venerdì 11 luglio 2014

Padre Sorge: la Chiesa di Papa Francesco

Ho ascoltato un intervento di padre Bartolomeo Sorge, a Piacenza il 3 luglio 2014, sulla nuova esperienza di Chiesa creatasi con Papa Francesco.

La Chiesa di Papa Francesco
Soltanto un anno fa- egli dice – la chiesa era prostata a terra: i giornali parlavano di pedofilia del clero, una piaga reale, segno della profonda malattia della chiesa e Papa Benedetto diceva proprio: “Io vedo una chiesa stanca".
Ma non bastavano tutti questi scandali, hanno cominciato a svolazzare i corvi…
Sono state gettate in pasto a tutti le miserie della banca vaticana, del riciclo di denaro di indubbia provenienza.
Ci mancava solo, oltre a tutte queste cose, che si dimettesse il Papa …
Quindi la situazione per la chiesa era veramente a terra.
Ma succede che dalla “fine del mondo” arriva un Papa nuovo.
In tre giorni le cose cominciano a cambiare e dopo un anno siamo di fronte  al fenomeno Bergoglio: 
grande evento mediatico, uomo dell’anno…
Come si spiega tutto questo?
Dove nasce la forza di questo Papa?
Bartolomeo Sorge trova una risposta.
La trova in una delle domande, con relativa risposta, rivolta da Scalfari su Repubblica al Papa.
Scalfari premette questa considerazione:
“Santità, io sono affascinato da Gesù Cristo per le cose belle e sublimi che ha fatto e che ha detto.
Però da questa ammirazione pensare che un uomo sia Dio mi risulta difficile.”
Poi la domanda:
“Santità, come ha fatto lei a riconoscere che Gesù è il figlio di Dio?”
Il papa, nella sua risposta, distingue tra due nodi di conoscenza:
conoscenza razionale e conoscenza relazionale.
Quest’ultima è proprio la conoscenza del cuore.
Sorge, anche nel suo ultimo libro, esemplifica bene queste considerazioni e nella conversazione ha così espresso il concetto:
“Quando il bambino nasce non sa nulla, possibile che debba aspettare il tempo della ragione per conoscere le cose razionalmente.
Cosa fa allora? Conosce con il cuore, impara da ciò che gli dice la mamma.
Coma fa quindi a conoscere?  Si fida della mamma.
Quindi la conoscenza relazionale è quella basata sulla fiducia. Anche a scuola il bambino impara dalla maestra e dice “me lo ha detto la maestra”.
Perciò conosce attraverso una mediazione. Il maestro, il professore è esperto e mi fido di lui. Ecco la conoscenza relazionale.”
Ragion per cui le due conoscenze secondo Papa Francesco non sono alternative, ma strettamente congiunte.
Bergoglio dice che quando ha letto il vangelo e ha sentito le cose che diceva Gesù di Nazaret e ha visto i segni che faceva, ha capito che lui è esperto di Dio.
Crede perché ha intuito e compreso  che Cristo è veramente esperto di Dio.
Ecco quindi la conoscenza relazionale di cui parla Papa Francesco che è alla radice della fede cristiana.
L’altro aspetto importante di Cristo, secondo Papa Francesco, è che mentre parlava, affascinava
Perché da lui usciva una potenza.
Un concetto che si esprime bene con la parola greca “exusia”, che il Papa riprende, un termine di valore giuridico che non indica soltanto la possibilità di diventare figli di Dio, ma indica il diritto, la forza, il coraggio, di diventare figli di Dio.
Quindi per Papa Francesco questa parola significa avere Dio nel cuore, sentire la potenza di questo messaggio.
L’esperienza di Papa Bergoglio, di avere Dio nel cuore, padre Sorge dice di averla provata a Palermo come direttore del Centro Arrupe, dove ha visto in faccia la mafia.
In questo contesto diceva: “non possiamo sostituirci allo stato, ma abbiamo il Vangelo”.
L’esperienza che ha fatto di fronte alla criminalità organizzata è questa: “Il Vangelo è vero”.
La mafia ha ucciso padre Puglisi perché ha avuto paura del Vangelo.
Il Vangelo estirpa alla radice la cattiveria dell’uomo
“Nel fenomeno Bergoglio riprovo nel cuore – dice Sorge - la stessa luce che mi ha animato a Palermo”.
Papa Francesco è tutto qui: vive il Vangelo perché è vero e spinge la chiesa a seguirlo.

Società senza padre
E’ un altro aspetto presente nell’ultima fatica letteraria di padre Sorge “Gesù sorride. Con papa Francesco oltre la religione della paura”
La società senza padri è una lettura presa dai sociologi, dagli studiosi di antropologia culturale.
Un pensiero che è esploso dopo le ideologie di massa dell’ottocento e del novecento, pensiamo al marxismo, al liberismo, ma anche alla terza via cattolica derivante dalla dottrina sociale della chiesa.
Questi pensieri sono falliti.
Il comunismo, o socialismo reale è rimasto sotto le mura di Berlino nel 1989.
La crisi del 2007 ha sterminato il capitalismo finanziario e noi ne stiamo pagando drammaticamente il conto.
Anche la terza via cattolica è fallita: non esiste la possibilità dalla fede di dedurre un partito politico.
Infatti la fede illumina, ma la mediazione politica è laica.
Finite le grandi ideologie si è creato una specie di vuoto, è nato l’individualismo, il soggettivismo.
Questo ha avuto anche dei meriti come la valorizzazione dei diritti individuali, però, al tempo stesso, ha ridotto le relazioni interpersonali.
La persona umana è essere in relazione, ha la possibilità di amare di essere amato.
Ma la società moderna perdendo il padre ha perso anche la relazione tra i fratelli.
Quindi abbiamo perso la fraternità perché siamo tutti orfani del padre.
Papa Francesco è preoccupato di ridar il padre a questa umanità.
Bisogna ritrovare, prima di tutto, il padre nella religione.
Nel passato si è troppo diffusa l’immagine di un Dio giudice severo e la “religione della paura”.
Nel vangelo c’è invece  l’immagine del Padre misericordioso.
Il Dio del Vangelo vuole figli che amano e non che obbediscono a delle leggi.
Papa Francesco ripete continuamente questo tema della misericordia e dell’amore di Dio che ama tutti: credenti, non credenti e appartenenti ad altre fedi religiose.
Bergoglio vuole portare la Chiesa a vedere con gli occhi di Dio che non sono quelli del Diritto canonico.
Una Chiesa dunque in uscita che va in mezzo alla gente.
Il Papa, rimanendo nella piena dottrina, dice che dobbiamo dare priorità alla testimonianza della vita.
Non occorrono libri, la testimonianza la capiscono tutti: abbracciare e baciare un disabile è un gesto che fa comprendere tante cose.

Il papa dice abbraccio la “carne di Cristo” e questo vale molto di più di un trattato teologico sull’amore.

Il testo di Bartolomeo Sorge "Gesù sorride. Con papa Francesco oltre la religione della paura”, vuole proprio rileggere il pontificato di Papa Bergoglio cogliendone le ragioni più profonde.
Emerge proprio, da queste pagine, l’immagine del Papa come “profeta della fiducia” che ha smosso le fondamenta della “religione della paura”.
Un Papa che invita a superare la religione punitiva e severa riscoprendo l’Evangelii gaudium, il Vangelo della gioia.