domenica 26 gennaio 2014

Noi non ci lasceremo mai. Federica Bovolenta

Ho partecipato oggi all’incontro con Federica Bovolenta, nel ciclo conversazioni con l’autore al centro parrocchiale di Roveleto di Cadeo.
Federica è una persona di grande temperamento con una profonda carica umana.
“Mi sento una donna felice. Ho conosciuto Bovo ed stato subito un colpo di fulmine. Mi son detta:
E’ lui l’uomo della mia vita”.
Tutto però è crollato il 24 marzo 2012, giorno della sua morte.
La vita e mondo di Federica  si sono ribaltati in modo repentino.
Il ribaltamento ha però mostrato a lei  le cose in un altro modo.
“Ho capito che lui è ancora con me… Lui non mi molla”.
Chi legge il libro “Non ci lasceremo mai” entra veramente nella storia di Federica.
“Con cinque figli e nel nome di Bovo mi sono sentita di andare avanti e a testa alta”.
Il libro vuole fare uscire la positività di una vita,  di un messaggio.
Lo si legge, non con tristezza, ma sorridendo.
Emerge come apprezzare la vita facendo e dando il massimo.
Sono queste alcune delle riflessioni che Federica ci ha trasmesso con grande forza e intensa partecipazione.
Il video realizzato da Federica per farci ricordare chi era Vigor Bovolenta è di grande effetto e carico di emozioni: queste le parole con cui inizia e da sottofondo la musica di Jovanotti “Ti porto via con me”:

Inseguire un sogno
ad occhi aperti
saltare più in alto
per portarlo più su
vicino al sole
e renderlo più vero

Adesso ti vedo
sei proprio tu
ascoltami bene
è qui che si vive
lasciati andare
ascolta il tuo cuore

Il senso non è quando
ma perché
e poi non dove
ma con chi!



martedì 7 gennaio 2014

Evangelii gaudium

I punti chiave di questa Enciclica che espone la sintesi del pensiero di Papa Francesco sono, a mio avviso, due.
Il primo è un'immagine nuova di chiesa e il secondo riguarda l'economia che uccide.
Una Chiesa nuova
Ecco la sua immagine di Chiesa:
"Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione. La riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie, che la pastorale ordinaria in tutte le sue istanze sia più espansiva e aperta, che ponga gli agenti pastorali in costante atteggiamento di “uscita” e favorisca così la risposta positiva di tutti coloro ai quali Gesù offre la sua amicizia...". 
Un comunità decisamente più aperta. 
Le sue riflessioni sono stimoli significativi per portare la comunità cristiana in un costante atteggiamento di “uscita”, non quindi di chiusura e arroccamento su se stessa.
Più che l’autopreservazione auspica per la Chiesa un invito ad andare fuori e partire dalle periferie del mondo...
L’economia che uccide
Il Papa scrive nella Evangelii Gaudium che «questa economia uccide» pone esattamente il problema che il sistema economico capitalistico, così come oggi si è evoluto, mette a rischio la vita. 
Quindi occorre molto pensare per sostituirlo con uno migliore, non per orientamento ideologico, ma perché in gioco c’è la sopravvivenza dell’uomo. 
Le parole dell’Esortazione sono in fondo molto semplici e l’analisi altrettanto evidente.
"Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “no a un’economia dell’esclusione e della inequità”. 
Questa economia uccide. 
Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. 
Questo è esclusione. 
Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’è gente che soffre la fame. 
Questo è inequità... 
In questo contesto, alcuni ancora difendono le teorie della “ricaduta favorevole”, che presuppongono che ogni crescita economica, favorita dal libero mercato, riesce a produrre di per sé una maggiore equità e inclusione sociale nel mondo. 
Questa opinione, che non è mai stata confermata dai fatti, esprime una fiducia grossolana e ingenua nella bontà di coloro che detengono il potere economico e nei meccanismi sacralizzati del sistema economico imperante. 
Nel frattempo, gli esclusi continuano ad aspettare. 
Per poter sostenere uno stile di vita che esclude gli altri, o per potersi entusiasmare con questo ideale egoistico, si è sviluppata una globalizzazione dell’indifferenza...".


sabato 4 gennaio 2014

Il meglio deve ancora venire

Un video di augurio per il nuovo anno ...

La speranza corre incontro all’amore

Alzano le mani al cielo…