lunedì 18 aprile 2016

SLOT MOB


La campagna Slot mob è nata a Luglio 2013, promossa da vari esponenti della Società Civile, per combattere il problema del gioco d’azzardo legalizzato che sta dilagando in Italia.
Il business del gioco è enorme: nel 2012 in Italia sono stati giocati più di 80 miliardi di Euro, per un incasso netto da parte dello Stato di 8 miliardi. Ma i costi sociali legati a questo business non sono da meno: oltre 800.000 persone a rischio dipendenza (GAP, Gioco d’azzardo Patologico), famiglie distrutte, numerosi casi di suicidi per i troppi debiti, senza contare le infiltrazioni mafiose che riciclano denaro attraverso le sale Slot e i casi di usura sempre più in aumento.
Lo Stato, in sostanza copre i buchi di bilancio promuovendo il gioco con una visione miope di breve periodo, senza valutare l’impatto sociale che questo comporta. E, come al solito, se i profitti vanno in mano alle aziende che operano nel buisness, i costi ricadono sulla collettività (costi per le Asl per la cura dei giocatori, lotta alla criminalità).

Anche a Piacenza si è fatta una riflessione sui vari volti del GIOCO d'AZZARDO.
Protagonista dell'incontro Carlo Cefaloni autore del libro "Vite in gioco".
Ecco alcune risposte di Cefaloni alle domande più significative sull'argomento

Perché questa scelta politica?
Cefaloni: Corrisponde alla filosofia per cui in tempi di crisi economica e di scarse risorse pubbliche con le quali soddisfare i bisogni sociali, lo Stato sceglie di far cassa ricorrendo al gioco d’azzardo. Tanto il gioco d’azzardo esiste e tanto vale usarlo come fonte di introito. Per questo il gioco è stato dato in mano a società specializzate che ne traggono profitto, restituendone parte all’erario che così provvede alla spesa sanitaria, alla cassa integrazione, alle altre necessità di carattere pubblico. Con una strategia di corto respiro oltre che controproducente.

Chi gestisce il gioco? Chi ci guadagna?
Cefaloni: Le grandi concessionarie in Italia hanno il nome di Lottomatica o di Sisal; nella prima domina la Società De Agostini che è più conosciuta per l’attività editoriale, ma è il massimo gestore dell’azzardo anche nel mondo e in Sisal ci sono soci come Le Generali o Mediobanca. Si tratta di realtàche hanno un loro codice etico per cui una quota parte dei proventi viene destinato alla cura della ludopatia o alla formazione degli operatori del settore che si afferma siano cresciuti fino a 120 mila, anche se altre stime ritengono che in questa cifra vadano calcolati gli 80 mila gestori dei bar già
esistenti. Nel testo pubblicato c’è il dettaglio delle imprese che gestiscono il settore per cercare di capire meglio il fenomeno di cui stiamo parlando.

Ecco gli interventi finali al Convegno di Piacenza

I VOLTI DELL'AZZARDO

Convegno Piacenza 16 aprile 2016
Barbara Tondini - moderatrice
Carlo Cefaloni - autore libro "Vite in gioco"
Maurizio Avanzi - responsabile Ser.T Cortemaggiore
Alessandra Bassi - councellor
Fausta Fagnoni - councellor
Gabriele Mandolesi - Slot Mob
Titolare "Galleana Cafè" bar libero dal gioco d'azzardo

da Youtube