martedì 15 settembre 2020

Vanità delle vanità: tutto è vanità




Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme.
Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
Quale guadagno viene all’uomo
per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
Una generazione se ne va e un’altra arriva,
ma la terra resta sempre la stessa.
Il sole sorge, il sole tramonta
e si affretta a tornare là dove rinasce.
Il vento va verso sud e piega verso nord.
Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.
Tutti i fiumi scorrono verso il mare,
eppure il mare non è mai pieno:
al luogo dove i fiumi scorrono,
continuano a scorrere.
Tutte le parole si esauriscono
e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.
Non si sazia l’occhio di guardare
né l’orecchio è mai sazio di udire.
Quel che è stato sarà
e quel che si è fatto si rifarà;
non c’è niente di nuovo sotto il sole.
C’è forse qualcosa di cui si possa dire:
«Ecco, questa è una novità»?
Proprio questa è già avvenuta
nei secoli che ci hanno preceduto.
Nessun ricordo resta degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso quelli che verranno in seguito.
(Ooelet 1, 1-11)

Il Qoelet o Ecclesiaste è un testo contenuto nella Bibbia. È scritto in ebraico e la sua redazione è avvenuta in Giudea nel IV o III secolo a.C.)

COMMENTI

Il mondo è sempre uguale, sono gli uomini che cambiano; i fiumi continuano a scorrere, il sole continua a sorgere e a tramontare….. la terra rimane sempre la stessa...Guardare al passato non vuol dire solo ricordare la storia, potremmo quasi rispecchiarci nelle varie società che si sono succedute, forse dovremmo guardare il passato come uno specchio cioè rifletterci su di esso e magari evitare gli sbagli commessi in passato per migliorare il futuro. (Lorena)

Questo testo biblico spinge a riflettere sulla situazione attuale. L’essere umano ha l’obiettivo di lasciare un segno del suo passaggio ma la terra rimarrà sempre la stessa. Inoltre nel testo viene spiegato che l’uomo cerca di trovare un nome con cui essere ricordato, ma Qoèlet dichiara che il ricordo svanirà sempre.Oggi, in questa situazione, capiamo che quello che conta non è la ricchezza intesa come denaro, macchine di lusso o case in riva al mare, ma la ricchezza emotiva. Tutte le emozioni che ci portiamo dentro sono indispensabili e ci rendono umani più di ogni altra cosa. (Marta)

L'uomo si impegna a crearsi un nome o un personaggio che crede sarà ricordato per sempre, ma Qoélet afferma subito che non accadrà perché se una persona è stata importante verrà ricordata anche se il suo ricordo piano piano svanirà. Queste parole coincidono con il clima attuale, secondo me adesso è il periodo in cui si capisce realmente ciò che davvero conta. L’uomo apprende che non sono le conquiste e le cose materiali quelle che contano, ma amore, amicizia, famiglia, solidarietà e avere accanto le persone che ti fanno stare bene. (Agnese)

Nel Qoelet viene esposto, in forma dialettica, un contraddittorio tra il bene e il male. La riflessione ruota intorno a due interrogativi, ovvero a cosa serva fare il bene e a cosa serva fare il male. Se la morte è l'unica conclusione della vita, allora tutto sembra vano. (Jessica)

Qoèlet mette in risalto come sia futile la vanità e il nostro affannarci per guadagnare nella vita terrena in quanto un domani non li possiamo portare con noi. ci fa ricordare che il nostro tempo deve essere speso bene, e che l'unica ricchezza che abbiamo dato al prossimo; questa è la vera ricchezza. (Silvia)

Il mondo non cambierà mai dice, anche se finisce una generazione e ne arriva una nuova. Non possiamo cambiare i percorsi dei fiumi che sfociano nei mari, il tragitto del sole, la direzione del vento. Non possiamo portare nessuna novità perché è già avvenuta nell’antichità, però non rimarrà nessun ricordo né di noi né di quelli che ci succederanno. Non potremo mai cambiare quello che ha creato Dio per noi, perché l’ha fatto per noi.(Pietro)

L’uomo fatica e si affanna un po’ per necessità, per sopravvivere, ma anche per orgoglio, ma nonostante tutto, il mondo rimane come prima, per questo l’uomo cerca di farsi ricordare con fatti, parole o accumulando beni, perché essenzialmente l’uomo è un essere piccolo e insignificante, però tutto ciò è vanità perché tutto è effimero e non duraturo perché l’unica cosa eterna è Dio.(Anna)

Un umano ha buone capacità di rivoluzionare e di modernizzare tantissime cose, come le macchine, la scienza, la cultura ecc... che permettono di facilitare un qualsiasi lavoro indispensabile per la vita dell’uomo, risparmiando economicamente e anche del tempo. Non credo che tutte queste modernizzazioni servono alla terra, ma più che altro all’umano. A furia di voler migliorare le cose nel mondo a volte si esagera, senza farlo apposta; creando pandemie, buco dell’ozono, incendi catastrofici e guerre, ma anche tante altre brutte cose. La terra non ha bisogno dell’uomo, ma è l’umano che ha bisogno della terra.  Spero appunto che tutto ciò sia un punto di partenza per l’umanità. (Marta V)

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