mercoledì 1 gennaio 2020

Mondialità, cittadinanza attiva e servizio civile

“Avevo 18 anni alla fine della Quarta Superiore, un sabato mattina, in una giornata d’inverno più o meno come questa, mentre ero a letto febbricitante, mia mamma mi sveglia e mi dice che Gianluca, un mio amico, era morto in un incidente la sera prima. Gianluca era una persona con cui condividevo varie cose, interessi, tempo, passioni... Stavo vivendo, come tutti i giovani della mia età, un periodo senza particolari problemi, molto alla superficie delle cose, non avevo grossi pensieri. Questo evento drammatico però mi ha messo molto in crisi sul senso della vita e sono affiorate le grandi domande…”
Sono le parole di Francesco Millione, operatore Caritas che ha catalizzato l’attenzione di più 200 studenti delle classi terze, quarte e quinte dell’Istituto Agrario Raineri di Piacenza, presenti in Aula Magna il 20 dicembre scorso.
Millione, laurea in geologia, qualche breve esperienza lavorativa nel settore poi, dopo alcune esperienze in Caritas, la decisione di dedicarsi esclusivamente al servizio sociale:
“Sono passato dalle rocce alle persone! Ora mi occupo - aggiunge Francesco - di progetti fuori dall'Italia in contesti di emergenza, in paesi in via di sviluppo, in situazioni di conflitti e in Italia con proposte di avvicinamento al volontariato, soprattutto per i giovani fra cui l’esperienza del servizio civile”.
Dal momento della morte del suo amico, per il geologo Millione, sono affiorate tutte le domande possibili:
“La vita può sparire in un attimo, in un secondo… Tutto ciò - ha affermato Francesco - mi ha fatto andare molto in crisi e da allora mi sono interrogato sempre di più sull'esistenza e quell'episodio triste e doloroso è stato come una seconda nascita. Mi sono chiesto come rendere la mia vita più significativa e cosa posso fare per questo mondo?”
La riflessione dell’operatore Caritas, proposta ai giovani del Raineri, è partita dalla sua esperienza di servizio civile presso la casa accoglienza malati AIDS della Pellegrina, dove Francesco ha affermato di avere avuto molti pregiudizi su quelle persone. Però grazie al contatto diretto con questi malati, Millione ha rivisto le sue posizioni capendo che certe situazioni ti possono capitare addosso e lui ha avuto la fortuna di fare altre scelte. “Si fa presto a fare degli errori - ha aggiunto - che ti porti dietro tutta la vita. Alla Pellegrina ho visto molti giovani morire e questo mi ha fatto nascere altre domande…”

Alla fine del millennio precedente, tra il 1999 e il 2000, si parlava molto della cancellazione del debito estero, personaggi della musica come Bono degli U2 e Jovanotti, ma anche lo stesso Papa Giovanni Paolo II smuovevano l’opinione pubblica, in vista del giubileo del 2000, perché si facesse un grande gesto di misericordia cancellando il debito estero dei paesi poveri. Tutto ciò ha incuriosito molto Francesco e in qualche modo ha condizionato le scelte che ha fatto successivamente con esperienze di servizio fuori dall'Italia in zone problematiche come il Congo, in un contesto di guerra.
“Siamo in una situazione mondiale molto complessa - ha affermato Millione - negli ultimi due secoli in realtà l’umanità ha fatto dei passi in avanti notevoli. Dal 1820 al 2015 la povertà estrema, a livello globale, è diminuita enormemente. Se prima era il 94 % della popolazione mondiale impossibilitata ad accedere ai servizi primari, come casa, cibo e cure mediche fondamentali, ora è solo il 10 %. Ci sono stati dei grossi passi in avanti, ma c’è ancora tanto da fare…”
Alla fine della seconda Guerra Mondiale sono sorte le Nazioni Unite, una forma di governo mondiale che lavora per dare un equilibrio, una giustizia a livello mondiale.
La realtà è che, secondo Millione, siamo un po’ lontani da questi sogni…
Si parla di giustizia economica, di diritto ad una equa ripartizione delle risorse, ad un livello di vita adeguato per ogni famiglia.
Cosa è successo, dopo la costituzione dell’ONU? Alcuni paesi sono cresciuti molto nel PIL come gli Stati Uniti e l’Europa, ma la stragrande maggioranza no.
L’operatore Caritas ha snocciolato alcuni dati che fanno riflettere:
“Nel 1985, il 10 % più ricco della popolazione è cresciuto di oltre il 100%, cioè ha raddoppiato le proprie ricchezze nel giro di 15 anni, mentre il 90% è rimasto fermo. Sono i paesi del terzo mondo, alcuni dicono che se la sono voluta, che vogliono rimanere poveri, non fanno niente per crescere…”
Ma come è possibile che 67 persone miliardarie nel mondo possiedano il 50 % della ricchezza globale? Si è domandato Francesco Millione, da una parte 67 persone e dall’altra 7 miliardi, sono dati che scandalizzano. L’1% della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza del rimanente 99%, è un dato del Credit Suisse del 2017. Allora la giustizia economica dove sta?

Partendo da questi interrogativi l’operatore Caritas ha proposto, ai giovani del Raineri, una cittadinanza attiva che vuol dire prendere consapevolezza di avere un ruolo significativo in una dimensione territoriale (qui) e temporale (ora). Ragionare e agire in termini di comunità, di bene comune e di sostenibilità.
L’invito di Millione, rivolto agli studenti, è quello di attivarsi, di caricarsi dei problemi del mondo con coraggio, fiducia, apertura, passione, indignazione e rispetto.
Molte sono le possibilità di scelte di volontariato nel nostro territorio presentate dall'operatore Caritas. Infine la proposta del Servizio Civile Universale con vari settori di intervento che vanno dall'assistenza verso le persone più deboli, alla protezione civile, ambientale e del patrimonio storico e artistico, dalla educazione e promozione della pace, dei diritti alla agricoltura sociale, alla biodiversità e ad esperienze all'estero.
Il servizio civile consiste in 25 ore di lavoro socialmente utili, settimanali, per 12 mesi, retribuite da un contributo spese di 440 euro al mese. Consente di avere una formazione, certificazioni di competenze spendibili nel modo del lavoro e riconoscimento di crediti formativi.



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