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Recensioni da mymovies
In un cinema che rispecchia il mondo sempre più frenetico che ci circonda, sempre alla ricerca di emozioni più forti, avevamo bisogno di un film che ci ricordasse quali siano le vere emozioni. E non importa se non tutte quelle emozioni sono positive perché la vita vera è questa. La solitudine di un adolescente che cammina in mezzo a tanti ragazzi, il senso di colpa per eventi al di fuori del suo controllo, l'euforia per un piccolo gesto, le tragedie. Tutto fatalmente accentuato dallo spirito degli adolescenti anni '90 che Chbosky riesce a cogliere come pochi prima di lui. Un film frizzante, con dialoghi brillanti e a tratti davvero divertente, che racconta, tuttavia, dall'inizio alla fine una storia meravigliosa: "una storia triste" (smilzo)
"We can be heroes", chiunque noi siamo, anche se apparteniamo al club dei giocattoli difettosi.
Quando si tratta di dimostrare che esistono alti e bassi e che da ognuno di noi può dipendere la felicità, la tristezza, la redenzione, la rinascita, la fine di qualcun altro, noi siamo infinito.
In una circostanza semplice, quanto lo è quella di ogni adolescente che si approccia al suo primo anno di liceo, legato alle sue paure, alle sue insicurezze, ai suoi dubbi, tornano a galla vecchi tormenti, tormenti di infanzie difficili, o solo di momenti dolorosi, di cambiamenti, di maturità, di scoperta, che tessono una trama intricata che si posa su fili fragili, facili da spezzare, sui quali si deve restare sempre in un precario equilibrio tendendosi la mano l'un l'altro per non cadere e scoprire che nessuno è solo una storia triste, ma che ognuno è vivo e può ancora sorridere, crescere, piangere, cadere, rialzarsi, felicitarsi, sognare, provare, continuare. (lisadp)
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