lunedì 28 aprile 2014

Salvaguardia del creato

“Salvaguardia del creato” è uno dei temi proposti dalla Caritas di Piacenza-Bobbio per le scuole del territorio.
Realizzato nell’arco di due ore, con due classi terze ITAS dell’Istituto Raineri – Marcora di Piacenza, è stato un valido aiuto per far riflettere gli alunni su alcune tematiche di grande importanza per il mondo come:
-        -  il concetto di risorsa (il valore intrinseco, la limitatezza e l’importanza come bene per le generazioni future);
      - l'uso e l’abuso delle risorse e le conseguenze (inquinamento, rifiuti, cambiamenti climatici, guerre);
     - l'impoverimento della terra e delle persone, ecc); 
      - la responsabilità verso il creato nelle grandi religioni; 
      - responsabilità ambientale e nuovi stili di vita.

L’incontro guidato da Rita, operatrice Caritas, è iniziato con un gioco interessante per capire alcuni concetti legati alle problematiche ambientali.
ARRAFFA FAGIOLI
Il gioco vuole far comprendere:
-        -  i concetti di risorsa e di limite delle risorse;
-        -   l’ agire autonomamente e razionalmente senza essere influenzati dal comportamento del gruppo;
-        -   l’imparare ad accordarsi con gli altri; partecipare, esprimere opinioni e confrontare i reciproci punti di vista.
Si dispongono 5-6  giocatori intorno a un tavolo e i rimanenti alle loro spalle come osservatori. Sul tavolo si mettono a disposizione dei giocatori 2n+2 fagioli, la posta in gioco (se i giocatori, indicati con n, sono 5, i fagioli saranno 12).
Si leggono insieme le regole del gioco (meglio se sono scritte su un cartellone): vince chi raggiunge 2n+4 fagioli (es.: 14 f) scegliendo la strategia più opportuna.
AI "Via" del conduttore ciascun giocatore cercherà di prendere i fagioli.
Allo "Stop" verrà raddoppiato il numero di fagioli rimasti sul tavolo senza superare la prima posta.
Il conduttore non può rispondere alle domande dei giocatori. Si verificherà che i giocatori al “via” si impadroniranno subito di tutti i fagioli: in questo caso il conduttore dichiarerà finito il gioco e ritirerà i fagioli senza dare spiegazioni, e poi inviterà i giocatori a riprovare. Rilette le regole, tra i giocatori può sorgere la necessità di una riflessione per arrivare ad accordi  per favorire il raddoppio dei fagioli e continuare a giocare.

 Su decisione del conduttore (per aver fatto un numero determinato di tentativi o per scadere del tempo), il gioco viene interrotto.
Debriefing:
I fase: Alla fine del gioco, qualunque essa sia, si inviteranno i giocatori, individualmente, a far emergere le impressioni e a motivare il proprio comportamento durante l'attività. Una "lettura" di quanto accaduto potrà anche essere richiesta agli osservatori.
II fase: Quale è stato il risultato del gioco? Come hanno interagito i giocatori? Come si sarebbe potuto concludere il gioco in alternativa? Che cosa ha facilitato e che cosa ha ostacolato il raggiungimento dell'obiettivo per ciascun giocatore? E per tutti i giocatori insieme?
III fase: Si invitano quindi i giocatori a riflettere sulle possibili analogie con la realtà (ad es.: fagioli = risorse; dinamiche tra i giocatori = modalità di approccio con le risorse). Lo sfruttamento egoistico e illimitato (che corrisponde all’ "arraffare" i fagioli) delle risorse impedisce il loro rinnovo e porta all'esaurimento delle stesse, mentre solo l'utilizzo limitato e rispettoso delle capacità rigenerative della natura garantisce beneficio per tutti per lungo tempo: è indispensabile un'autolimitazione e un'autoregolamentazione per evitare di giungere al punto di non ritorno (quando cioè finisce il gioco senza vincitori).
Il gioco realizzato con  gruppi di cinque alunni ha portato a riflettere su queste dinamiche, facendo emergere che le risorse si moltiplicano e sono a disposizione di tutto il mondo solo se non c’è questa corsa ad “arraffare” in modo egoistico…

LA STORIA delle COSE di Annie Leonard
E’ il titolo del video proposto nell’incontro.
Si tratta di un filmato molto diffuso sul web che ha ottenuto quello che viene definito un successo silenzioso.
E’ stato realizzato dall’ex-attivista di Greenpeace Annie Leonard che lo ha postato su YouTube nel 2007.  
Il video illustra attraverso le spiegazioni di Annie e con disegni elementari i punti deboli del sistema capitalistico che il sistema da noi creato è andato consolidando.
Annie Leonard dimostra come un “sistema lineare” come il nostro sia inattuabile in un pianeta “chiuso” o per meglio dire limitato.
Il video ha creato non poche polemiche negli Stati Uniti dove circa 7.000 scuole ne hanno ordinato il dvd per farlo vedere agli allievi.
L’analisi è dettagliata e spiega come la concatenazione di estrazione-lavorazione-distribuzione-consumo-smaltimento sia ricche di motivazioni-conseguenze politico-economiche e soprattutto ambientali.
Persino l’opzione del riciclaggio viene presentata come inefficace e si propongono nuovi modelli quali la sostenibilità, produzioni a ciclo chiuso, Energia Rinnovabile, gruppi di acquisto solidale.
Si tratta di un buon punto di partenza per riflettere e pensare al futuro che stiamo lasciando alle prossime generazioni.



Si è riflettuto poi su interessanti spot …



Un incontro molto stimolante che penso possa far scaturire ulteriori considerazioni che aspetto nei commenti...


domenica 20 aprile 2014

Le vere foto del viaggio di Chris in Into the wild

Da Panorama.it le vere foto di Christopher McCandless, protagonista del romanzo e del film Into the wild. Ora un libro fotografico raccoglie le immagini che ha scattato nel corso del suo viaggio nelle terre selvagge, prima di morire. Eccone alcune...

Lo zaino di Chris contenente tutto quello che ha, Stampede Trail, 28 aprile 1992

Chris trova i palchi di un alce, vicino al bus, 4 maggio 1992

Chris indica la sua destinazione, Montagne della Sierra Nevada, 21 luglio 1990

Chris con Wayne e Gail, due amici incontrati lungo la strada, Carthage, Sud Dakota, marzo 1992



Chris davanti al suo magic bus,  3 luglio 1992



Back the Wild, il libro fotografico che raccoglie le testimonianze di Christopher McCandless






domenica 6 aprile 2014

Frasi e dialoghi da Blood Diamond

Blood Diamond – Diamanti di sangue, film americano del 2006 con Leonardo DiCaprio, regia di Edward Zwick.

Significativa è le frase del Colonnello Coetzee (Arnold Vosloo) sul legame alla terra africana.
Danny, dammi la mano. Questa terra rossa ce l'abbiamo nella pelle. Gli Shona dicono che il colore viene dal sangue sparso combattendo per questa terra. È casa nostra: tu non lascerai mai l'Africa.

Dinanzi al campo profughi della Guinea. Così si esprime Maddy Bowen (Jennifer Connely) giornalista americana.
Ecco come sono un milione di persone tutte insieme. Al momento è per dimensioni il secondo campo profughi d'Africa. Forse il mondo lo vedrà per un minuto sulla CNN, tra una notizia sportiva e il meteo.

Danny Archer (Leonardo DiCaprio) spiega alla giornalista Maddy Bowen (Jennifer Connelly) il destino dei diamanti insanguinati.
Archer: Io prima contrabbando le pietre oltre confine, dopo i compratori locali le passano ad un compratore a Monrovia.
Maddy: Continua…
Archer: Lui corrompe i doganieri e certifica che i diamanti sono stati estratti in Liberia e che quindi possono essere legalmente esportati. Ora, una volta arrivati ai compratori di Anversa i diamanti
passano ai tavoli di selezione e nessuno più da domande. Quando poi arrivano in India le pietre sporche vengono mescolate con pietre legali, provenienti da tutto il mondo e, a quel punto, diventano diamanti come tutti gli altri.
Maddy: E la Van de Kaap lo sa tutto questo?
Archer: “Si, al mio arrivo a Londra incontro Simmons. Domanda e offerta, controlli l’offerta e mantieni la domanda alta. Dunque c’è un caveau sotterraneo dove tengono tutte le pietre che comprano per tenerle fuori dal mercato, così possono mantenere alto il prezzo. Se i ribelli vogliono invadere il mercato con dollari di pietre grezze, una società come la Van de Kaap, la quale afferma che sono rare, non può permettere che questo accada. Specialmente quando chiede ad un povero scemo di sborsare tre mesi di paga per comprare un anello di fidanzamento. Tecnicamente parlando loro non finanziano la guerra, ma creano le condizioni per cui è meglio che la guerra continui. Mi sono spiegato?
Maddy: Si, e dov’è la mia prova?
Archer: Nomi, date, numeri di conto. Se pubblichi una parola di questa storia prima che consegni la pietra, io sono morto. Dopo che gliel’ho consegnata lascio il continente per sempre.
Maddy: E se non riesci a portare fuori il diamante?
Archer: Allora scrivi quello che ti pare, a quel punto sarò morto.

Dialogo con Benjamin Kapanay (Basil Wallace), maestro della scuola che accoglie gli ex ragazzi soldato.

Benjamin: Io conosco tutti i ribelli da quando erano bambini, il comandante locale ha ancora paura che io lo mandi in castigo dietro la lavagna.
Archer: E lei crede che, viste le vostre buone intenzioni, vi risparmieranno?
Benjamin: Il mio cuore mi dice che le persone, in fondo, sono buone. La mia esperienza suggerisce il contrario. Mi dica come la vede lei, Mr. Archer? Nella sua carriera di “giornalista” ha trovato che le persone sono in fondo buone?
Archer: No, Direi che sono solo persone.
Benjamin: Esatto. E’ quello che fanno che le rende buone o cattive. Un momento di amore, anche in un uomo malvagio, riesce a dare significato ad una vita: Nessuno conosce il cammino che conduce a Dio.

Dialogo tra Danny Archer e Maddy Bowen.
Maddy: Hai perso tutti e due i genitori?
Archer: E’ un modo carino di dirlo. Mamma fu stuprata e uccisa. Papà fu decapitato e attaccato a un gancio nel fienile. Avevo nove anni. Piangevo… A volte mi chiedo se Dio ci perdonerà mai per quello che ci siamo fatti. Poi mi guardo intorno e mi rendo conto che Dio ha abbandonato questo posto tanto tempo fa.

Monologo di Solomon Vandy (Djimon Hounsou)
Io capisco che i bianchi vogliono i nostri diamanti. Ma come fa il mio popolo a fare questo a se stesso?  Mio figlio è bravo. Quando diventerà grande e la pace arriverà, questo paese sarà un paradiso.

Dialogo memorabile tra Solomon e Danny Archer: due mondi e mentalità a confronto….
Solomon: Tu quanti anni hai?
Danny: Io? Trentuno.
Solomon: E non hai una moglie?
Danny: No.
Solomon: Niente figli?
Danny: No.
Solomon: E niente casa?
Danny: No.
Solomon: Però hai i soldi... Sì?
Danny: Sì, un po'.
Solomon: Ma non abbastanza.
Danny: No.
Solomon: Se prendi questo diamante avrai abbastanza soldi... Sì?
Danny: Sì!
Solomon: E allora avrai una moglie e dei figli.
Danny: Probabilmente no. No.
[Solomon ride]
Danny: Che c'è? Eh? Che c'è?
Solomon: Io non capisco.
Danny: Sì. Allora siamo in due, fratello.

Solomon dinanzi a suo figlio
So che ti hanno fatto fare cose cattive, ma tu non sei un ragazzo cattivo… Io sono tuo padre e ti voglio bene e tu ora verrai a casa con me e sarai mio figlio.

Una delle scene finali, quando Danny ferito gravemente chiama Maddy al cellulare
Maddy: Pronto? Maddy Bowen.
Danny: Ciao. Credevi che non ti chiamassi, eh?
Maddy: Sono così felice che tu l'abbia fatto. Ehm... e quando ci vediamo?
Danny: ...Maddy, vorrei che tu mi facessi un altro favore, eh?...Dovresti andare incontro a Solomon. A Conakry.
Maddy: In Guinea? Perché vuoi che vada in Guinea?
Danny: ...Abbiamo trovato suo figlio... devi dargli una mano. Hai capito? Maddy...
Maddy: Sei ferito. Sei ferito?
Danny: Sì, be', ho qualche problema.
Maddy: Ok. Tu... tu dimmi dove ti trovi. Archer?
Danny: ...Ho un panorama incredibile davanti agli occhi... vorrei che fossi qui, Maddy.
Maddy: Ok. Allora vengo subito da te. Devi solo dirmi dove ti trovi.
Danny: ...Non è il caso.
Maddy: Sei ancora a Kono? Perché se è così ti mando subito qualcuno.
Danny: Maddy, devi trovare un posto sicuro per quel ragazzo, d'accordo? Cerca di tenerlo nascosto. Fai in modo che Solomon arrivi a Londra. Lui porta qualcosa con sé, ma, ma gli servirà il tuo aiuto.
Maddy: Ma perché non l'hai portato tu?
Danny: Hai visto? Hai una vera storia adesso... sai che articolo scriverai... È stato bello conoscerti. Lo sai, vero?
Maddy: Sì, io... è stato molto bello anche per me. E vorrei tanto poter essere lì con te.

Danny [Ultime parole]: Sì, lo so... ma io sono esattamente dove è giusto che mi trovi. [Danny aggancia il telefono, e muore poco dopo mentre il sole tramonta]