mercoledì 4 novembre 2015

Gibran: Il Profeta

Pochi libri hanno avuto un impatto così profondo sul pubblico
giovanile occidentale come "Il Profeta" di Gibran.
Questo autore, nato in Libano, ma Americano di adozione,
nel 1923 pubblica, a mio giudizio,
un piccolo capolavoro della letteratura mondiale.
Molti si domandano: come un libro che,
in quanto a complessità della trama,
è di una semplicità estrema,
possa essere divenuto un capolavoro della letteratura internazionale?
La risposta è alquanto facile:
“Il Profeta” è un libro che fa riflettere.

La trama è molto lineare: Almustafa, il profeta, ha trascorso
vari anni di riflessione e meditazione nella cittadina di Orfalese.
All' inizio del libro ritorna la nave che
lo riporterà in patria, è giunto così per
il profeta il momento di abbandonare Orfalese
e la sua gente che lo aveva accolto anni prima così amabilmente.
Quindi, prima di andarsene,
Almustafa decide di lasciare un dono a quella brava gente:
egli risponderà a qualunque loro domanda.
Da questo punto ogni capitolo del libro
è una risposta alle incalzanti domande
degli abitanti di Orfalese;
chi gli domanda di parlar loro della vita,
chi vuole sapere cosa egli pensa dell'amore,
chi vuole sapere da lui perchèé si debba soffrire,
cosa sia il dolore, il delitto ed anche la gioia,
ed Almustafa, il profeta, l'eletto risponde loro con il suo amabile sorriso.
Ogni sua risposta è una pillola di saggezza,
un buon consiglio da seguire per
vivere in tranquillità ed in pace con se stessi.
In questo libro, lievemente venato di tematiche
New Age ante-litteram,
si trova una risposta per molte delle domande
che affollano la nostra, spesso troppo caotica, vita di tutti i giorni.

Ispirazione
Tra le fonti de il Profeta sono stati identificati
il poeta filosofo americano Ralph Emerson,
l'induismo, il buddismo e il misticismo islamico.
Ma il debito maggiore Gibran lo deve a
Nietzsche di "Così parlò Zaratustra"
e alla tradizione letteraria cristiana
e in particolare alla Bibbia,
dal cui lessico Gibran attinse a piene mani.

Stile
Continuamente in bilico tra il sermone e il proverbio,
la sua prosa poetica è fondata
su similitudini naturali e visioni che
conferiscono al testo uno strano fascino e una grande suggestione.

Valore dell'opera
E' un libro che va bene per tutti i gusti,
chi vuole degli spunti per dibattiti filosofici ed esistenziali li avrà,
chi vuole un libro che gli possa trasmettere
delle sensazioni e dei sentimenti non deve fare altro che leggerlo.
Il Profeta è un libro per chi vuole riflettere.
Ciò che appare chiaro e lampante
è che per meditare non servono asettiche parole o
discorsi pomposi privi di anima,
basta solamente tanta semplicità e umiltà.
E' questo che emerge dalla lettura.

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Pensieri da conservare
Il Profeta è un libro da tenere sempre con sé infatti, se letto in particolari momenti,
può aiutarti a superare determinati stati d'animo,
così come solo i pensieri e i consigli nati dalla semplicità sanno dare...
"Quando siete felici,
guardate nel fondo del vostro cuore
e scoprirete che è proprio ciò che vi
ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora
nel vostro cuore e saprete di piangere
per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
Alcuni di voi dicono:
"La gioia è più grande del dolore",
e altri dicono:
"No, è più grande il dolore".
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme, e se l'una siede con
voi alla vostra mensa, ricordate che
l'altro è addormentato nel vostro letto."

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