“Ho
scoperto come la forza della preghiera e la spiritualità fanno veramente
fiorire il deserto”
Cosi
parla don Mimmo Pascariello, parroco di Alseno, del suo viaggio in Etiopia svoltosi
qualche mese fa insieme alle giovani piacentine Allegra Villaggi, Silvia
Faravelli, Lucia Maserati e l’infermiera Annalisa Sfulcini.
Il
viaggio ha permesso di scoprire la grande forza interiore delle “Suore della
Provvidenza per l’infanzia abbandonata” che
riescono a fare cose notevoli per quelle popolazioni martoriate dalla
fame e dalle guerre.
“Abbiamo
partecipato alla vita delle suore, alle loro attività e al loro apostolato -
continua il sacerdote -, ci siamo resi conto come la provvidenza riesce a realizzare
progetti che sembrano impossibili”.
La
congregazione religiosa fondata nel 1927, a Piacenza, da mons. Francesco Torta,
dal 1971 ha iniziato la missione in Etiopia e da allora ha seminato tanto bene
tra quelle poverissime popolazioni.
La
delegazione piacentina, guidata da don Pascariello, ha visitato le varie opere
delle suore in Etiopia fra cui anche quelle più sperduta di Dawro Konta dove le
religiose hanno una scuola materna e un ambulatorio medico.
“L’esperienza
in Africa ci ha consentito di scoprire come si riceve molto nel dare agli
altri. Quello che abbiamo fatto è poca cosa, ma ci ha permesso di sentire la
cordiale gratitudine attraverso gli splendidi sorrisi di tanti bambini”.
Le
suore della Provvidenza riescono a portare sulle strade dei poveri villaggi africani
una carità straordinaria.
“Mi
ha colpito fortemente la genuinità di un popolo - ha aggiunto il parroco di
Alseno - che assapora la gioia dalle cose più semplici e tutto ciò è stato un
continuo insegnamento di vita”.
Don
Mimmo ricorda anche l’incontro con gli “Amici di Monsignor Torta”, giovani
ragazzi etiopi che aiutano i bambini del posto cercando di toglierli da situazioni
di povertà: “Vorremmo restare in collegamento con loro e creare anche qua a
Piacenza una cosa del genere: un gruppo di giovani che ogni anno possa fare
un’esperienza missionaria”.
L’impegno
è quello di continuare questa collaborazione; infatti già è in programma un viaggio
ad ottobre del prossimo anno, con più persone interessate a partecipare, grazie
anche alla testimonianza appassionata di Allegra e Silvia che hanno affrontato
la loro prima esperienza di volontariato in Africa. “L’avventura nel continente
africano ci ha fatto scoprire cosa c’è fuori dal guscio, oltre il nostro
quotidiano, rendendoci utili”.
“In due settimane abbiamo visitato varie missioni, percorrendo circa 5000 chilometri - raccontano Silvia e Allegra. “Là abbiamo vissuto proprio come le suore, che ci hanno davvero fatte sentire come a casa. La mancanza della famiglia, unica difficoltà che a volte si faceva sentire, è stata alleviata dal calore dell’accoglienza che ci è stata riservata”.
“In due settimane abbiamo visitato varie missioni, percorrendo circa 5000 chilometri - raccontano Silvia e Allegra. “Là abbiamo vissuto proprio come le suore, che ci hanno davvero fatte sentire come a casa. La mancanza della famiglia, unica difficoltà che a volte si faceva sentire, è stata alleviata dal calore dell’accoglienza che ci è stata riservata”.
Allegra
parla di un viaggio “da cui si torna più ricchi e con una percezione più nitida
del mondo che ti circonda”.
“Vedere un bambino che non sa come scartare una caramella - ricorda Silvia - ti fa capire quanto sei fortunato. Sono cose che ti aprono gli occhi, e ti permettono di apprezzare anche le piccole cose”.
“Vedere un bambino che non sa come scartare una caramella - ricorda Silvia - ti fa capire quanto sei fortunato. Sono cose che ti aprono gli occhi, e ti permettono di apprezzare anche le piccole cose”.