evitare di pensare alla situazione che si sta creando nel mondo in questo momento, non per scappare perché c’è bisogno di aiutare, però per pensare ad altro e vivere un momento migliore. O comunque potrebbe essere usata in generale per scappare o non pensare ai problemi della vita quotidiana. (Gaia)<br /> <br />Noah si distingue da essi ponendo al vertice delle priorità la generosità verso tutte le altre specie animali che meritano un posto nel mondo. Fra le qualità positive del protagonista occorre sottolineare soprattutto la determinazione, egli infatti riesce nell'intento di costruire qualcosa di impensabile basandosi sulla fede verso Dio e verso la propria famiglia. Egli è quindi guidato da una fortissima fiducia che lo porterà ad agire considerando sempre il meglio per tutti gli altri e riconoscendo il bene collettivo al di sopra del benessere del singolo. (Leonardo)<br /><br />Non dovrebbe essere considerato un film biblico nella sua vera essenza, ma un film che rispecchia la visione del regista su quello che potrebbe essere stato il diluvio universale descritto nella Bibbia. <br />Le atmosfere nel film variano in continuazione, dall'atmosfera calma e riflessiva all'atmosfera burrascosa e apocalittica e ogni personaggio rappresenta diversi comportamenti umani che avranno un ruolo importante per la storia. Vengono inoltre rappresentate diverse emozioni umane: ira, vendetta, rabbia, amore.... (Miriana)</div><div><br /></div><div>Questo film ha suscitato in me un misto di emozioni come: stupore e ammirazione ma la cosa che mi ha fatto più pensare è il fatto che hanno fatto una fatica immensa per salvare degli animali che per loro sarebbero potuti essere insignificanti (altruismo/solidarietà). (Alessandro c)<br /> <br />Questo film mi è piaciuto molto, soprattutto perchè mi ha fatto riflettere in modo approfondito, sul fatto che noi uomini commettiamo quasi sempre gli stessi errori ormai da secoli, senza riuscire a renderci conto, che la storia è stata scritta e tramandata con uno scopo ben preciso, ovvero di far capire a coloro che la studiano le cause degli sbagli che sono stati fatti e cosa hanno comportato per la popolazione e la terra, per poi evitare di commetterli nuovamente. Purtroppo però come è stato dimostrato tante volte noi non siamo in grado di imparare dai fatti passati per salvaguardare il nostro futuro, perchè ogni volta inciampiamo nei medesimi errori. (Paola)<br /><br />Noè, cerca di difendere la sua famiglia anche con metodi molto duri e ha percepito il messaggio di Dio costruendo l'arca (Edoardo)<br /> <br />Il film parte da Eva che disobbedisce a Dio, ingannata dal serpente. Da Eva nascono due figli: Caino e Abele, quest’ultimo ucciso dal fratello per gelosia, destinando tutta la sua discendenza alla malvagità eterna. Noè fa un sogno dove vede un'inondazione che colpirà l’intero pianeta terra per far sparire la malvagità dalla terra. Quello che mi ha colpito è la determinazione di Noè che di fronte a Dio fa qualsiasi cosa restandogli fedele sempre, quindi è ammirevole questa cosa. (Alessandro g) <br /><br />Noah esegue gli “ordini” impartiti e non lo ferma nessuno; ciò è anche dovuto alle sue visioni, che gli hanno fatto notare la malvagità del genere umano. Anche i suoi figli e la moglie lo seguono, ma spesso rimangono turbati e spesso esitano a ciò che gli viene detto. Oggi costruire un arca per salvare i buoni è solo un sogno, un fatto impossibile; si può però migliorare lo spirito, l’animo delle persone, farle diventare “buone” con la parola e con i buoni propositi. (Massimo) <br /><br />Sono riuscito a vedere il come la società pensata nel film si rispecchi un po' in quella del giorno d'oggi, il come il male è in tutti in noi, persino in Noè ( il più puro) c'è un lato oscuro. Noè è disposto addirittura a sacrificare la sua stessa nipote per salvare la purezza della nuova terra, ma non sarà proprio questo a contaminarla. Oggi invece che un'arca siamo in una casa in cemento, a causa di questa espansione del coronavirus, penso che l'arca rappresenti un po' il modo con cui ci possiamo salvare e possiamo vivere in modo tranquillo senza problemi che coinvolgono la salute e la paura di morire. (Samuele)<br /><br />Del film mi ha lasciato molto sorpreso la cattiveria dell’uomo, soprattutto in una scena in cui tutta le gente presa dalla fame, uccide a mani nude facendoli a pezzi un cerbiatto. La seconda cosa è la determinazione e la fedeltà verso Dio di Noah che è anche disposto a uccidere la nipote perché non maschio. (Tommaso)<br /><br />Questo film mi è piaciuto molto perché parla di un tema molto delicato, facilmente fraintendibile, ma è riuscito a far comprendere con chiarezza e anche con qualche personaggio in più la storia di Noè e delle motivazioni che portarono “il creatore” punire l’uomo con una grande inondazione, mi ha fatto comprendere meglio il significato di questo avvenimento biblico e mi ha anche fatto pensare sulla discendenza dell’uomo e di tutti i peccati che la circondano. (Davide)<br /><br />Noè deve costruire e proteggersi dentro ad un’arca per scampare dal diluvio universale e salvare l’umanità, ma speriamo finisca come nel film, dove riusciamo a sconfiggere il virus e la nostra vita riprenda, ma tenendo in considerazione questi momenti e gesti belli che si vedono in questo periodo come la voglia di essere uniti come si può vedere con i flash mob sui balconi, aiutando il prossimo con delle donazioni e si può usare meno la macchina e le altre cose che creano inquinamento per pulire l’aria come sta avvenendo in questo periodo. (Alessandro Ba)<br /><br />Noah è un uomo scelto da Dio per svolgere un compito grandioso: salvare tutti gli innocenti prima che arrivi l’inondazione e distrugga tutto il mondo. Noah si dimostra all’altezza del suo compito perché è coraggioso e ha una fede incrollabile e una grande perseveranza verso Dio. Lui infatti non si sente solo neanche quando ... lo minaccia dicendogli che ha mille uomini contro di lui pronti a prendere la sua barca. (Alessandro Bo)<br /><br />A parer mio l'umanità presente nel film è molto simile a quella che c'è oggi, che ha prosciugato ormai il pianeta, c'è un problema di sovrappopolazione, ci sono guerre, assassinii, furti e molto altro. (Luca)<br /><br /></div></div>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-41799939000929813432020-09-15T16:11:00.003+02:002020-09-15T16:53:31.020+02:00Vanità delle vanità: tutto è vanità<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBWJGpFGn-RigmqravgFNHHIJyGqILxFwOsO3m0QPRMocrEFklws1TCl4tJqOoQMA6yCvM_ASrrJL7uDSDMQPaaPGdomEdaXa-1fAmVA2Ud4PX1zYHyjgcMic9YVF2sHUv_G_j1hyMx1g/s650/vanit%25C3%25A0.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="294" data-original-width="650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBWJGpFGn-RigmqravgFNHHIJyGqILxFwOsO3m0QPRMocrEFklws1TCl4tJqOoQMA6yCvM_ASrrJL7uDSDMQPaaPGdomEdaXa-1fAmVA2Ud4PX1zYHyjgcMic9YVF2sHUv_G_j1hyMx1g/s320/vanit%25C3%25A0.jpg" width="320" /></a></div><br /><i>Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme.</i><div><i>Vanità delle vanità, dice Qoèlet,<br />vanità delle vanità: tutto è vanità.<br />Quale guadagno viene all’uomo<br />per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?<br />Una generazione se ne va e un’altra arriva,<br />ma la terra resta sempre la stessa.<br />Il sole sorge, il sole tramonta<br />e si affretta a tornare là dove rinasce.<br />Il vento va verso sud e piega verso nord.<br />Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.<br />Tutti i fiumi scorrono verso il mare,<br />eppure il mare non è mai pieno:<br />al luogo dove i fiumi scorrono,<br />continuano a scorrere.<br />Tutte le parole si esauriscono<br />e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.<br />Non si sazia l’occhio di guardare<br />né l’orecchio è mai sazio di udire.<br />Quel che è stato sarà<br />e quel che si è fatto si rifarà;<br />non c’è niente di nuovo sotto il sole.<br />C’è forse qualcosa di cui si possa dire:<br />«Ecco, questa è una novità»?<br />Proprio questa è già avvenuta<br />nei secoli che ci hanno preceduto.<br />Nessun ricordo resta degli antichi,<br />ma neppure di coloro che saranno<br />si conserverà memoria<br />presso quelli che verranno in seguito. </i>(Ooelet 1, 1-11)<br /><br />Il Qoelet o Ecclesiaste è un testo contenuto nella Bibbia. È scritto in ebraico e la sua redazione è avvenuta in Giudea nel IV o III secolo a.C.)</div><div><br /></div>COMMENTI<br /><br /> Il mondo è sempre uguale, sono gli uomini che cambiano; i fiumi continuano a scorrere, il sole continua a sorgere e a tramontare….. la terra rimane sempre la stessa...Guardare al passato non vuol dire solo ricordare la storia, potremmo quasi rispecchiarci nelle varie società che si sono succedute, forse dovremmo guardare il passato come uno specchio cioè rifletterci su di esso e magari evitare gli sbagli commessi in passato per migliorare il futuro. (Lorena)<br /><br /> Questo testo biblico spinge a riflettere sulla situazione attuale. L’essere umano ha l’obiettivo di lasciare un segno del suo passaggio ma la terra rimarrà sempre la stessa. Inoltre nel testo viene spiegato che l’uomo cerca di trovare un nome con cui essere ricordato, ma Qoèlet dichiara che il ricordo svanirà sempre.Oggi, in questa situazione, capiamo che quello che conta non è la ricchezza intesa come denaro, macchine di lusso o case in riva al mare, ma la ricchezza emotiva. Tutte le emozioni che ci portiamo dentro sono indispensabili e ci rendono umani più di ogni altra cosa. (Marta)<br /><br />L'uomo si impegna a crearsi un nome o un personaggio che crede sarà ricordato per sempre, ma Qoélet afferma subito che non accadrà perché se una persona è stata importante verrà ricordata anche se il suo ricordo piano piano svanirà. Queste parole coincidono con il clima attuale, secondo me adesso è il periodo in cui si capisce realmente ciò che davvero conta. L’uomo apprende che non sono le conquiste e le cose materiali quelle che contano, ma amore, amicizia, famiglia, solidarietà e avere accanto le persone che ti fanno stare bene. (Agnese)<br /><br /> Nel Qoelet viene esposto, in forma dialettica, un contraddittorio tra il bene e il male. La riflessione ruota intorno a due interrogativi, ovvero a cosa serva fare il bene e a cosa serva fare il male. Se la morte è l'unica conclusione della vita, allora tutto sembra vano. (Jessica)<br /><br /> Qoèlet mette in risalto come sia futile la vanità e il nostro affannarci per guadagnare nella vita terrena in quanto un domani non li possiamo portare con noi. ci fa ricordare che il nostro tempo deve essere speso bene, e che l'unica ricchezza che abbiamo dato al prossimo; questa è la vera ricchezza. (Silvia)<br /><br /> Il mondo non cambierà mai dice, anche se finisce una generazione e ne arriva una nuova. Non possiamo cambiare i percorsi dei fiumi che sfociano nei mari, il tragitto del sole, la direzione del vento. Non possiamo portare nessuna novità perché è già avvenuta nell’antichità, però non rimarrà nessun ricordo né di noi né di quelli che ci succederanno. Non potremo mai cambiare quello che ha creato Dio per noi, perché l’ha fatto per noi.(Pietro)<br /><br /> L’uomo fatica e si affanna un po’ per necessità, per sopravvivere, ma anche per orgoglio, ma nonostante tutto, il mondo rimane come prima, per questo l’uomo cerca di farsi ricordare con fatti, parole o accumulando beni, perché essenzialmente l’uomo è un essere piccolo e insignificante, però tutto ciò è vanità perché tutto è effimero e non duraturo perché l’unica cosa eterna è Dio.(Anna)<div><br /></div>Un umano ha buone capacità di rivoluzionare e di modernizzare tantissime cose, come le macchine, la scienza, la cultura ecc... che permettono di facilitare un qualsiasi lavoro indispensabile per la vita dell’uomo, risparmiando economicamente e anche del tempo. Non credo che tutte queste modernizzazioni servono alla terra, ma più che altro all’umano. A furia di voler migliorare le cose nel mondo a volte si esagera, senza farlo apposta; creando pandemie, buco dell’ozono, incendi catastrofici e guerre, ma anche tante altre brutte cose. La terra non ha bisogno dell’uomo, ma è l’umano che ha bisogno della terra. Spero appunto che tutto ciò sia un punto di partenza per l’umanità. (Marta V)Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-81946714480440235172020-05-11T20:35:00.001+02:002020-06-01T12:16:43.273+02:00Il coraggio di essere umani - video riflessione 4<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/2i3G_6i3Lh8/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/2i3G_6i3Lh8?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
Riflessioni:<br />
Penso che al giorno d'oggi, soprattutto tra i giovani, non ci sia il coraggio di essere sé stessi.<br />
Si pensa ad apparire bene agli occhi della società, fare certe cose anche contro la propria volontà per non essere etichettato in malo modo dagli amici o dalle altre persone in generale.. costretti quindi ad indossare una maschera per paura di non essere accettati, in un mondo dove il diverso ha iniziato a fare paura.<br />
L'uomo e la sua sopravvivenza è importante ma non la reputo essenziale se vista da un punto di vista naturale, spesso ha apportato danni per egoismo alla terrea fino ad un punto dove riparare ciò che è stato danneggiato è risultato impossibile. (Camilla)<br />
<br />
La chiave per la salvezza del genere umano è sapersi accettare, Accettare il diverso e vivere in simbiosi, aiutandosi, proteggendosi e volendosi bene. Cosa molto difficile per tante persone, plasmate con una mentalità molto chiusa il più delle volte, ma che può essere cambiata se si fa vedere loro la diversità come qualcosa di bello, non un fattore limitante, ma un fattore che può permetterci di crescere, di arricchire, di vedere il mondo da un'altra prospettiva. (Deanna)<div>
<br /></div>
Credo che sia importante dare luce a se stessi, mostrarsi come si è realmente senza mascherarsi e concentrarsi sulla propria persona, ma bisogna stare attenti a non sfociare nell'egoismo. Pensare a se stessi è tanto importante quanto pensare alla collettività: unione, speranza e coraggio sono i punti chiave per vivere tra le persone, soprattutto in un momento come quello che stiamo passando ora. (Gionata)<div>
<br /></div>
La terra non ha bisogno dell’uomo, ma è l’umano che ha bisogno della terra. Io non so perché l’uomo ha bisogno di questa esigenza di fare sempre di più, di esagerare e di modernizzare; io credo che a un certo punto bisogna un’attimo fermarci e riflettere capire cosa sia meglio per noi. (Marta)<br /><div>
<br />È un virus e non guarda in faccia a nessuno prende chi vuole: belli, brutti , simpatici, antipatici, vecchi e giovani, ma forse è per farci capire che non esistiamo solo noi stessi come singole persone, ma esistiamo per essere uniti. (Tiziano)</div>
Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-43085533399379396442020-04-27T10:41:00.001+02:002020-09-15T18:54:22.708+02:00Il valore delle piccole cose (video riflessione 3)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/8I9Js0_9wFo/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/8I9Js0_9wFo?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0.28cm;">
COMMENTI degli studenti</div>
<br />
Un aspetto molto importante è il nostro legame con la natura che in questo periodo è stato totalmente rivalutato: si è venuti a capire che rapporto uomo-natura è molto fragile e che l’uomo si deve impegnare per mantenere in equilibrio tale rapporto. Ora che i movimenti sono limitati la natura sta ricominciando a respirare e l’uomo ha capito che molte cose prima considerate essenziali sono invece di secondo piano o addirittura superflue. Il legame più importante, dopo quello tra gli esseri umani stessi, è quello tra l’uomo e la natura che, se rispettata, è in grado di offrirci momenti indimenticabili. (Lorenzo) <br />
<br />
Non ci vuole molto per essere felice, non servono macchine, case, soldi, perché alla fine per essere ricchi veramente bisogna fare tesoro delle esperienze che la vita ci offre; per raggiungere la felicità bisogna quindi poter essere in pace con se stessi, circondarsi di persone che ci vogliono bene e soprattutto compiere le scelte con la propria testa, sempre nel rispetto del prossimo. (Edoardo)<br />
<br />
Le piccole cose sono quelle che, a volte, si ignorano o si sottovalutano:<br />
l’amico che tiene il posto sul bus, la mamma che cucina, il film visto insieme alla famiglia la sera, la serata fuori con gli amici, un regalo inaspettato. Ma anche le cose più semplici come un uccellino che ti sveglia con il suo canto, il sole, la pioggia, il vivere. (Maria)<br />
<br />
Mi sono resa conto dell'importanza delle piccole cose. Mancano le passeggiate con gli amici e con il proprio ragazzo, mancano i baci sotto le stelle, le cene di famiglia la domenica sera, gli abbracci e gli sguardi, manca ridere con le persone che ci circondavano ogni giorno, le chiacchiere e anche i litigi, manca poter andare dai nonni e ridere con loro, mancano i gesti che prima non erano importanti e ora lo sono più di qualunque altra cosa. (Elisa)<br />
<br />
Qualche settimana fa sono andato su una collina sopra casa mia con il telescopio. In quel momento mi sono accorto di quanto appunto quelle piccole cose/gesti come un abbraccio, un pensiero, uno sguardo, un sorriso soprattutto questo, un gesto talmente piccolo ma che in realtà è di una importanza abnorme; per questo, essendo lì da solo, sono stato tutta la sera con un sorriso spiazzato in faccia a ripensare a tutti quei piccoli, ma giganti gesti. (Chris)<div>
<br /></div>
Ed è proprio vero che non è tanto quello che facciamo, ma l’amore che mettiamo nel farlo a rendere tutto più importante. Mi è piaciuta molto la frase finale di madre Teresa, ma voglio aggiungere un'altra citazione di Theodor Seuss Geisel: “a volte non conoscerai mai il valore di un momento, finché non diventa un ricordo”. (Camilla)Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-47817136114915312842020-04-02T23:03:00.000+02:002020-04-03T17:37:04.315+02:00Sostanza dei nostri giorni... (video riflessione 2)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/5X5wbh-ELS0/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/5X5wbh-ELS0?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<b>Commenti degli studenti</b><br />
"L'amore ci può salvare e spero anche che l'ignoranza della gente possa sparire lasciando spazio alla tenerezza" (Alessia).<br />
"Ce la faremo a superare questa situazione!!!" (Chiara)<br />
"In momenti duri come questi bisogna mantenere la giusta calma e volersi bene l'uno all'altro..." (Alessandro).<br />
"Restando uniti riusciremo a non buttarci giù e rimanere pieni di speranza. E' un momento utile anche per riflettere su noi stessi, rinnovando i rapporti fraterni e spalancando le porte chiuse" (Erika).<br />
"Se abbiamo paura di confrontarci con noi stessi, come potremo mai capire qual'è il proposito di Dio per noi? Solo scontrandoci con i nostri lati oscuri, troveremo la luce, quell'amore di cui parla il video..." (Simone).<br />
"Bisogna imparare a non nascondersi e a fare tutto ciò che ci viene dal cuore, in modo spontaneo". (Katia).<br />
"Sono riuscita a passare più tempo con i miei genitori. Ho compreso, in questo periodo, chi tiene veramente a me, ho ritrovato l'amore di tante persone" (Angela).<br />
"Non potrebbe esistere una vita senza amore, senza il calore profondo dei sentimenti. L'amore fa vedere tutto con più luce, con positività, rendendo la vita più semplice..." (Amse)<br />
"Ho iniziato a vedere questa situazione come un'opportunità per stare insieme alla famiglia e riallacciare legami con amici che non sentivo da tempo". (Leonardo)<br />
Il video mi ha fatto ricordare una frase di Gandhi: "Il futuro dipende da cosa decidi di fare tu..." (Michel).<br />
"Ciò che colpisce la mia anima, il mio cuore, è la consapevolezza del sapere che c'è qualcuno sopra di me, che potrebbe aiutare a cambiare le cose, ma mi sembra che stia a guardare..." (Susanna).<br />
"Vivere in questa situazione strana ci permette di stare più a contatto con i nostri cari, mentre prima si viveva poco la famiglia. E' una bellissima occasione per non essere egoisti, aprire il nostro cuore, ritrovare l'affetto e rinnovare i rapporti un po' chiusi, senza soccombere nella tristezza" (Doris).<br />
"Credo che sia giusto dare importanza alle piccole cose, rimanere in casa e fare la nostra parte. Ringrazio i medici che rischiano per noi. L'unica cosa è sperare, credere nelle persone che possono darci aiuto e restare con i propri cari" (Emily)<br />
"Alla fine di tutto questo ne trarremo giovamento non economico, perché sarà un periodo di crisi, ma interiore e personale, daremo giusta importanza a tutte le persone " (Mauro).<br />
"Ci stiamo rendendo conto che quel "banale nemico" non è più così banale... ci sta distruggendo fisicamente e psicologicamente. Il mondo intero però si è accorto che, unendo le forze di tutti come una sola comunità, si può vincere questa battaglia. Sono convinto che questo nemico invisibile stia facendo anche del bene alla società mondiale permettendo di riscoprire la carità, la solidarietà e la fede" (Riccardo g).<br />
"Siamo in un momento critico della nostra vita, ma bisogna sempre ricordare che: "Il problema non è il problema; il problema è il tuo atteggiamento rispetto al problema" - Jack Sparrow - (Riccardo n).<br />
<br />
<br />
<br />Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-75526433869747255552020-03-26T11:25:00.001+01:002020-04-06T22:20:31.469+02:00Stringimi forte... 1^ Video riflessione al tempo del coronavirus<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/nhNmV4iFg3U/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/nhNmV4iFg3U?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
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<b>Commenti degli studenti di una classe seconda dell'Istituto</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<i>In questo periodo c'è da pensare e riflettere seriamente con la testa, ma soprattutto con il cuore. Rimanendo fermi, distanti l'uno dall'altro, nella solitudine, i pensieri vanno e nella nostra mente affiorano ricordi. Viviamo un periodo duro e difficile. C'è bisogno dell'aiuto reciproco per stringerci forte come una vera squadra. Dobbiamo sperare nella luce che ci porterà ad un futuro migliore... (Alec)</i><br />
<i><br /></i>
<i>Mio nonno è in ospedale da 18 giorni sotto ossigeno, non vedo l'ora che tutto questo finisca per poterlo abbracciare forte e tornare a camminare con lui nella vigna...</i><br />
<i>Il Papa, durante la benedizione speciale in TV, ha spiegato che siamo in una tempesta e nel buio, ma Dio ci aiuterà. </i><i>Adesso tutto è triste, però se abbiamo fiducia e preghiamo riusciremo a vincere questo buio e tornerà la luce... (Massimo) </i><br />
<br />
<i>Al momento i disagi sono innumerevoli, molte cose che sottovalutavamo ora sono le cose che ci mancano di più, non abbiamo neanche più la possibilità di incontrarci, se non tramite uno schermo.<br />Dobbiamo restare “uniti” anche se separati, solo così potremo superare questo momento e tornare ad ammirare la luce del sole. (Riccardo b)</i><br />
<div>
<br /></div>
<div>
<i>In questo periodo ho riflettuto molto sul mio modo di essere e ho scoperto lati negativi e altri positivi che non sapevo neanche di avere. Ho scoperto il vero dono della PAZIENZA perché è in questi momenti che l’uomo può conoscere quello che il Signore ci ha trasmesso. Spero tanto che lo squillare delle sirene cessi e ritorni il canticchio degli uccelli che esprime felicità, libertà e prosperità. (Riccardo m)</i></div>
<div>
<i><br /></i></div>
<i>Mi sono chiesto se il mio modo di comportarmi sia sempre corretto e se affronto le cose nel modo giusto. Penso che se rimarremo distanti, ma uniti nel cuore, ce la faremo al più presto... (Filippo)</i><br />
<i><br /></i>
<i>Il Coronavirus è stato un virus inaspettato perché non mi sarei mai immaginato questa situazione, così tanti morti e cosi tanti giorni di quarantena... Questo periodo, oltre ai molti lati negativi, ha anche dei lati positivi perché grazie a questa quarantena sto iniziando a studiare di più e a leggere. (Oscar)</i><br />
<br />
<i> Questo video mi ha fatto riflettere molto sulla vita, anche perché oramai siamo a casa da un mese. Sono riuscita ad avere molta pazienza e a parlare con i miei genitori. Mi mancano molto i miei amici, i compagni di classe, i miei nonni e i professori. (Giorgia)</i><br />
<i><br /></i>
<i>Questo periodo di quarantena mi sta aiutando molto a riflettere sulle cose che prima consideravo scontate come andare a scuola, incontrarsi con gli amici, praticare uno sport…. Io cerco di stare tranquilla anche se non è facile: c’è la paura, la noia, la nostalgia che si fanno sentire sempre di più. Con questa situazione sono riuscita a riscoprire i veri valori della vita e non come prima che non ero mai contenta e ora rimpiango tutto ciò. Fortunatamente i morti e i contagiati stanno diminuendo e la situazione si sta placando un po’ speriamo di poter ritornare presto alla normalità.(Alice)</i>Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-29551484733216445782020-01-01T17:11:00.000+01:002020-01-01T17:11:33.647+01:00Mondialità, cittadinanza attiva e servizio civile<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK5mGBQrx2DPLdd73Xfd_-LaDJrmznyMcYA9E5Bu7W4JsjI6T9lu8RQFeCAMo5JcVi-4WJm8IH91jvqKqoNIwCc_aO9MXUZNNloCBvehRfgmSi5PbLbYhx4k1MrV-DdUNqzHgGBL68ryg/s1600/Millione1.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1229" data-original-width="1600" height="306" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK5mGBQrx2DPLdd73Xfd_-LaDJrmznyMcYA9E5Bu7W4JsjI6T9lu8RQFeCAMo5JcVi-4WJm8IH91jvqKqoNIwCc_aO9MXUZNNloCBvehRfgmSi5PbLbYhx4k1MrV-DdUNqzHgGBL68ryg/s400/Millione1.JPG" width="400" /></a></div>
“Avevo 18 anni alla fine della Quarta Superiore, un sabato mattina, in una giornata d’inverno più o meno come questa, mentre ero a letto febbricitante, mia mamma mi sveglia e mi dice che Gianluca, un mio amico, era morto in un incidente la sera prima. Gianluca era una persona con cui condividevo varie cose, interessi, tempo, passioni... Stavo vivendo, come tutti i giovani della mia età, un periodo senza particolari problemi, molto alla superficie delle cose, non avevo grossi pensieri. Questo evento drammatico però mi ha messo molto in crisi sul senso della vita e sono affiorate le grandi domande…” <br />Sono le parole di Francesco Millione, operatore Caritas che ha catalizzato l’attenzione di più 200 studenti delle classi terze, quarte e quinte dell’Istituto Agrario Raineri di Piacenza, presenti in Aula Magna il 20 dicembre scorso. <br />Millione, laurea in geologia, qualche breve esperienza lavorativa nel settore poi, dopo alcune esperienze in Caritas, la decisione di dedicarsi esclusivamente al servizio sociale: <br />“Sono passato dalle rocce alle persone! Ora mi occupo - aggiunge Francesco - di progetti fuori dall'Italia in contesti di emergenza, in paesi in via di sviluppo, in situazioni di conflitti e in Italia con proposte di avvicinamento al volontariato, soprattutto per i giovani fra cui l’esperienza del servizio civile”. <br />Dal momento della morte del suo amico, per il geologo Millione, sono affiorate tutte le domande possibili: <br />“La vita può sparire in un attimo, in un secondo… Tutto ciò - ha affermato Francesco - mi ha fatto andare molto in crisi e da allora mi sono interrogato sempre di più sull'esistenza e quell'episodio triste e doloroso è stato come una seconda nascita. Mi sono chiesto come rendere la mia vita più significativa e cosa posso fare per questo mondo?” <br />La riflessione dell’operatore Caritas, proposta ai giovani del Raineri, è partita dalla sua esperienza di servizio civile presso la casa accoglienza malati AIDS della Pellegrina, dove Francesco ha affermato di avere avuto molti pregiudizi su quelle persone. Però grazie al contatto diretto con questi malati, Millione ha rivisto le sue posizioni capendo che certe situazioni ti possono capitare addosso e lui ha avuto la fortuna di fare altre scelte. “Si fa presto a fare degli errori - ha aggiunto - che ti porti dietro tutta la vita. Alla Pellegrina ho visto molti giovani morire e questo mi ha fatto nascere altre domande…” <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF3lghpwaTCQapFir4v6qUZ6k11aa2hl_AYQxLeRWant8qD7v3yl-eXRFEX6CQx_VhljEjum5aWOizixFnWpUIX2iCH9G-RjPFWo105CSULz703n8XhPvOkn6oTZ-5Yl65rmUIYq-YjIk/s1600/millione2.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="803" data-original-width="1600" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF3lghpwaTCQapFir4v6qUZ6k11aa2hl_AYQxLeRWant8qD7v3yl-eXRFEX6CQx_VhljEjum5aWOizixFnWpUIX2iCH9G-RjPFWo105CSULz703n8XhPvOkn6oTZ-5Yl65rmUIYq-YjIk/s400/millione2.JPG" width="400" /></a></div>
<br />Alla fine del millennio precedente, tra il 1999 e il 2000, si parlava molto della cancellazione del debito estero, personaggi della musica come Bono degli U2 e Jovanotti, ma anche lo stesso Papa Giovanni Paolo II smuovevano l’opinione pubblica, in vista del giubileo del 2000, perché si facesse un grande gesto di misericordia cancellando il debito estero dei paesi poveri. Tutto ciò ha incuriosito molto Francesco e in qualche modo ha condizionato le scelte che ha fatto successivamente con esperienze di servizio fuori dall'Italia in zone problematiche come il Congo, in un contesto di guerra. <br />“Siamo in una situazione mondiale molto complessa - ha affermato Millione - negli ultimi due secoli in realtà l’umanità ha fatto dei passi in avanti notevoli. Dal 1820 al 2015 la povertà estrema, a livello globale, è diminuita enormemente. Se prima era il 94 % della popolazione mondiale impossibilitata ad accedere ai servizi primari, come casa, cibo e cure mediche fondamentali, ora è solo il 10 %. Ci sono stati dei grossi passi in avanti, ma c’è ancora tanto da fare…” <br />Alla fine della seconda Guerra Mondiale sono sorte le Nazioni Unite, una forma di governo mondiale che lavora per dare un equilibrio, una giustizia a livello mondiale. <br />La realtà è che, secondo Millione, siamo un po’ lontani da questi sogni… <br />Si parla di giustizia economica, di diritto ad una equa ripartizione delle risorse, ad un livello di vita adeguato per ogni famiglia. <br />Cosa è successo, dopo la costituzione dell’ONU? Alcuni paesi sono cresciuti molto nel PIL come gli Stati Uniti e l’Europa, ma la stragrande maggioranza no. <br />L’operatore Caritas ha snocciolato alcuni dati che fanno riflettere: <br />“Nel 1985, il 10 % più ricco della popolazione è cresciuto di oltre il 100%, cioè ha raddoppiato le proprie ricchezze nel giro di 15 anni, mentre il 90% è rimasto fermo. Sono i paesi del terzo mondo, alcuni dicono che se la sono voluta, che vogliono rimanere poveri, non fanno niente per crescere…” <br />Ma come è possibile che 67 persone miliardarie nel mondo possiedano il 50 % della ricchezza globale? Si è domandato Francesco Millione, da una parte 67 persone e dall’altra 7 miliardi, sono dati che scandalizzano. L’1% della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza del rimanente 99%, è un dato del Credit Suisse del 2017. Allora la giustizia economica dove sta?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjewQdXQ1hg5ko-Skg1lGx2oWFwxuHZ84zLnmqqwf90MjXBLqdrrgLgRkFpJYbZiaAZx9YZ8F3MN-T29xZEEhebYtiOjFYzGvbm6Vb5IFgLg_j31VzNsGDFJAOATtJ-BOWty3Nl0kHKc4/s1600/millione3.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="1600" height="127" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjewQdXQ1hg5ko-Skg1lGx2oWFwxuHZ84zLnmqqwf90MjXBLqdrrgLgRkFpJYbZiaAZx9YZ8F3MN-T29xZEEhebYtiOjFYzGvbm6Vb5IFgLg_j31VzNsGDFJAOATtJ-BOWty3Nl0kHKc4/s400/millione3.JPG" width="400" /></a></div>
<br />Partendo da questi interrogativi l’operatore Caritas ha proposto, ai giovani del Raineri, una cittadinanza attiva che vuol dire prendere consapevolezza di avere un ruolo significativo in una dimensione territoriale (qui) e temporale (ora). Ragionare e agire in termini di comunità, di bene comune e di sostenibilità. <br />L’invito di Millione, rivolto agli studenti, è quello di attivarsi, di caricarsi dei problemi del mondo con coraggio, fiducia, apertura, passione, indignazione e rispetto. <br />Molte sono le possibilità di scelte di volontariato nel nostro territorio presentate dall'operatore Caritas. Infine la proposta del Servizio Civile Universale con vari settori di intervento che vanno dall'assistenza verso le persone più deboli, alla protezione civile, ambientale e del patrimonio storico e artistico, dalla educazione e promozione della pace, dei diritti alla agricoltura sociale, alla biodiversità e ad esperienze all'estero. <br />Il servizio civile consiste in 25 ore di lavoro socialmente utili, settimanali, per 12 mesi, retribuite da un contributo spese di 440 euro al mese. Consente di avere una formazione, certificazioni di competenze spendibili nel modo del lavoro e riconoscimento di crediti formativi. <br /><br /><br /><br /> Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-32571545308570709862019-12-27T17:41:00.001+01:002019-12-28T11:05:22.171+01:00Viaggio in Etiopia. La testimonianza di Silvia studente dell'ITAS<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/YV0BHkC6BVA/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/YV0BHkC6BVA?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">“Ho
scoperto come la forza della preghiera e la spiritualità fanno veramente
fiorire il deserto”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Cosi
parla don Mimmo Pascariello, parroco di Alseno, del suo viaggio in Etiopia svoltosi
qualche mese fa insieme alle giovani piacentine Allegra Villaggi, Silvia
Faravelli, Lucia Maserati e l’infermiera Annalisa Sfulcini. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Il
viaggio ha permesso di scoprire la grande forza interiore delle “Suore della
Provvidenza per l’infanzia abbandonata” che<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>riescono a fare cose notevoli per quelle popolazioni martoriate dalla
fame e dalle guerre.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">“Abbiamo
partecipato alla vita delle suore, alle loro attività e al loro apostolato -
continua il sacerdote -, ci siamo resi conto come la provvidenza riesce a realizzare
progetti che sembrano impossibili”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">La
congregazione religiosa fondata nel 1927, a Piacenza, da mons. Francesco Torta,
dal 1971 ha iniziato la missione in Etiopia e da allora ha seminato tanto bene
tra quelle poverissime popolazioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">La
delegazione piacentina, guidata da don Pascariello, ha visitato le varie opere
delle suore in Etiopia fra cui anche quelle più sperduta di Dawro Konta dove le
religiose hanno una scuola materna e un ambulatorio medico.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">“L’esperienza
in Africa ci ha consentito di scoprire come si riceve molto nel dare agli
altri. Quello che abbiamo fatto è poca cosa, ma ci ha permesso di sentire la
cordiale gratitudine attraverso gli splendidi sorrisi di tanti bambini”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Le
suore della Provvidenza riescono a portare sulle strade dei poveri villaggi africani
una carità straordinaria.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">“Mi
ha colpito fortemente la genuinità di un popolo - ha aggiunto il parroco di
Alseno - che assapora la gioia dalle cose più semplici e tutto ciò è stato un
continuo insegnamento di vita”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Don
Mimmo ricorda anche l’incontro con gli “Amici di Monsignor Torta”, giovani
ragazzi etiopi che aiutano i bambini del posto cercando di toglierli da situazioni
di povertà: “Vorremmo restare in collegamento con loro e creare anche qua a
Piacenza una cosa del genere: un gruppo di giovani che ogni anno possa fare
un’esperienza missionaria”. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">L’impegno
è quello di continuare questa collaborazione; infatti già è in programma un viaggio
ad ottobre del prossimo anno, con più persone interessate a partecipare, grazie
anche alla testimonianza appassionata di Allegra e Silvia che hanno affrontato
la loro prima esperienza di volontariato in Africa. “L’avventura nel continente
africano ci ha fatto scoprire cosa c’è fuori dal guscio, oltre il nostro
quotidiano, rendendoci utili”. <br />
“In due settimane abbiamo visitato varie missioni, percorrendo circa 5000
chilometri - raccontano Silvia e Allegra. “Là abbiamo vissuto proprio come le
suore, che ci hanno davvero fatte sentire come a casa. La mancanza della
famiglia, unica difficoltà che a volte si faceva sentire, è stata alleviata dal
calore dell’accoglienza che ci è stata riservata”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Allegra
parla di un viaggio “da cui si torna più ricchi e con una percezione più nitida
del mondo che ti circonda”. <br />
“Vedere un bambino che non sa come scartare una caramella - ricorda Silvia - ti
fa capire quanto sei fortunato. Sono cose che ti aprono gli occhi, e ti
permettono di apprezzare anche le piccole cose”.<o:p></o:p></span></div>
<br />Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1504146174563022987.post-2267128914634076292019-11-01T16:01:00.000+01:002019-11-01T16:01:20.217+01:00Workshop del Gen Rosso a PiacenzaDostoevskij affermava: "La bellezza salverà il mondo". Il progetto "Forti senza violenza" del Gen Rosso basa la sua azione sull'arte come strumento di bellezza e armonia e offre una grande opportunità attraverso workshop, prove e spettacoli artistici di coinvolgere migliaia di giovani di diversa fede e origine.<br />
Attraverso tale iniziativa si favorisce l'interazione nel rispetto e nell'apprezzamento reciproco con la valorizzazione dei talenti di ognuno, altrui come dei propri.<br />
Con i suoi progetti in tutto il mondo il Gen Rosso - International Performing Arts Group - lancia messaggi positivi attraverso canzoni, musica luci, immagini e coreografie.<br />
Ecco i video dei Workshop di Piacenza: coreografie, danza, percussioni e canto.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/SWsyrboezsM/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/SWsyrboezsM?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/jLxDbEFxD6Y/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/jLxDbEFxD6Y?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/oua1ldxoM3I/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/oua1ldxoM3I?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/RAtG9N1mcl4/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/RAtG9N1mcl4?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/i1KX0RK28wI/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/i1KX0RK28wI?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />Riccardohttp://www.blogger.com/profile/10844456780054833225noreply@blogger.com0