E' passato più di un mese da quella terribile mattina del 25 ottobre. La mattina in cui Aurora ha perso la vita, cadendo dal settimo piano del palazzo di via IV Novembre dove viveva con la mamma Morena e la sorella maggiore Aurora Viktoria. Con l’accusa di omicidio volontario, si trova nel carcere minorile di Bologna il suo ex ragazzo di15 anni.
LA LETTERA della Dirigente scolastica del Liceo COLOMBINI di Piacenza
Carissimi studenti e studentesse del Liceo Colombini,
sono giorni di grande dolore e profonda tristezza per la nostra comunità scolastica. Di fronte alla prematura scomparsa di Aurora Tila, avvenuta in modo così tragico, siamo tutti sgomenti e smarriti. Ogni parola sembra banale e inutile al punto da sembrare persino fastidiosa. Perciò, spero che vogliate comprendere la difficoltà che in questo momento provo nello scrivervi queste poche parole, che sento però il dovere e il bisogno di rivolgervi, e che mi scuserete se non vi sembreranno adeguate o all’altezza delle vostre aspettative. Aurora era un’alunna della 1^ ESF, non aveva ancora compiuto quattordici anni, ed era quindi una delle studentesse più giovani della nostra scuola. Come quasi tutti i “primini”, era al Liceo Colombini solo da poche settimane: insegnanti e compagni avevano appena iniziato a conoscerla, e lei a conoscere loro; stava costruendo con alcuni le prime amicizie, quelle che nascono sui banchi di scuola che a volte ci accompagnano per tutta la vita. Aveva interessi, passioni, sogni, che non abbiamo potuto scoprire. Sapevamo poco di lei, ciò nonostante, Aurora ci mancherà. Ci mancherà perché ognuno di voi ragazze e ragazzi è per noi “un essere speciale” di cui avere cura, perché siete voi il centro della scuola, la ragione e il fine di tutto quello che pensiamo, progettiamo e realizziamo. E, quando dobbiamo affrontare una perdita come questa, la sofferenza che proviamo è davvero grande, per tutti. Aurora poi ci mancherà proprio perché non abbiamo avuto il tempo di aiutarla a realizzare i suoi progetti, di sostenerla e accompagnarla in un tratto importante del suo percorso di vita, come insegnanti, compagni di scuola e amici. In questi giorni i miei pensieri sono rivolti anche alla famiglia di Aurora, in particolare alla mamma, alla quale esprimo, a nome di tutta la scuola, vicinanza e cordoglio, con la speranza che l’affetto e la partecipazione di tante persone al dolore di questa perdita la aiutino a trovare la forza per affrontare un dolore così lacerante. Ci impegniamo con lei a non dimenticare Aurora e ad onorarne il ricordo con iniziative a cui tutti insieme penseremo. La morte di una ragazza o di un ragazzo è una sfida per tutti noi, perché con essa accade qualcosa che ci appare innaturale, inconcepibile, inaccettabile. A scuola vi insegniamo a sviluppare il senso critico, a trovare soluzioni a problemi, anche complessi, a cercare il perché delle cose; tuttavia, di fronte a questi fatti terribili anche noi adulti fatichiamo a trovare un significato, un senso, in ciò che è accaduto. Ma siamo educatori e in quanto tali abbiamo il dovere di non scoraggiarci e di invitare voi, ragazzi e ragazze del Colombini, a fare altrettanto: seppur sparpagliati tra tante sedi, siamo una comunità, che soprattutto in circostanze come queste deve ritrovare la propria unità e coesione nella volontà di condividere e nella determinazione a rinnovare ogni giorno l’impegno al rispetto reciproco, all’ascolto e all’aiuto di chiunque abbia bisogno. Il dolore ci porta istintivamente a chiuderci, ma è con l’apertura agli altri che il dolore può essere accolto e superato. Infine, mi rivolgo in particolare ai compagni di classe di Aurora, ai ragazzi e alle ragazze della 1^ESF. State affrontando un momento di prova, che sicuramente non avevate previsto quando immaginavate il vostro ingresso nella scuola superiore. Ne siamo consapevoli, perciò sappiate che vi sosterremo con tutte le risorse e in tutti modi possibili. I vostri insegnanti sono al vostro fianco, Vi invito a cogliere e a sfruttare gli aiuti che vi offriremo anche per imparare a conoscervi meglio e a costruire una classe accogliente, unita, collaborativa. Una classe in cui tutti stanno bene, e in cui sarebbe stata bene anche Aurora.
La Dirigente scolastica
Monica ferri
Nessun commento:
Posta un commento