Si è spenta improvvisamente la vicepreside del Raineri -Marcora di Piacenza. A causarne il decesso sarebbe stato un malore. La scomparsa della docente ha suscitato vasto cordoglio nel mondo della scuola a cui ha dedicato tutta la sua vita. Emozionante il momento delle esequie, del 12 gennaio 2019, nella Collegiata di Fiorenzuola, dove è stata ricordata con una commovente testimonianza.
"Vi sono momenti nei quali non dovremmo violare il silenzio: è l'unica descrizione degna del dolore. Le parole sono drammaticamente misere quando cercano di fissare nella memoria il significato di tutta una vita, ma sono la sola consolazione di cui disponiamo per cercare di contenere il senso della nostra impotenza davanti alla morte, soprattutto di una morte improvvisa come quella della nostra Pia, una morte che ci ha lasciati increduli e storditi, una morte prematura. Ma le faremmo un torto se pensassimo che Pia non abbia avuto il tempo di realizzarsi, come se questi suoi anni non li avesse arricchiti e dilatati di tutta la passione di cui era capace. Era una donna forte, volitiva e al contempo umana. Era dotata di una intelligenza acuta e della straordinaria capacità di comporre la complessità del vivere in una visione d'insieme lucida e razionale, coerente. Quando ne abbiamo avuto la necessità, abbiamo tutti trovato la sua porta aperta. Pia c'era. Lei era, senza falsa retorica, il nostro insostituibile punto di riferimento. Vedevi quegli occhi azzurri fissarsi nei tuoi e sapevi che già stava pensando a possibili soluzioni, a contenere le problematiche, piccole o grandi che fossero, con quell'arte della sottile diplomazia delle persone che sanno contemperare cuore e ragione, senza mai alzare i toni, con rispetto. Pia non si imponeva, ma suggeriva, ti aiutava a fare le scelte giuste, a traguardare per cogliere nuove prospettive, perché non ha mai smesso di essere un'educatrice, nel senso etimologico del termine. Chi l'ha conosciuta bene sa che era una professionista esigente, ma anche quando arrivava un rimbrotto, i modi erano bonari, quelli di una sorella maggiore che vede l'errore e ti corregge perché ti vuole bene. Pia era la nostra "signora del tempo" e tanto ne ha dedicato al suo lavoro, con abnegazione, consapevole che la Scuola rappresenta la "gestazione" della società del domani e non vi è compito più delicato e più impegnativo del prendere in carico esseri umani, averne cura e restituirli nel pieno del loro sviluppo alla società. Oggi la sua assordante assenza ci restituisce la misura della sua dedizione. Pia si è talmente identificata in questa istituzione, in questa comunità educativa che ha lasciato un vuoto enorme, un vuoto affettivo, progettuale, di identità: la Scuola ha perso la sua memoria storica, non sarà più la stessa. Questo lo può fare solo un'anima grande. Ed è in questo che si misura una vita, non in anni. Ciao Pia, che la terra ti sia lieve.
Paola Prazzoli
Mariapia i tuoi colleghi, gli studenti del campus Agroalimentare Raineri Marcora sono qui vicino a te.
Guardando oltre l’apparenza vogliamo scrutare aldilà delle cose e, nella fede, vedere che, con grande coraggio e dignità, hai passato quella "porta" e oggi sei nella luce.
Vogliamo fare un viaggio nei ricordi per non dimenticare la tua forza, il tuo entusiasmo, la tua generosità con cui sapevi dare tanto a tutti sempre.
Le tue ultime parole che ci hai rivolto, il tuo sorriso saranno sempre con noi.
Con questi sentimenti ti affidiamo al Dio della vita nella certezza che tu possa essere in pace.
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