Ho ascoltato un intervento di padre Bartolomeo Sorge, a Piacenza
il 3 luglio 2014, sulla nuova esperienza di Chiesa creatasi con Papa Francesco.
La Chiesa di Papa Francesco
Soltanto un anno fa- egli dice – la chiesa era prostata a
terra: i giornali parlavano di pedofilia del clero, una piaga reale, segno
della profonda malattia della chiesa e Papa Benedetto diceva proprio: “Io vedo
una chiesa stanca".
Ma non bastavano tutti questi scandali, hanno cominciato a
svolazzare i corvi…
Sono state gettate in pasto a tutti le miserie della banca
vaticana, del riciclo di denaro di indubbia provenienza.
Ci mancava solo, oltre a tutte queste cose, che si
dimettesse il Papa …
Quindi la
situazione per la chiesa era veramente a terra.
Ma succede
che dalla “fine del mondo” arriva un Papa nuovo.
In tre giorni
le cose cominciano a cambiare e dopo un anno siamo di fronte al fenomeno Bergoglio:
grande evento
mediatico, uomo dell’anno…
Come si
spiega tutto questo?
Dove nasce la forza di questo Papa?
Dove nasce la forza di questo Papa?
Bartolomeo
Sorge trova una risposta.
La trova in
una delle domande, con relativa risposta, rivolta da Scalfari su Repubblica
al Papa.
Scalfari
premette questa considerazione:
“Santità, io
sono affascinato da Gesù Cristo per le cose belle e sublimi che ha fatto e che
ha detto.
Però da
questa ammirazione pensare che un uomo sia Dio mi risulta difficile.”
Poi la
domanda:
“Santità, come ha fatto lei a riconoscere che Gesù è il figlio di Dio?”
Il papa, nella sua risposta, distingue tra due nodi di conoscenza:
conoscenza razionale
e conoscenza relazionale.
Quest’ultima
è proprio la conoscenza del cuore.
Sorge, anche
nel suo ultimo libro, esemplifica bene queste considerazioni e nella
conversazione ha così espresso il concetto:
“Quando il
bambino nasce non sa nulla, possibile che debba aspettare il tempo della
ragione per conoscere le cose razionalmente.
Cosa fa
allora? Conosce con il cuore, impara da ciò che gli dice la mamma.
Coma fa
quindi a conoscere? Si fida della mamma.
Quindi la
conoscenza relazionale è quella basata sulla fiducia. Anche a scuola il bambino
impara dalla maestra e dice “me lo ha detto la maestra”.
Perciò
conosce attraverso una mediazione. Il maestro, il professore è esperto e mi
fido di lui. Ecco la conoscenza relazionale.”
Ragion per
cui le due conoscenze secondo Papa Francesco non sono alternative, ma strettamente
congiunte.
Bergoglio
dice che quando ha letto il vangelo e ha sentito le cose che diceva Gesù di
Nazaret e ha visto i segni che faceva, ha capito che lui è esperto di Dio.
Crede perché
ha intuito e compreso che Cristo è
veramente esperto di Dio.
Ecco quindi
la conoscenza relazionale di cui parla Papa Francesco che è alla radice della
fede cristiana.
L’altro aspetto
importante di Cristo, secondo Papa Francesco, è che mentre parlava, affascinava
Perché da
lui usciva una potenza.
Un concetto
che si esprime bene con la parola greca “exusia”, che il Papa riprende, un termine
di valore giuridico che non indica soltanto la possibilità di diventare figli
di Dio, ma indica il diritto, la forza, il coraggio, di diventare figli di Dio.
Quindi per
Papa Francesco questa parola significa avere Dio nel cuore, sentire la potenza
di questo messaggio.
L’esperienza
di Papa Bergoglio, di avere Dio nel cuore, padre Sorge dice di averla provata a
Palermo come direttore del Centro Arrupe, dove ha visto in faccia la mafia.
In questo
contesto diceva: “non possiamo sostituirci allo stato, ma abbiamo il Vangelo”.
L’esperienza
che ha fatto di fronte alla criminalità organizzata è questa: “Il Vangelo è
vero”.
La mafia ha
ucciso padre Puglisi perché ha avuto paura del Vangelo.
Il Vangelo
estirpa alla radice la cattiveria dell’uomo
“Nel fenomeno
Bergoglio riprovo nel cuore – dice Sorge - la stessa luce che mi ha animato a
Palermo”.
Papa
Francesco è tutto qui: vive il Vangelo perché è vero e spinge la chiesa a
seguirlo.
Società
senza padre
E’ un altro
aspetto presente nell’ultima fatica letteraria di padre Sorge “Gesù sorride.
Con papa Francesco oltre la religione della paura”
La società
senza padri è una lettura presa dai sociologi, dagli studiosi di antropologia
culturale.
Un pensiero
che è esploso dopo le ideologie di massa dell’ottocento e del novecento,
pensiamo al marxismo, al liberismo, ma anche alla terza via cattolica derivante
dalla dottrina sociale della chiesa.
Questi pensieri
sono falliti.
Il
comunismo, o socialismo reale è rimasto sotto le mura di Berlino nel 1989.
La crisi del
2007 ha sterminato il capitalismo finanziario e noi ne stiamo pagando drammaticamente
il conto.
Anche la
terza via cattolica è fallita: non esiste la possibilità dalla fede di dedurre
un partito politico.
Infatti la
fede illumina, ma la mediazione politica è laica.
Finite le
grandi ideologie si è creato una specie di vuoto, è nato l’individualismo, il
soggettivismo.
Questo ha
avuto anche dei meriti come la valorizzazione dei diritti individuali, però, al
tempo stesso, ha ridotto le relazioni interpersonali.
La persona
umana è essere in relazione, ha la possibilità di amare di essere amato.
Ma la
società moderna perdendo il padre ha perso anche la relazione tra i fratelli.
Quindi abbiamo
perso la fraternità perché siamo tutti orfani del padre.
Papa Francesco
è preoccupato di ridar il padre a questa umanità.
Bisogna
ritrovare, prima di tutto, il padre nella religione.
Nel passato
si è troppo diffusa l’immagine di un Dio giudice severo e la “religione della
paura”.
Nel vangelo
c’è invece l’immagine del Padre misericordioso.
Il Dio del
Vangelo vuole figli che amano e non che obbediscono a delle leggi.
Papa
Francesco ripete continuamente questo tema della misericordia e dell’amore di
Dio che ama tutti: credenti, non credenti e appartenenti ad altre fedi
religiose.
Bergoglio vuole
portare la Chiesa a vedere con gli occhi di Dio che non sono quelli del Diritto
canonico.
Una Chiesa dunque
in uscita che va in mezzo alla gente.
Il Papa,
rimanendo nella piena dottrina, dice che dobbiamo dare priorità alla
testimonianza della vita.
Non
occorrono libri, la testimonianza la capiscono tutti: abbracciare e baciare un
disabile è un gesto che fa comprendere tante cose.
Il papa dice
abbraccio la “carne di Cristo” e questo vale molto di più di un trattato
teologico sull’amore.
Il testo di
Bartolomeo Sorge "Gesù sorride. Con papa Francesco oltre la religione della paura”, vuole proprio rileggere il pontificato di Papa Bergoglio
cogliendone le ragioni più profonde.
Emerge proprio,
da queste pagine, l’immagine del Papa come “profeta della fiducia” che ha smosso
le fondamenta della “religione della paura”.
Un Papa che
invita a superare la religione punitiva e severa riscoprendo l’Evangelii
gaudium, il Vangelo della gioia.
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