giovedì 29 settembre 2022

La sfida dell’insegnamento della religione cattolica in questo “cambiamento d’epoca”


“Viviamo un tempo nuovo, non tanto un’epoca di cambiamenti quanto un “cambiamento d’epoca” come ci ricorda Papa Francesco. Vale per tutte le donne e gli uomini segnati da anni di fatica, ma anche di nuove risorse incontrate. Vale anche per la scuola e per noi Idr all’interno di questa”: sono le parole introduttive formulate dall’equipe dell’Ufficio Scuola della diocesi di Piacenza-Bobbio, per presentare la Giornata di formazione e presa di servizio degli idr diocesani, svoltasi il 3 settembre, nella Sala degli Arazzi, al Collegio Alberoni di Piacenza.

Il saluto ai neopensionati
(Daniela Mazzoni, don Stefano Garilli e Giovanni Marchioni)

L’incontro è stato preceduto dal saluto e la consegna della targa ricordo ai due neo-pensionati insegnanti di religione: don Stefano Garilli e Daniela Mazzoni.
Il Direttore Ufficio Scuola, prof. Giovanni Marchioni, ha ricordato l’impegno dei due docenti che si sono spesi per tanti anni nell’insegnamento della religione cattolica: don Garilli, docente alla scuola media di Ferriere e Mazzoni al liceo Colombini. Intense e sentite le parole di Daniela Mazzoni che ha ripetuto la poesia di congedo letta agli alunni fra cui le frasi: “Ho incontrato tanti mondi… Ho vissuto una bellezza profonda, ho cercato di ascoltare, capire, abbracciare… In quegli incontri ho trovato risposte…”.

Nuovi paradigmi
La tavola rotonda, coordinata dalla prof.ssa Federica Bassi, si è focalizzata sul tema: “Leggere e interpretare i segni dei tempi. La scuola alla ricerca di nuovi paradigmi di senso”. Con l’aiuto dei relatori: prof.ssa Maria Antonietta Maggio, collaboratrice di pedagogia speciale all’Università di Parma, prof. Dimitris Argiropoulos, docente di didattica e pedagogia speciale all’Università di Parma e don Giordano Goccini, parroco e teologo, già incaricato della pastorale giovanile dell’Emilia Romagna, si è riflettuto sulla disciplina della Religione Cattolica che ha bisogno di essere letta, interpretata e insegnata con paradigmi nuovi, capaci di leggere la storia in cui siamo immersi per “guardare” con occhi di speranza ai bambini/ragazzi/giovani che vengono affidati agli idr.
(I relatori: Maggio, Argiropoulus, Goccini)


Il mondo adulto in crisi
“Oggi il mondo adulto - sintetizziamo il pensiero del prof. Argiropoulos - non propone relazioni vere, c’è una aridità comunicativa, manchiamo di “entropatia”, cioè la necessità di sentire dentro l'altro, il farsi recettivi rispetto alla sua interiorità, ci affidiamo all’effimero, consumiamo istanze di non senso”. Quindi per il docente universitario c’è bisogno di un autentico modo di rientrare in relazione con l’altro basato sulla capacità spirituale di accedere e di comprendere come se si fosse al posto dell’altro.
“Oggi è cambiato tutto tranne il pranzo domenicale dalla nonna”: ha affermato sorridendo don Giordano Goccini. “Non c'è più un mondo adulto stabile - ha aggiunto - anche la scuola è friabile, gli adulti sono evanescenti e i ragazzi trovano stabilità dalla nonna che sempre è guardata con affetto”.
Anche la prof. Antonietta Maggio ha sottolineato la doppia visione che si vive nel quotidiano: la nostalgia di un passato e la paura del futuro. “Essere docenti oggi - ha precisato - significa essere professionisti della complessità, gestire mondi diversi, prendere ciò che di buono c'è stato e superare lo scollamento tra ciò che crediamo e ciò che vediamo”.

Vi precede in Galilea
Un altro aspetto del nostro modo di vivere odierno è la mancanza di un sano conflitto. È ciò che ha evidenziato Dimitris Argiropoulos, sottolineando come, nelle relazioni, viviamo una pace generica. “Si deve invece - ha aggiunto - convivere pacificamente pur nella divergenza di opinioni. Se litigo, se sono in conflitto con l’altro, sviluppo interesse nei suoi confronti. È un processo di reciprocità e di conoscenza di cui abbiamo bisogno”.
Altra cosa da lasciare - per don Giordano Goccini - è l’idea dell'impero, cioè del mondo dominato dal progresso, dalla sovrabbondanza dei beni…
“Quel modello ha dominato fino a qualche anno fa, - ha spiegato il teologo - mentre oggi viviamo in un modello sociale de-istituzionalizzato, dobbiamo avere la percezione che siano in un mondo disordinato e nei nostri progetti bisogna sempre trovare una sfida”.
L’allusione conclusiva al vangelo di Matteo: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea” di Maria Antonietta Maggio è stata significativa perché ha evidenziato l’importanza di riprendere tutto il cammino personale, fatto anche di delusioni, di sconfitte. “Significa entrare in classe con una storia alle spalle, anche con il dolore, le negatività che però maturano e fanno crescere”.
È lo stesso pensiero, nell’ omelia alla Veglia Pasquale, di papa Francesco:
“Ritornare in Galilea vuol dire rileggere tutto a partire dalla croce e dalla vittoria; senza paura, “non temete”. Rileggere tutto - la predicazione, i miracoli, la nuova comunità, gli entusiasmi e le defezioni, fino al tradimento - rileggere tutto a partire dalla fine, che è un nuovo inizio, da questo supremo atto d’amore”.

1 commento:

  1. Hai dato tante interessanti informazioni in questo blog. Buona giornata.

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